Gli impegni internazionali
A Mosca
Mercoledì 7, giovedì 8 e venerdì 9 settembre sono stato a Mosca con i componenti del Comitato dei Presidenti dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, di cui faccio parte in qualità di capogruppo dei Socialisti, Verdi e democratici.
In tale occasione abbiamo incontrato, tra gli altri, i membri della delegazione russa a Strasburgo e il Presidente della Duma di Stato (Camera Bassa dell'Assemblea Federale) Sergey Naryshkin, con i quali ci siamo confrontati sul ruolo della Russia all'interno del Consiglio d'Europa.
L'obiettivo è quello di favorire il dialogo e un riavvicinamento del Paese all'organizzazione (in particolare all'assemblea parlamentare, alla quale la delegazione russa non partecipa più a causa di sanzioni comminate nel 2015).
L'interesse reciproco è quello di ripristinare le relazioni e di rilanciare il confronto.
Il nostro obiettivo principale, oltre alla ripresa del dialogo, è però anche quello di favorire il rispetto del diritto internazionale e degli accordi di Minsk da parte della Russia.
A Parigi
Lunedì 12 settembre sono intervenuto al Convegno sul futuro del Consiglio d'Europa, durante il quale ho avuto modo di confrontarmi con diverse personalità, tra cui il Segretario Generale del Consiglio d'Europa Jagland, il Presidente dell'Assemblea francese Bartolone, il Segretario di Stato agli Affari europei Dèsir e il Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa Agramunt.
Alla luce delle nuove dinamiche globali e del mutato panorama internazionale - basti pensare all'evoluzione del terrorismo, alla portata del fenomeno migratorio e ai nuovi equilibri mondiali - è necessario ripensare e rilanciare il ruolo e l'azione del Consiglio d'Europa, quale organizzazione pan-europea che coinvolge oltre ai Paesi dell'Europa occidentale anche tutti gli Stati dell'Europa orientale e dell'area caucasica, tra cui la Russia.
Proprio in virtù della sua composizione e della sua mission - ovvero la salvaguardia e la valorizzazione della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti umani - il Consiglio d'Europa può svolgere un ruolo di primaria importanza per favorire il dialogo e il confronto tra i Paesi in conflitto, per far fronte in maniera efficace alle nuove ondate migratorie e al fenomeno del terrorismo, per garantire l'effettiva applicazione dei principi democratici in tutti gli Stati e per contribuire a ricomporre le fratture e a creare un contesto internazionale stabile e pacifico.
A questo fine il Bureau dell'Assemblea parlamentare ha deciso anche di redigere un rapporto, di cui sono titolare, per valutare l'opportunità di organizzare un summit tra i Capi di Stato e di Governo dei 47 Paesi appartenenti, finalizzato a rilanciare l'azione del Consiglio d'Europa e il suo ruolo strategico.
Di questo ho anche avuto la possibilità di discutere con il Segretario di Stato agli Affari europei della Repubblica francese Harlem Dèsir in un incontro personale molto cordiale.
A Strasburgo
Mercoledì 14, giovedì 15 e venerdì 16 settembre ho partecipato, con la Presidente Boldrini e il Presidente Grasso, alla Conferenza europea dei Presidenti dei Parlamenti nazionali.
E' stata un'occasione significativa e importante, nella quale ci siamo confrontati sullo stato dell'Unione Europea e su come rilanciare il processo integrativo.
Le posizioni sono divergenti e talvolta in contrapposizione, ma è comune la volontà di valorizzare la dimensione parlamentare, quale arena di rappresentanza e di espressione della pluralità.
Il ruolo che i parlamenti possono e devono svolgere nei processi di integrazione e in politica estera è fondamentale e per questo è importante confrontarsi sugli strumenti a disposizione e sulle possibili modalità.
Nel corso della trasferta a Strasburgo, con i colleghi del Comitato dei Presidenti, abbiamo avuto modo di incontrare anche il Dalai Lama e la Presidente del Consiglio Federale della Russia (Camera Alta) Valentina Matvienko, con la quale abbiamo proseguito il confronto avviato a Mosca sul ruolo del suo Paese all'interno del Consiglio d'Europa.
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