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NEWSLETTER N. 23 - GENNAIO 2014
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Buon 2014 a tutti e benvenuti al ventitreesimo numero della Newsletter Koryu Uchinadi Italia!

Come preannunciato troverete su questo numero tutte le informazioni sul seminario diretto da Hanshi Patrick McCarthy, in programma a Cesena il 14 e 15 giugno 2014.
Procederemo poi con la quarta ed ultima parte della traduzione di un importante documento storico: le minute dell'incontro del 1936 tra i maestri di Karate di Okinawa.

Buona lettura!!
 

Masterclass Seminar 2014

diretto da Hanshi Patrick McCarthy

CESENA (FC) - 14-15 GIUGNO 2014


Hanshi Patrick McCarthy – cintura nera 9° Dan e Direttore dell’International Ryukyu Karate Research Society – condurrà un seminario internazionale a Cesena il 14 e 15 giugno 2014.

Il Seminario, già inserito nell’elenco ufficiale IRKRS, è aperto a tutti i praticanti di Koryu Uchinadi e alle cinture marroni e nere di altri stili di Karate, con età minima di 16 anni.

Tutte le informazioni sul seminario e le modalità di iscrizione sono riportate sul sito dedicato, raggiungibile cliccando qui, oppure sul documento informativo che è possibile scaricare in formato pdf cliccando sull'immagine a destra.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 7 giugno 2014 (è prevista una quota agevolata per chi si iscrive entro il 10 maggio).

ATTENZIONE: per motivi organizzativi non saranno accettate iscrizioni sul posto.
 

L’incontro (del 1936) dei Maestri di Karate di Okinawa

Traduzione dal giapponese all’inglese di Patrick & Yuriko McCarthy
Traduzione dall’inglese di Marco Forti
Il testo è coperto da copyright internazionale e non può essere riprodotto o trasmesso senza l’autorizzazione scritta dell’IRKRS o di Patrick McCarthy

quarta ed ultima parte - continua dai numeri precedenti

Diffondere il Karate
 
Shimabukuro Zenpatchi: Ad Okinawa usano semplicemente 手 (te) per descrivere il karate, mentre 唐手 (toudi) viene usato per identificare i metodi di autodifesa di origine cinese.
 
Nakasone Genwa: Bene, direi che abbiamo discusso a sufficienza in merito al nome空手 (karate), ora vorrei chiedere la vostra opinione riguardo ai metodi migliori per promuovere il karate.
Sfortunatamente l’interesse per il karate è oggi in fase calante ad Okinawa. Per questo motivo forse dovremmo discutere sui metodi per promuoverlo sia quale forma di educazione fisica che come tradizione marziale.
 
Fukushima Kitsuma: Recentemente sono state fondate numerose scuole di karate ma, secondo me, sarebbe meglio se venissero tutte unificate. Indipendentemente dalle differenze tra gli stili a Shuri e Naha, dovrebbe essere definito un curriculum uniforme per i kata del karatedo giapponese. Il kendo aveva 200 stili diversi ma sono stati tutti unificati negli attuali kata del kendo giapponese. Se il karate verrà unificato sarà possibile diffonderlo in tutta la nazione.
Ad esempio, potremmo:
1. sviluppare 10 tipi di kata giapponesi;
2. utilizzare nomi giapponesi per identificarli;
3. unificare le tecniche dei kata ed il loro contenuto per accogliere i principi di attacco e difesa flessibile;
4. adottare un’uniforme standard;
5. studiare l’elemento competitivo;
6. pianificare competizioni per il karate.
Se riusciamo a fare queste cose allora forma e sostanza del karate saranno unificate.
 
Miyagi Chojun: Sono d’accordo. Per quanto attiene ai kata di karate, ho già sottoposto le mie spiegazioni al Butokukai honbu quando la loro filiale è stata aperta qui. Abbiamo discusso spesso il tema dell’adozione di un’uniforme standard e mi piacerebbe adottarla presto. Per quel che riguarda la questione dei termini tecnici, sono fiducioso che verrà il tempo in cui saranno regolamentati. Ho insistito a lungo su questo problema e, in realtà, ho già sviluppato e introdotto qualche nuovo termine tecnico.
Riguardo ai kata forse è meglio sviluppare e introdurre un kata nazionale, comunque i kata classici devono rimanere. Si dovrebbe creare un kata adatto agli studenti, dalla scuola elementare al livello universitario, che contenga sia le parti offensive che difensive. Allo Shinkokai dovrebbe essere attribuita la responsabilità di sviluppare ed introdurre questo kata. Esistono l’Istituzione Fisica e la filiale del Butokukai, oltre ai nostri praticanti anziani (senpai) e altre persone interessate al karate. Dobbiamo unire le nostre risorse e discutere collettivamente in merito a questi problemi.
Se gli esperti e le organizzazioni di settore conducono una meticolosa indagine, allora le questioni legate alla terminologia, all’uniforme e i relativi problemi possono trovare presto un’adeguata soluzione. Comunque i kata classici devono rimanere intatti, altrimenti verranno dimenticati. È sempre possibile sviluppare nuovi kata.
 
Nakasone Genwa: A volte modificare i termini tecnici può essere un problema. È difficile tenere una lezione senza termini standardizzati che possano essere universalmente compresi. Utilizzare solo gesti è possibile solo se si ha un pubblico presente. È più difficile farsi comprendere attraverso giornali e altri media. Per questo motivo è necessario definire termini tecnici uniformi. Per quanto riguarda la competizione, le Università Teidai (vecchio nome della Tokyo University, oggi chiamata Toudai) e Kansai stanno attualmente studiando la possibilità di introdurre protezioni che possano aiutare ad acquisire maggior popolarità in futuro.
I maestri del passato hanno preservato i kata classici perché ne comprendevano l’importanza.
I maestri di karate studiano vigorosamente le tecniche, ma credo rimangano troppo riservati quando insegnano ai loro allievi. Poiché il loro insegnamento manca di entusiasmo (non è orientato allo sport) le persone generalmente perdono interesse. Penso che questo sia il motivo per cui il karate non è così popolare come potrebbe essere.
Pertanto vorrei che venisse creata una grande organizzazione, come uno shinkokai per il karate, dove sia gli esperti che il pubblico potessero partecipare insieme per la promozione dell’arte. Senza questo tipo di organizzazione e senza un dialogo continuo come quello che stiamo condividendo oggi qui, i futuri sforzi di singoli insegnanti saranno inibiti. Per questo motivo vi imploro di prendere in seria considerazione l’idea di istituire un karate shinkokyokai con la collaborazione di persone provenienti da diversi ambiti.
 
Ota Chofu: Siamo definitivamente a favore del sostegno a questo mandato. È un miracolo che oggi il karate abbia incontrato così tanto successo a Tokyo. Vogliamo supportare pienamente il movimento e spero che le comunicazioni all’interno dei singoli gruppi (Butokukai, ecc…) saranno positive, nello sforzo di istituire l’organizzazione. Quanti gruppi di karate ci sono qui ad Okinawa?
 
Miyagi Chojun: Dunque, ci sono la filiale del Butokukai, l’Istituto Fisico della Prefettura, l’Istituto Fisico della città di Shuri, ecc…
 
Ota Chofu: Signor Chibana, quanti allievi si allenano attualmente al suo dojo?
 
Chibana Choshin: Una quarantina circa.
 
Miyagi Chojun: si dice che il karate sia diviso in due diversi settori: Shorinryu e Shoreiryu. Comunque non c’è una chiara evidenza a sostegno o a negazione di questa affermazione. Se fossi costretto a evidenziare le differenze che contraddistinguono queste due correnti, allora direi che solo diversi metodi di insegnamento le dividono.
L’allenamento fondamentale (kihon) e le tecniche a mano aperta (kaishu) dello Shorinryu non vengono insegnate seguendo metodi definiti. Il kaishu ed il kihon nello Shoreiryu vengono insegnati seguendo un metodo chiaramente definito. Il mio insegnante ci ha istruiti seguendo il metodo Shoreiryu.
 
Ota Chofu: Abbiamo sentito dire che i maestri (locali) non hanno studiato in Cina.
 
Miyagi Chojun: Ho sentito dire che (Bushi) Matsumura ha studiato in Cina.
 
Chibana Choshin: Il nostro insegnante insegnava naifuanchin come base.
 
Ota Chofu: Signor Motobu, lei da chi ha studiato?
 
Motobu Choki: Itosu, Sakuma, Matsumora di Tomari, ecc.
 
Ota Chofu: Signor Motobu, ha creato un suo stile di karate?
 
Motobu Choki: (ridendo) No, non l’ho creato.
 
Nakasone Genwa: L’istituzione di uno shinkokai per il karate è un punto su cui ogni maestro è d’accordo.  Come il Signor  Furukawa ha descritto la necessità di uno shinkokyokai per il karate,  noi tutti dovremmo concordare su ogni obiettivo che riguarda questo tema. Il comitato dovrebbe iniziare a predisporre il necessario per questo progetto. (Tutti i partecipanti si dimostrano d’accordo facendo cenni di assenso con il capo)
 
Ota Chofu: Che organizzazione è l’Istituto Fisico?
 
Furukawa Gisaburo: È una corporazione semi-governativa, sovvenzionata dalla Prefettura. Si occupa di ogni tipo di budo e sport.
 
Ota Chofu: Intende dire che l’Istituto Fisico costituirà il nucleo dello shikokyokai per il karate?
 
Miyagi Chojun: Oltre all’Istituto Fisico c’è anche la filiale del Butokukai. Entrambe le organizzazioni includono sezioni d karate. Oltre all’essere associato ad entrambe le organizzazioni, Butokukai e Istituto Fisico, il proposto shinkokyokai deve anche esistere come organizzazione indipendente del karate, come succede per ogni altra organizzazione  del budo.
 
Sato Koichi: Unificato è meglio che indipendente.
 
Ota Chofu: Il karate shinkokyokai sarà un’organizzazione che rappresenterà una parte del karate?
 
Miyagi Chojun: Sì. Nel Jukendo (disciplina della baionetta) hanno un’organizzazione separata chiamata Yudanshakai (Associazione dei detentori di gradi dan), che supporta le sezioni di judo e kendo sia dell’istituto Fisico che della Filiale del Butokukai.  In modo simile, lo shinkokyokai sosterrà le sezioni di karate sia dell’Istituto Fisico che della Filiale del Butokukai.
 
Goeku Chosho: Dovrebbero essere uniformati anche i requisiti per ottenere gradi dan. Questo aiuterà a migliorare la crescita e la direzione del karate.
 
Nakasone Genwa: Sarà possibile provvedere a questo non appena verrà istituito lo shinkokyokai e unificati i gruppi di karate che si trovano fuori dalla Prefettura.
 
Yamaguchi Zensoku: Come sponsor vorrei concludere la riunione con questa riflessione. Abbiamo avuto un incontro molto produttivo, i cui risultati influenzeranno la crescita e la direzione futura del karate. È davvero un grande onore per la popolazione di Okinawa che il nostro karate sia diventato così popolare nel cuore della nazione. Comunque tale popolarità non è sfortunatamente condivisa qui ad Okinawa.
Pertanto dobbiamo prendere provvedimenti per far fronte alla situazione, nel tentativo di risolvere i problemi legati alla denominazione del karate, ai termini tecnici, all’unificazione dei kata e all’istituzione dello shinkokyokai. Poiché i bambini dimostrano interesse nella disciplina, credo che il nostro scopo verrà ben perseguito con l’introduzione del karate nelle scuole elementari.
Per questo motivo richiederò all’Ufficio degli Affari Educativi di valutare l’introduzione del karate sia nelle scuole elementari che nelle scuole medie. Se questa proposta verrà accettata, allora credo che le nostre aspirazioni si realizzeranno.
 

FINE  DELL'INCONTRO
 
 

SCELTI PER TE

 
Bubishi. La bibbia del Karate Karate di Okinawa Storia del Karate
 
 

PILLOLE DI SAGGEZZA

人のふり見て我がふり直せ / Hito no furi mite waga furi naose
«Guarda gli errori degli altri e correggi i tuoi.» - Proverbio giapponese

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