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Domenica 16 Febbraio 2014
Salina, da Pollara a Leni
Due paesaggi contrastanti
Durata 4h - Difficoltà: media
Questo itinerario prende avvio dal Semaforo (280 m s.l.m.) e si snoda lungo il versante occidentale di Monte dei Porri, dominando l'anfiteatro craterico di Pollara, dove l'ultima fase di attività vulcanica dell'isola si è conclusa 13.000 anni fa con una catastrofica esplosione. Gli aspetti di macchia sono superbi, con una fitta vegetazione di cisti, eriche e corbezzoli. Superato il Pizzo del Corvo (ca. 450 m s.l.m.) ci si affaccia sulle falesie di Praiola e Filo di Branda, dove in estate nidifica una piccola colonia di falco della regina (Falco eleonorae), e si prosegue attraverso i coltivi abbandonati e gli uliveti di Valle Spina e Piano del Vescovo, fino all'abitato di Leni. Si tratta di una delle escursioni più affascinanti per gli appassionati di birdwatching e di fotografia naturalistica.
I più antichi centri eruttivi di Salina (Corvo, Rivi e Capo) risalgono a circa 400.000 anni fa, mentre intorno a 127.000 anni fa si forma lo strato-vulcano di Monte Fossa delle Felci, costituito da lave e piroclastiti di composizione basaltico-andesitica.
A partire da 75.000 anni fa ha luogo la formazione di un altro strato-vulcano, Monte dei Porri, la cui attività finale à caratterizzata da eventi esplosivi dovuti all'interferenza di acqua nel magma.
Tra 30.000 e 13.000 anni fa comincia l'attività del centro di Pollara (NW dell'isola), che dà luogo alla formazione di un lago craterico, il cui bordo occidentale è stato smantellato dall'erosione marina.
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