Koryu Uchinadi Italia - Newsletter
NEWSLETTER N. 61 - MARZO 2017
Ricevi questa Newsletter a seguito di tua esplicita iscrizione attraverso il sito Koryu Uchinadi Italia.
Puoi cancellare in qualsiasi momento la tua iscrizione cliccando sull'apposito link presente in fondo a questa Newsletter.
ARCHIVIO NEWSLETTER PRECEDENTI
Benvenuti al sessantunesimo numero della Newsletter Koryu Uchinadi Italia!

Come d'abitudine apriamo la newsletter con il calendario dei seminari attualmente in programma in Italia, già approvati dall'IRKRS e confermati. Vi invito sempre a tenere sotto controllo la pagina dedicata sul sito, che riporta le informazioni aggiornate relative ai singoli appuntamenti.

Colgo l'occasione per ricordare a tutti che sono previste quote agevolate per chi provvederà entro il 30 aprile all'iscrizione al Masterclass Seminar che Hanshi Patrick McCarthy condurrà a Cesena il 17 e 18 giugno!


In chiusura potrete leggere la seconda parte della traduzione di un interessante articolo di Hanshi Patrick McCarthy, incentrato sui miti del Regno delle Ryukyu.

Buona lettura!!

Marco Forti

Calendario seminari

data luogo docente organizzato da contatti
07/05/17 Sesto S.Giovanni (MI) Marco Forti Koryukan Milano info@kenshinkan.club
17-18/06/17 Cesena (FC) Hanshi Patrick McCarthy Koryu Uchinadi Italia info@koryu-uchinadi.it

Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina Seminari del nostro sito, raggiungibile cliccando qui! Inoltre gli eventuali interessati sono invitati a prendere contatti con gli organizzatori scrivendo agli indirizzi email indicati sopra.
 


I PROSSIMI STAGE:
Seminario "Oltre lo Stile" - 2ª edizione
Sesto San Giovanni (MI), 7 maggio 2017
 
Seminario Oltre lo StileDomenica 7 maggio 2017 presso la palestra dell’Oratorio San Domenico Savio situato in via Molino Tuono 19 a Sesto San Giovanni (MI), Koryukan Milano organizza la seconda edizione del seminario “Oltre lo Stile” per l’introduzione alla pratica del Koryu Uchinadi Kenpo-jutsu, diretto dal M° Marco Forti responsabile tecnico di Koryu Uchinadi Italia.

Lo stage è aperto a tutti i praticanti di qualsiasi arte marziale (purché regolarmente iscritti ad un Ente di Promozione o altra Organizzazione sportiva) e si articolerà in due sessioni, la prima al mattino dalle 9.00 alle 12.00, la seconda al pomeriggio, dalle 14.00 alle 17.00.

Il costo è di Euro 15,00 per l’intera giornata.

Per info e iscrizioni:
M° Vincenzo La Camera
tel. 338 398 7525
email: info@kenshinkan.club

- IL PROGRAMMA -
Uke-waza
Uke-waza consiste nell’abilità di proteggere se stessi contro attacchi di tipo percussivo e rappresenta solo una parte dell’intero curriculum del Koryu Uchinadi Kenpo-jutsu, o più semplicemente KU come viene solitamente chiamato da coloro che studiano e insegnano questa arte.
Mentre uke-waza può essere considerato già di per sé un set di esercizi altamente efficaci, offre anche possibilità applicative di vasta portata contro atti di violenza fisica abituale quando viene utilizzato in sinergia con le altre pratiche che compongono lo studio del KU, quali tecniche di controllo delle articolazioni, intrappolamento degli arti, compressione dei nervi e sensibilizzazione dei punti vulnerabili, soffocamenti e strangolamenti, sbilanciamenti e proiezioni, lotta a terra e sottomissioni, uscite e controtecniche.
 
Quadrant Drill
Chi studia e insegna Koryu Uchinadi si riferisce spesso alla pratica dell’uke-waza come “Quadrant Drill” (esercizio del quadrante, N.d.T.). Questo a causa del metodo geometrico con cui viene analizzato questo insieme unico di pratiche. Dal punto di vista difensivo, e per ragioni di semplicità, ipotizzando di poter avere il lusso di affrontare il proprio aggressore faccia a faccia, ci si immagina all’interno di un cerchio verticale, diviso da due linee perpendicolari - una orizzontale e l’altra verticale - in modo da evidenziare quattro quadranti.
Colpire con pugni, calci e percosse rappresenta il tipo principale di scenario di aggressione che porta a traumi da corpi contundenti, verificabile più frequentemente in scontri fisici uno contro uno. Studiando quali bersagli anatomici vengono colpiti più di frequente e quali tipologie di attacco vengono comunemente utilizzate, si è meglio preparati a riconoscere l’angolo di entrata e a proteggerci di conseguenza.
 
Proteggere la linea centrale ed il perimetro
Dal punto di vista difensivo, il quadrant drill pone enfasi sulla protezione della linea centrale e del perimetro esterno del cerchio, mentre si affronta l’aggressore. Oltre al riferimento ai gradi del cerchio, l’angolo di entrata di ogni pugno, calcio o percossa, può essere collegato ai tempi indicati dalle lancette di un orologio. Questo è un concetto particolarmente importante nel quadrant drill, dato che gli angoli di entrata sono basati interamente sulla posizione e sulla direzione. Ad esempio, un pugno scagliato selvaggiamente verso il vostro viso che viaggi verso il bersaglio su una traiettoria semicircolare da sinistra a destra ha un angolo approssimativo di novanta gradi. In alternativa posso esprimere lo stesso attacco dicendo che equivale alle ore nove. Le sei indicano la direzione di un calcio ai testicoli, le dodici quella di un colpo verticale discendente dall’alto, le tre individuano l’arrivo di un colpo circolare orizzontale portato con il braccio sinistro dell’aggressore e così via.
Nel quadrant drill vengono riprodotti metodicamente diciassette tra gli attacchi più feroci, in cui pugni, calci, gomitate, ginocchiate e testate vengono utilizzati come principali strumenti di impatto in uno scenario di autodifesa uno contro uno. Utilizzando una dozzina circa di differenti metodi di proteggere le sette parti del corpo maggiormente vulnerabili (testa, viso, mandibola, testicoli, stomaco, petto e gambe) si contano in totale ventinove attacchi nell’intero esercizio. Gli attacchi spaziano dal diretto sinistro (jab) al diretto destro (cross), dai pugni circolari (ganci) ai montanti, dal colpo a punteruolo dall’alto al manrovescio, dalle gomitate e ginocchiate alle testate e ai più comuni tipi di calcio utilizzati negli attacchi da strada.
 
«Una volta eliminato l'impossibile ciò che rimane,
per quanto improbabile, dev'essere la verità.»
– Sir Arthur Conan Doyle
 
Gli atti di violenza fisica abituale rappresentavano, alle origini di quest’arte, le premesse contestuali originarie contro le quali tutte le abilità fondamentali del combattimento venivano testate e verificate. Ricreando metodicamente questi violenti scenari di attacco, che minacciano la nostra sicurezza, possiamo scoprire, comprendere ed utilizzare i modelli applicativi tramandati attraverso i kata. Per quanto possa apparire ironico questo elemento catalizzatore è stato largamente dimenticato nell’interpretazione moderna del karate. Tuttavia, è proprio questo meccanismo ovvio ed indispensabile che rende il tutto funzionale.
 
Allenati come devi combattere perché combatterai come ti sei allenato
Diverrà in seguito necessario incrementare l’intensità della pratica ma solo dopo aver raggiunto familiarità e fiducia con gli scenari di attacco e risposta predeterminati. Questo consiglio, naturalmente, si applica a tutte le pratiche a due persone del Koryu Uchinadi. Effettuando uno spostamento - prima graduale e poi esponenziale - dal metodo di apprendimento a resistenza passiva fino alla massima resistenza aggressiva, supportata da urla, spinte e linguaggio volgare, cosa che esemplifica in modo molto vicino l’intensità e le condizioni di uno scontro violento e realistico, si viene posti in grado di raggiungere le necessarie abilità funzionali. Infatti, non è eufemistico affermare che senza questo ingrediente dinamico la prestanza fisica e la competenza difensiva non possono essere raggiunte. Per quanto possa sembrare difficile, e senza poter escludere l’elemento pericolo, è un percorso che forma la base del nostro processo di apprendimento nel Koryu Uchinadi ed è indiscutibilmente ottenibile, per questo è necessario continuare ad allenarsi.
 
Azione e reazione
Il quadrant drill - riproducendo il collegamento tra la ricezione di un attacco, la relativa risposta ed il controllo dell’aggressore – fornisce un’eccellente opportunità per comprendere la distanza spaziale in cui si verificano generalmente gli attacchi percussivi. Anche se la velocità di azione di molti attacchi a mano vuota è normalmente maggiore di quella corrispondente alla reazione difensiva provocata, il difensore può rispondere efficacemente se e quando si trova di fronte all’aggressore nel momento dell’attacco. Per questo è vitale mantenere l’aggressore davanti e la guardia alta per tutto il tempo dato che ogni attacco, sia esso indirizzato alla linea centrale o ai bersagli sul perimetro, deve prima percorrere la distanza spaziale che separa i due contendenti. È questa distanza spaziale che fornisce l’opportunità per poter rispondere appropriatamente all’attacco e non esiste miglior meccanismo di quello rappresentato dal quadrant drill per affinare queste abilità.
Avendo ricevuto la mia buona dose di critiche negli anni, e apparentemente proprio da coloro che a malapena capiscono cosa rappresenti il Koryu Uchinadi, devo dire che la cosa che trovo più divertente è vedere i miei detrattori che mi criticano per aver fatto esattamente la stessa cosa che hanno fatto quei pionieri dell’arte che loro riveriscono! Non è stupido criticare una persona ed onorarne un’altra per lo stesso motivo? Ricollegando questi atteggiamenti alla ristrettezza mentale così diffusa oggi all’interno della nostra tradizione, mi viene in mente la tipica mentalità da pugno opposto, non mi sorprende che i karateka possano lavorare solo con chiodi dato che l’unico attrezzo nella loro cassetta è un martello! Come conseguenza immediata di questa mentalità, in particolare quando il pugno opposto viene proposto come lo strumento delle meraviglie, ci si può chiedere come si possa pensare che queste persone siano in grado di utilizzare qualsiasi altra cosa che non sia un martello? Non è meglio avere tutti gli attrezzi nella nostra cassetta e non doverli utilizzare piuttosto che non avere proprio quello di cui un giorno potremmo aver bisogno?
 
Uke-waza: i quattro livelli
 
Livello 1 - ricevere
Al primo livello dell’uke-waza, tori (l’aggressore) attacca uke (il ricevente) con un totale di ventinove attacchi individuali. Uke si limita a ricevere in maniera soddisfacente i colpi proteggendosi, senza contrattaccare. Lo scopo del primo livello è semplicemente quello di prendere dimestichezza con i vari attacchi, comprendere il posizionamento del corpo, la distanza spaziale e l’angolo di entrata, e nel contempo fornire una ricezione difensiva adeguata ad ogni colpo. In tutta la sequenza tori e uke usano solo resistenza passiva per acquisire fiducia e allo stesso tempo contribuire alla creazione di un ambiente sicuro di apprendimento.
Livello 2 - ricevere e rispondere
Utilizzando le stesse tecniche di ricezione contro i ventinove attacchi, il livello 2 introduce uke ad un insieme pratico di contrattacchi predeterminati, nello sforzo di continuare a costruire e rafforzare l’efficacia del quadrant drill. Come ogni altro esercizio a due persone del Koryu Uchinadi, le pratiche di risposta rappresentano una sezione incrociata delle reazioni più pratiche nelle specifiche circostanze comuni. In nessun modo, tuttavia, queste risposte predeterminate devono essere considerate come scelta univoca ma piuttosto comprese come concetti intercambiabili, in grado di rafforzare la funzionalità complessiva di questo meccanismo pratico. La verità è che ci sono molti modi utilizzabili per rispondere a questi atti di violenza fisica. Detto questo, una verità che dovrebbe essere ampiamente accettata, ci ricorda che “ciascuno di noi è un individuo suscettibile di reagire in modo diverso in circostanze caotiche”. A questo scopo, le pratiche esemplificate nel livello 2 forniscono alcuni tra i contrattacchi più funzionali utilizzabili.
Livello 3 - il muro
Continuando ad esplorare le variazioni su questo tema comune, con il livello 3 uke si trova a dover gestire efficacemente la ricezione di attacchi percussivi mentre viene afferrato, controllato e spinto contro un muro. Ancora una volta è solo grazie a queste premesse contestuali realistiche di violenza fisica che le forme classiche di ricezione, presenti nei kata tradizionali del karate di Okinawa, vengono testate e verificate come efficaci.
Livello 4 - a terra
Il livello 4 del quadrant drill propone metodi efficaci per ricevere attacchi percussivi mentre ci si trova a terra con l’aggressore posizionato sopra il ricevente. Il posto peggiore in assoluto dove trovarsi in situazione di autodifesa è al suolo e quasi sempre nelle tradizioni basate sul combattimento ad impatto percussivo si fa di tutto per evitare di finirci. Tuttavia, se e quando ci si dovesse trovare in quella situazione, è vitale prendere l’immediato controllo della situazione ed è a questo punto che le pratiche esemplificate nel livello 4 rivelano il loro vero valore. Dubito che qualcuno possa obiettare che abbia senso essere ben preparati e non dover mai utilizzare questo tipo di abilità piuttosto che doversi un giorno trovare a terra con la possibilità di mantenere la propria incolumità lasciata al puro caso!
Il livello 4, configurando un aspetto dimenticato dell’arte delle origini, rappresenta un componente indispensabile del meccanismo di difesa complessivo caratteristico del metodo Koryu Uchinadi.
 
Masterclass Seminar 2017
diretto da Hanshi Patrick McCarthy

Cesena (FC), 17-18 giugno 2017
 
Masterclass Seminar 2017 con Hanshi Patrick McCarthy a CesenaHanshi Patrick McCarthy – cintura nera 9° Dan e Direttore dell’International Ryukyu Karate Research Society – condurrà un seminario internazionale a Cesena il 17 e 18 giugno 2017, organizzato dall’ACSD Seishinkai con il patrocinio del Comune di Cesena.

Il Seminario, già inserito nell’elenco ufficiale dei Seminari internazionali IRKRS per l’anno 2017, sarà aperto a tutti i praticanti di Koryu Uchinadi e alle cinture marroni e nere di altri stili di Karate, con età minima di 16 anni.

Sono previste quattro sessioni di allenamento per un totale di dodici ore di pratica.

Non mancherà l’approfondimento teorico che rende ogni appuntamento con Hanshi Patrick McCarthy, profondo conoscitore della storia del Karate, un’esperienza formativa entusiasmante ed indimenticabile.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre mercoledì 31 maggio 2017 (per le iscrizioni pervenute entro domenica 30 aprile è prevista una quota agevolata).
 
Per motivi organizzativi non saranno accettate iscrizioni sul posto.

Tutte le informazioni sul seminario e le modalità di iscrizione sono riportate sul sito dedicato, raggiungibile cliccando qui, oppure sul documento informativo che è possibile scaricare in formato pdf.
 

Miti del Regno delle Ryukyu

di Patrick McCarthy

traduzione in italiano di Marco Forti

 

- SECONDA PARTE -
Il legame con il Regno di Mezzo
Il legame simbiotico di Okinawa con la Cina fu la spinta che permise al regno insulare di raggiungere una posizione di rilievo. Infatti questo legame con la Cina e lo scambio di merci giunte dalla via della seta consentirono l’instaurazione di un commercio incredibilmente prospero con la Corea, il Giappone, la Tailandia ed il Sud Est Asiatico. Dalla fine del quattordicesimo secolo all’inizio del diciassettesimo, le Ryukyu erano un porto di mare talmente ricco da essere conosciute come le “isole del tesoro”.
Il regno delle Ryukyu suscitarono l’invidia dei Giapponesi che, esclusi dal commercio internazionale prima da Toyotomi Hideyoshi, poi da Tokugawa Ieyasu, erano rimasti isolati dal mondo esterno.
Una iscrizione su uno stampo per una campana destinata al castello di Shuri nel 1485 riporta la frase: «Il regno delle Ryukyu è un luogo di grande bellezza nell’oceano del sud. Riuniti qui si trovano i tesori di tre nazioni: Corea, Grande Ming e Giappone. È un’isola del tesoro emersa dal mare tra Cina e Giappone. Le sue navi commerciano tra diecimila nazioni ed è piena di cose meravigliose che devono essere viste ovunque».
I contatti iniziali di Okinawa con la Cina possono essere fatti risalire al periodo Tang (618-907) ma fu solo nel 1372, circa quattro anni dopo che i Mongoli si arresero alla potenti forze della dinastia Ming, che gli emissari imperiali descrissero l’unificazione e l’onnipotenza cinese mentre sottolineavano il valore di un forte legame ed il supporto al nuovo imperatore. Considerando la propria nazione come centro del mondo, i rappresentanti dei Ming presentarono formale richiesta a Chuzan perché divenisse colonia tributaria.
Avendo in precedenza goduto di un periodo breve ma non autorizzato di commerci con Fuzhou, il re Satto riconobbe la solennità di questa opportunità ed infine accettò la petizione. Taiki, fratello del re ed emissario speciale, viaggiò con i tributi di Satto verso la Cina, dove il legame sarebbe stato ratificato.
A partire dal 1392 venne fondata una missione cinese a Kuninda (villaggio di Kume) vicino a Naha.
Questo avvenimento è storicamente rilevante dato che Naha è oggi ritenuta la fonte dalla quale le tradizioni combattive cinesi vennero trasmesse sistematicamente ad Okinawa.
I Cinesi, più sofisticati - condividendo le loro professionalità politiche, formative ed occupazionali con gli Uchinanchu - ebbero un profondo impatto su numerosi aspetti della cultura isolana.
Le tradizioni combattive, incorporando una miriade di idee cinesi, erano considerate di valore e vennero approfondite. Anche il buddismo, il confucianesimo ed il taoismo ebbero un profondo impatto sulle convinzioni religiose degli Uchinanchu.
 
Studiare in Cina
Contingenti di ryugakusei (studenti stranieri ufficiali) uchinanchu, inviati all’estero per ricevere formazione, compirono lunghi pellegrinaggi in diverse parti della Cina, guadagnando una profonda comprensione del Regno di Mezzo e delle sue meraviglie. Come risultato essi riportarono in patria inestimabili conoscenze, non diversamente da quanto fecero i kentoshi giapponesi (inviati speciali dell’imperatore che tolleravano il pagamento di tributi in cambio di trasmissione culturale), che con compiti ufficiali e accompagnati da un importante seguito, visitarono per ben sedici volte la Cina dal 630 all’894 per ottenere nuove conoscenze e tecnologie. Sebbene siano giunte a noi solo poche testimonianze, la domanda su quante tradizioni cinesi del combattimento siano giunte ad Okinawa grazie ai ryugakusei resta ancora senza risposta.
 
I Sapposhi
Okinawa ricevette la maggiore influenza culturale grazie ai sapposhi.
Inviati speciali dell’imperatore cinese, i sapposhi (termine spesso pronunciato “sappushi” o “sakuhoshi”) viaggiarono fin nelle più remote parti dei domini del loro signore, portando importanti messaggi e tornando con relazioni circostanziate. L’imperatore inviò sapposhi nel Regno delle Ryukyu più o meno venti volte in un periodo di circa cinquecento anni; approssimativamente ogni volta che un nuovo re saliva al potere dal tempo di Bunei-O, nel 1404.
Raramente si fermavano oltre sei mesi ed erano sempre accompagnati da un seguito composto da quattro o cinquecento persone, inclusi professionisti, commercianti ed esperti della sicurezza. Questi viaggi fornirono la fonte presumibilmente più attendibile attraverso la quale i sistemi di combattimento cinesi vennero introdotti formalmente nel Regno delle Ryukyu.
Costituendo la pietra angolare sulla quale si formò un sistema difensivo civile, l’uchinadi (okinawate in lingua giapponese), ibrido nativo, si differenziò dai sitemi cinesi. Si ritiene che tale ibrido sia stato coltivato secondo un ferreo rituale di segretezza, dopo l’occupazione dei Satsuma. Sostanzialmente un insieme di diversi sistemi di combattimento contribuì a formare le basi del karate moderno. Ci sono testimonianze riguardo ai sapposhi, alcune tramandate dagli esperti che li accompagnarono e molte dai pechin che vennero fortemente influenzati dai loro insegnamenti. Tali testimonianze sono state tramandate prevalentemente attraverso la cultura popolare. Il Regno delle Ryukyu, in pace e prosperità per generazioni, rifletteva il suo legame simbiotico con il Regno di Mezzo.
Era un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti sociali e da una significativa crescita culturale.
Era anche un periodo, nella storia di Okinawa, in cui le tradizioni di combattimento civile non venivano praticate solo per motivi utilitaristici. Caratterizzate dalle stesse virtù morali e dai valori spirituali stabiliti in Cina, le discipline del combattimento civile trascendevano i legami della brutalità comune e ben servivano a governare il comportamento dei praticanti.
Lo studio delle tradizioni combattive sviluppava un corpo forte e sano, uno spirito indomito ed un carattere onorevole. Per questo motivo venivano praticate, prevalentemente ma non esclusivamente, dai giovani subordinati residenti nei dintorni del quartiere del castello di Shuri e dalla comunità cinese di Kume.
 
Prosperità
In quei tempi il Regno delle Ryukyu stava godendo di un lungo periodo privo di conflitti civili.
Più di un secolo di commercio prolifico aveva inoltre accresciuto le diversità culturali e portato ad un’incredibile prosperità, a dispetto di un’intensa competizione - fin dal 1511 - con gli Europei nel mercato del Sud Est Asiatico.
Agli occhi dei rivali questa calma protratta doveva aver indebolito le capacità di difesa degli isolani.
Fu durante questo periodo di tranquillità che il Regno delle Ryukyu fu attaccato, sopraffatto e soggiogato dai samurai Satsuma.
Questa presa di potere ebbe anche una notevole rilevanza storica: stabilì infatti la primaria motivazione per cui la classe degli ufficiali pechin continuò con rinnovato vigore a coltivare metodi alternativi di autodifesa. Inoltre proprio in quel periodo, in maniera non dissimile da quel che accadde nel Giappone dei guerrieri samurai, gli Uchinanchu istituirono una “tradizione di segretezza” sulle loro discipline di combattimento civile.
 

- FINE SECONDA PARTE -
 

Resta aggiornato con il canale Telegram

TelegramTelegram è un’app di messaggistica immediata, per certi versi simile alla più nota Whatsapp, disponibile gratuitamente per tutte le piattaforme (Android, iOS, WindowsPhone) e sul web.

Telegram oltre a messaggi privati e chat di gruppo consente anche la comunicazione tramite canali.

Al contrario dei classici gruppi di chat dove tutti i partecipanti possono interagire, il canale Telegram è un metodo di comunicazione uno a molti (vale a dire che solo l’amministratore del canale scrive, tutti gli iscritti possono solo leggere).

Vuoi saperne di più o capire come fare per iscriverti? Clicca qui e troverai tutte le informazioni!


SCELTI PER TE

Bubishi. La bibbia del Karate Karate - La mia arte Karate di Okinawa
Hojo Undo Karate di Okinawa Storia del Karate

PILLOLE DI SAGGEZZA

鬼の中にも仏が居る
(oni no naka ni mo futsu ga iru)
Il diavolo non è così nero come lo si dipinge.
(letteralmente: c'è un Buddha anche nel diavolo).

SEGUI KORYU UCHINADI ITALIA

aggiorna le preferenze di iscrizione     |     cancella la tua iscrizione 
Copyright © 2017 Koryu Uchinadi Italia, All rights reserved.


Email Marketing Powered by Mailchimp