Copy
NEWSLETTER #5 - 2017
Leggi questa mail nel tuo browser
Newsletter del Movimento Giotto
Numero 5 - Anno 2017

Cari soci e simpatizzanti,

Nella quinta Newsletter di questo anno associativo vi vogliamo parlare in particolare della Conferenza Internazionale del Coordinamento WONCA Italia che si è svolta a Lecce a fine settembre e che ha visto il Movimento Giotto grande protagonista.

Tuttavia le attività del Movimento non si fermano qui ed abbiamo già in programma altri eventi:

- Workshop sulla “Sovramedicalizzazione e Prevenzione quaternaria” che si terrà all’Università degli studi di Milano Bicocca - via Cadore, 48 a Monza (Edificio U8 - Aula 8) venerdi 27 ottobre 2017 dalle 10.00 alle 13.00
Tutte le info qui: https://www.facebook.com/events/184036225502738/


Creiamo insieme la Medicina Generale del futuro: iscriviti e partecipa anche tu al Movimento Giotto.

Conferenza Italiana del Coordinamento WONCA Italia e preconference
Tanta carne al fuoco sul tema della sovramedicalizzazione
Giovani MMG e Movimento Giotto grandi protagonisti

(di Giulia Cusmano e Claudia Augurio)
 

Si è conclusa con successo la conferenza italiana del Coordinamento WONCA Italia svoltasi a Lecce il 29 e 30 settembre, dal titolo "Prevenire l’eccesso di cure con l’ascolto e la condivisione – sovra-medicalizzazione e prevenzione quaternaria" che ha visto la partecipazione di ospiti italiani e stranieri.

Tema principale è stata, appunto, la Prevenzione Quaternaria, definita dal suo stesso ideatore, Marc Jamoulle, che apre il convegno, come “l’azione intrapresa per proteggere i pazienti da atti medici che potrebbero causare danni, e non benefici, al paziente stesso”.
 
Ernesto Mola, Presidente del Coordinamento WONCA Italia, nella sua introduzione ha inquadrato il tema della conferenza: “Il progresso delle tecnologie e delle conoscenze mediche ha fortemente migliorato le cure ma ha prodotto anche sovra-diagnosi e sovra-medicalizzazione. Queste ultime sono dovute non soltanto ad inappropriatezza ma anche ad alcune pratiche diagnostiche o terapeutiche, per cui appare necessario favorire la consapevolezza del problema e informare correttamente i pazienti, cercando di prevenire il rischio della sovra-medicalizzazione che provoca nel paziente più danno che vantaggi.”
 Dal canto suo il Direttore Generale della ASL di Lecce Silvana Melli nel suo saluto iniziale ha spiegato le ragioni della presenza come sponsor unico dell’autorità sanitaria locale: “Non è soltanto un problema di costi generati dalla sovradiagnosi, che potrebbero essere meglio impiegati per migliorare altri aspetti dell’assistenza, ma del danno che i pazienti possono subire da cure eccessive o non appropriate.

Il concetto di sovramedicalizzazione è tanto ampio quanto pratico: in sintesi, a volte “fare meno è fare meglio”. Come MMG si devono operare delle scelte oculate e mirate al singolo paziente. Alla base di questo processo di valutazione ci sono sicuramente i protocolli e le linee guida delle patologie ma soprattutto la considerazione delle condizioni del paziente e del suo contesto.
Ma è possibile intervenire con questa modalità nel contesto attuale? In una medicina difensivista, con pazienti spaventati sempre in cerca di qualche “brutto male” da trattare il prima possibile, cosa vuol dire davvero “prevenzione”?
Secondo Marc Jamoulle, ospite d'eccellenza del Congresso ed istitutore della prevenzione quaternaria, la risposta è nella comunicazione tra medico e paziente, la scelta del trattamento deve essere consapevole per il paziente, discutendo insieme dei possibili rischi della mancata terapia quanto della terapia stessa. Un’azione positiva, insomma, che è il risultato dell’interazione tra il medico e l’individuo, in un rapporto comunicativo tra esperienze scientifiche e umane che possono portare alla condivisione consapevole delle scelte diagnostiche e terapeutiche.
Anna Stavdal, la Presidentessa europea del WONCA, dopo aver illustrato gli scopi dell’organizzazione internazionale dei medici di famiglia, che riunisce 131 Paesi e associa 500.000 medici di famiglia in tutto il mondo, ha annunciato che WONCA Europe ha in preparazione un position paper sul tema della sovradiagnosi, allo scopo di aiutare i medici a conoscere la problematica e ad affrontarla nel modo migliore nell’esclusivo vantaggio dei pazienti.
Johann Augustus Sigurdsson, professore di Medicina Generale in Norvegia e Islanda, ha presentato l’analoga iniziativa di una posizione pubblica sulla sovradiagnosi condivisa dalle società scientifiche dei Paesi scandinavi.
Roberto Satolli, medico e giornalista, ha invece presentato esempi ricorrenti di incremento dei consumi sanitari in relazione alle pressioni mediatiche dell’industria sanitaria. L’abbassamento continuo delle soglie di rischio, ad esempio, verificatosi negli ultimi anni ha avuto, almeno in parte, lo scopo di reclutare sempre più pazienti ai trattamenti farmacologici.
Segue la presentazione di Anna Maria Falasconi su Slow Medicine, associazione italiana, che aderisce a Choosing Wisely International e promuove la cultura di una medicina rispettosa dei tempi ma al contempo efficace. La prima giornata del congresso è densa di studi sull’argomento, come quello presentato da Rosario Falanga, condotto in via sperimentale sul territorio, sull’eccesso di cure nei pazienti anziani. Pazienti in politerapia per cui il vantaggio, in termini di riduzione del rischio di future patologie, non supera il danno imposto dalle interazioni farmacologiche. Dirimenti anche le relazioni sulla overdiagnosis (diagnosi di malattia in soggetti sani che non diventerà mai sintomatica nè sarà causa di mortalità) del carcinoma mammario, di Andrea Moser, e del melanoma, presentata da Giuseppe Febbo, seguite da una discussione che ha coinvolto Fernando Parente, responsabile dell’Unità operativa di Medicina Interna dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce e Claudia Felici medico di medicina generale rappresentante di ASSIMEFAC.
In conclusione della prima giornata Alessandro Mereu e Nicola Pecora, del Movimento Giotto, hanno affrontato in modo aperto il tema dei bisogni formativi per i MMG in formazione. Si sono interrogati durante il workshop giovanile dei giorni precedenti il congresso ed hanno conseguentemente interrogato il pubblico in sala, sulla necessità per i medici all’interno delle scuole di formazione di conoscere la problematica ed acquisire competenze ed abilità per far fronte al rischio della sovra-diagnosi e sovra-medicalizzazione e agire per la prevenzione quaternaria. Ne è risultato un divertente lavoro di gruppo improvvisato in cui giovani e non più giovani si sono confrontati sui bisogni formativi di un tempo e di oggi.

La seconda giornata si è aperta con una relazione di Patrizia Elli, dell’Associazione Culturale Pediatri, che ha illustrato i concetti basilari della medicina narrativa, come metodologia di approccio al paziente a sostegno della prevenzione quaternaria. Successivamente l’ambiente congressuale si è trasformato in teatro vero e proprio con la rappresentazione basata sulla tecnica del paziente simulato magistralmente messa in scena e diretta da Norma Sartori e Fabrizio Valcanover della scuola di medicina generale di Trento. Di fronte ad un pubblico sorpreso e divertito sono state presentate situazioni ricorrenti nella pratica della medicina di famiglia con tanto di veri attori in qualità di tipici pazienti a rischio di sovradiagnosi e sovratrattamento. Il role playing, sfruttato in questo caso come strumento didattico, è una tecnica attuale e molto valida per osservare dall’esterno errori che commettiamo tutti i giorni, soprattutto nell’ambito della comunicazione con il paziente: le parole che scegliamo, il linguaggio non verbale non controllato che da segnali contrastanti al paziente, la richiesta verbale e qualle tacita che il paziente ci sta ponendo. Si è a fondo analizzato il problema della sovradiagnosi e della sovra-medicalizzazione, suggerendo percorsi per ridurne il rischio, a tutto vantaggio della salute dei pazienti.
 L’intervento di Maria del Rosario Perez, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha preceduto la tavola rotonda a cui hanno partecipato alcuni relatori della conferenza. “C’è molta preoccupazione in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanità – ha detto la Perez - in merito all’utilizzazione indiscriminata delle radiazioni ionizzanti nella diagnostica medica, il cui uso deve essere giustificato da un chiaro sospetto diagnostico. Oggi invece si fa un sempre più largo uso di esami radiologici per la valutazione di salute nel paziente asintomatico, per una falsata idea di prevenzione o per difendersi da eventuali liti legali. L’OMS presta molta attenzione alla crescita esponenziale della sovradiagnosi, che sottopone il paziente ad esami e trattamenti non necessari e traumatici che non aumentano la sua aspettativa di vita.”
Alla tavola rotonda, presentata da Giorgio Visentin, del Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale, è stata sottolineata l’importanza della conferenza non soltanto nel fare conoscere ai medici e ad un pubblico più ampio il rischio della sovradiagnosi e della sovra-medicalizzazione, ma anche come contributo alla stesura della position paper del WONCA, che orienti medici e pazienti.

Ma il congresso per i giovani e futuri medici di famiglia era iniziato già nei giorni precedenti. La Pre-Conference, infatti, ha visto la partecipazione, oltre ai colleghi italiani, anche di una ventina di colleghi europei giunti per il Conference Exchange (scambio interculturale di 2-3 giorni antecedente la conferenza). Questo è il momento più emozionante per un giovane MMG, la possibilità di interagire con un collega che lavora in un altro contesto eppure lamenta problematiche simili, permette di aprire la mente e trovare soluzioni a cui non si era pensato prima. La Pre-Conference è organizzata in workshop contemporanei, tematiche diverse, strutturati per interagire in piccoli gruppi. Questa modalità consente di creare un’intimità tale da superare le barriere linguistiche e culturali e tornare a casa sempre arricchiti!
Si è parlato di sovramedicalizzazione, imparando a deprescrivere (ridurre i farmaci in sicurezza a seconda dei cambiamenti intercorsi nella vita del paziente), di come riuscire a interagire con il paziente aggressivo, di come affrontare le diversità culturali, di quali sono le nuove sfide che come giovani MMG ci troveremo ad affrontare. Ed è proprio in quest’ottica, che sono nati i progetti di cui si occuperà il Movimento Giotto nei prossimi mesi.
Vogliamo creare una rete di giovani medici che hanno voglia di collaborare per cambiare le cose, di partecipare a progetti di ricerca, di organizzare nuovi eventi per trovarci e unirci, come il VdGM (Vasco de Gama Movement) Forum a Torino nel 2019!

E tu? Sarai dei nostri in quest’onda di cambiamento?

Il Movimento Giotto guarda avanti: i temi della Assemblea Associativa

(di Alessandro Mereu)
 
Mancano ancora poche settimane alla fine del 2017 ma è già tempo di tirar le somme per rilanciare ancora più in alto ed in avanti l’associazione.

Il 28 ottobre a Lecce si è tenuta la assemblea annuale del Movimento Giotto, occasione per discutere dello stato di salute dell'associazione ma soprattutto per verificare il lavoro svolto e pianificare quello del futuro.

Moltissimi i temi affrontati, ma questa occasione vuole metter luce su tre elementi: il Forum di Torino 2019, la ristrutturazione associativa ed il piano sociale 2018.
Il Forum del Vasco da Gama Movement sarà ospitato a Torino nel settembre 2019: l’associazione sta lavorando da mesi per costituire i vari comitati e gruppi di lavoro dedicati alla sua realizzazione sul piano scientifico, culturale, tecnico, comunicativo. È stato deciso dall'assemblea di approvare la proposta della costituzione di un fondo di sicurezza a tutela della associazione, in modo che eventuali perdite del bilancio dell’evento non gravino direttamente sul conto dell’associazione ma siano sopportate da somme accantonate nei mesi precedenti da soci che dichiarino  la volontà di sostenere economicamente il fondo. Le modalità di costituzione e conduzione del fondo sono affidate al Direttivo che studierà un piano attuativo nei mesi venturi. Questo grande passo è uno dei pilastri garanti la buona riuscita dell’evento, mettendo tutti nella condizione di lavorare ed esprimersi liberamente senza timore di dover fallire o di dover chiedere fondi a realtà esterne.

Nel 2017 è iniziata l’opera di ristrutturazione associativa, ovvero di una serie di riflessioni e conseguenti azioni per rendere l’associazione più moderna e funzionale. È stato creato il Gruppo Comunicazione, coordinato da Stefano Celotto e Elisa Ageno, deputati alla comunicazione social e mail per conto dell’associazione: in questo modo la comunicazione è organizzata e finalizzata in ogni momento dell’anno. Altre novità sono la costituzione di numerosi Gruppi di Lavoro: Cure Intermedie & Palliative, Overmedicalizzazione, Case della Salute. Questi Gruppi hanno autonomia operativa ed organizzativa, hanno caratteristica di essere aperti a nuovi ingressi in itinere. Ed ovviamente possono esserne creati di nuovi. Con i nuovi Gruppi di Lavoro ed il Gruppo Comunicazione siamo convinti di rilanciare l’associazione in modo da poter cogliere gli obiettivi precedentemente posti: incrementare il numero dei soci e simpatizzanti in tutta Italia, creare gruppi di interesse capaci di portare contenti e proposte innovative nella nostra professione e nelle Cure Primarie del futuro.

Nella ristrutturazione abbiamo anche posto le basi per creare alleanze e rapporti con altre realtà, mediante la figura del Delegato di cui il primo esempio è Giorgio Sessa, delegato ai rapporti col SISM (Segretariato Italiano Studenti di Medicina).
Ulteriore tassello della ristrutturazione è il rinnovamento del gruppo Hippokrates in modo da renderlo più facilmente gestibile da NEC e REC, maggiormente capace di reclutare host italiani e di supportare candidati al Hippokrates Exchange, più abile a promuovere l’associazione. Come questa sezione dell’associazione si rinnoverà sarà deciso nei prossimi mesi.

Dalla ristrutturazione passiamo alla pianificazione del 2018, che sarà costituito da eventi e comunicazioni. Avremo numerosi eventi, alcuni di questi inerenti al calendario WONCA-VdGM (Porto ’18 per il VdGM Forum, WONCA Europe a Cracovia, …), altri collegati ad iniziative e collaborazioni con altre realtà, altri ancora di nostra proposta (tra cui ovviamente l’Assemblea 2018 dove sarà eletto il Direttivo 2019-2020). Vogliamo costellare l’Italia di eventi grandi e piccoli, a cui tutti possano prendere parte e pure collaborare alla realizzazione, e di momenti di comunicazione e confronto con email, newsletter, sito, social. Vogliamo che il Movimento Giotto possa diventare una casa comune di tutte le anime della Medicina Generale del futuro, dove vi sia spazio per tutti in uno spirito di sana collaborazione e costruzione del nostro collettivo futuro.

Gruppo di Particolare Interesse nelle Cure Intermedie: a che punto siamo?

(di: Simone Cernesi)

Carissimi Colleghi e Amici del Movimento Giotto,

Per quanto riguarda l’area Cure Intermedie al Congresso del Coordinamento WONCA Italia, nella giornata dedicata al Movimento Giotto è stato condotto un Workshop sulle Cure Intermedie. Dopo le presentazioni, è stata distribuita una cartellina con alcuni documenti di riferimento. E’ emerso che molti Colleghi non hanno chiaro cosa siano le Cure Intermedie. Abbiamo riflettuto sulle varie definizioni.

Ricordo che non esiste una definizione universalmente riconosciuta, tuttavia, trovo interessante questa definizione di Gavino Maciocco:  le Cure Intermedie sono un’area di servizi integrati, sanitari e sociali – domiciliari, residenziali e semi-residenziali – finalizzata a garantire la continuità assistenziale dopo la dimissione ospedaliera e a favorire il rapido recupero funzionale e la massima autonomia dei pazienti. Il rafforzamento di questa area assistenziale può favorire inoltre le prevenzione dei ricoveri non necessari e/o impropri.

Nel feedback d’aula è emerso che è poco chiaro, spesso per mancanza di esperienza diretta, che cosa fa un MMG in struttura, che competenze dovrebbe avere, quali barriere trovano i giovani MMG verso questo campo e perché siano ancora pochi i MMG che pensano a questo campo come un’area strategica su cui affinare le proprie competenze.

Appare di interesse come le Cure Intermedie siano articolate nelle diverse Regioni, quali i bandi di accesso, l’importanza nell’agenda dei CFSMG.

Abbiamo ribattezzato il caso come il “pasticciotto delle Cure Intermedie” perché metaforicamente le C.I. sono come i pasticciotti leccesi, fuori si assomigliano ma dentro il ripieno può essere molto differente.  

E’ necessaria una mappatura? La nostra risposta è convintamente affermativa.

Nei lavori di gruppo, abbiamo richiamato l’albero WONCA e abbiamo cercato di riassumere in un’infografica (che pubblicheremo prossimamente) le analogie e differenze con l’approccio del medico palliativista e del medico delle Cure Intermedie con l’obiettivo di comunicare che le Cure Intermedie trovano una loro vitale radice nella Medicina Generale e Cure Primarie, sviluppando poi alcuni rami specifici che richiedono l’affinamento delle competenze. Molti colleghi hanno espresso un bisogno formativo in questo senso. Al termine del workshop sono state spedite  al Ministro Lorenzin numerose cartoline da Lecce con alcuni take home message, in un esercizio di Advocacy 2.0.

Una formazione sul campo in CRA o in RSA durante il corso MMG è stata individuata come idea interessante; tuttavia il limite è la stesura di un programma condiviso per evitare il fai-da-te e per garantire un’adeguata divulgazione di quella che dovrebbe essere la best practice teorica. Abbiamo bisogno di molte energie per affrontare questo tema!

Ai Colleghi che hanno partecipato è stata inviata una mail con alcuni documenti di approfondimento e suggerimenti in merito alla formazione e alla ricerca.

Per approfondire http://www.grusol.it/informazioni/10-08-08.PDF

Facebook
Facebook
Twitter
Twitter
YouTube
YouTube
Website
Website
Email
Email
2017 Movimento Giotto, Some rights reserved.

Creative Commons - Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia



cancellati dalla newsletter    aggiorna i dati d'iscrizione

Email Marketing Powered by Mailchimp