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PRESENTAZIONE DEL VOLUME

 

 

 

Andrea Brustolon
Valentino Panciera Besarel

La scuola di restauro di Sedico (BL) interroga i grandi maestri.

 

a cura di Annamaria Spiazzi, Ester Cason Angelini, Michele Talo
 

 

Dopo il saluto del Sindaco di San Vito Franco De Bon intervengono:
Anna Maria Spiazzi, Michele Talo.

Coordina:  Ester Cason Angelini
 

martedì 19 luglio 2016 ore 18.00


Mansarda Asilo vecchio
San Vito di Cadore (come arrivare)


Organizzazione: Fondazione G. Angelini, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e il Comune di San Vito di Cadore

La pubblicazione prende lo spunto dal restauro di alcuni arredi degli scultori bellunesi Andrea Brustolon (XVIII sec.) e Valentino Besarel (XIX sec.), recentemente ultimati presso il Palazzo del Quirinale a Roma.  Il nucleo  del volume è infatti rappresentato dal resoconto storico-artistico di Luisa Morozzi, conservatrice del patrimonio artistico presso il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, sugli “Arredi lignei del XVIII e XIX secolo restaurati al Quirinale” e della restauratrice Roberta Sugaroni sulle tecniche esecutive e le procedure d’intervento seguite. Sulla stessa linea si pone il contributo di Milena Dean sulla storia dell’Atelier Besarel e il restauro dell’altare da lui realizzato a La Valle Agordina nel 1886, anche attingendo all’Archivio Besarel presso la Fondazione G. Angelini, che viene descritto da Ester Cason. Lo scopo è quello di offrire spunti ed ispirazioni alla locale Scuola di restauro (Sedico - BL), illustrata da Michele Talo, che, unitamente alla Scuola del legno e dell’arte lignea, rappresenta un centro di eccellenza nel campo della formazione professionale. Giuliano Romalli offre una riflessione sulla “Tutela e valorizzazione della scultura lignea nella montagna bellunese e il ruolo delle Soprintendenze nella salvaguardia e riscoperta dei patrimoni minori” e Anna Maria Spiazzi sui temi dell’arte e artigianato nell’intaglio ligneo, tra tradizione e innovazione; segue il contributo di Turato e Ferrario sulla tradizione costruttiva del legno nelle Dolomiti venete e sul restauro conservativo di un tabià del Comelico, tradizione e professionalità che vengono sottolineate anche da Oscar De Bona, in senso propositivo per il futuro della provincia montana di Belluno. In chiusura si pone il saggio di Erminio Mazzucco, capo delegazione FAI, sulla normativa relativa al turismo culturale.



Il volume è anche acquistabile online sul sito della Fondazione
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