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Milena Santerini,
deputata,vicepresidente di Scelta Civica, insegna nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica di Milano.
Ha a cuore i problemi della scuola, 
della famiglia, della coesione sociale.

Lavora da anni per i diritti dei bambini e per l’inclusione di chi è straniero.

Troppa fiducia
Votata la fiducia al Governo Letta che si rafforza e continua a perseguire il suo programma. Europa, crescita, lavoro e soprattutto cultura e educazione al centro: questi alcuni punti su cui siamo d'accordo e lavoreremo con più energia.
Si è arrivati alla votazione, però, dopo una crisi e un voltafaccia improvviso del PDL, che prima aveva operato un vero e proprio ricatto alle istituzioni come risposta alla situazione giudiziaria di Berlusconi. ll Governo si rafforza, ma la crisi interna del PDL è solo rimandata. Si annunciano gruppi separati in Parlamento. Per paradosso, vista l'ambiguità della situazione, si è avuta "troppa fiducia"

Paradossalmente
Alla Camera arriva il decreto sulla cultura 
Non è mai troppo tardi per accorgersi che la valorizzazione della nostra bella Italia è una vera e propria strategia politica ed economica. La speranza è che i fondi destinati a musei, archivi e musica siano messi a sistema e ne fruttino altri attraverso una gestione accorta; rilancino il turismo, rimettano in gioco i contributi privati; servano a formare giovani e a renderli protagonisti della rinascita della nostra cultura. Insomma: la speranza è che la cultura crei nuova cultura e quindi anche sviluppo economico e sociale
Dalle misure del provvedimento affiora però anche la 'non politica' culturale di questi anni: l'abbandono dei beni, il degrado delle aree, la cattiva amministrazione, le pretese corporativistiche, le strategie di corta durata, il conflitto tra pubblico e privato che dovrebbero invece trovare coerenza e sinergia. Tutto questo impone una legge per recuperare, almeno in parte, ritardi e inadempienze".

Decreto valore cultura sono relatrice in Aula
 
il testo                la mia relazione    
 

Di fronte alla tragedia di Lampedusa

La tragedia di Lampedusa ci fa fermare  e, come ha detto papa Francesco, vergognare per tutto quello che non è stato fatto e detto. Vorrei dire però soprattutto no al fatalismo. Non è vero che queste stragi devono ripetersi, è possibile cambiare le leggi oltre che la cultura del disprezzo e dell'indifferenza. Le cose da fare subito: abolire il reato di clandestinità, creare corridoi umanitari e centri di filtro europei nelle coste mediterranee, cambiare la Bossi Fini, chiudere i CIE. E dare la cittadinanza ai figli degli immigrati. 

 

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