Lunedì scorso è stato pubblicato Vietato leggere all’inferno. Un romanzo. Per essere più precisa: un pulp / thriller a sfondo distopico (ma non aspettatevi il nuovo Hunger Games per ragazzini troppo cresciuti). Che parla di libri. Curioso, no? Un libro che parla di libri, che ne cita moltissimi e ambientato pure nell’editoria (o quel che ne rimane) di un mondo alternativo nel quale la letteratura è illegale.
Una fottuta droga, come direbbe Amleto, il protagonista. Che, ovviamente, è un fattone, un drogato, uno sniffainchiostro, un libromane, uno che si fa dalla mattina alla sera di capitoli, a parte quando lavora come inserviente per campare e mantenere una parvenza di rispettabilità. Vi riconoscete, almeno un po’?
A differenza di Fahrenheit 451 i libri, in Vietato leggere all’inferno, non vengono bruciati, ma se vi beccano potreste finire in riabilitazione o in galera, nei casi più gravi. Per esempio se spacciate davanti a una scuola. La cosa divertente è che, leggendo le quattrocento e passa pagine che compongono la storia, si ha sempre più l’impressione che questo mondo sia così diverso dal nostro.
In Italia, i libromani sono o non sono una minoranza, per esempio? A volte orgogliosa, silenziosa, altezzosa, che soffre di presunzione (“i non-lettori devono essere assai stupidi se non apprezzano un’attività così piacevole / edificante / istruttiva come quella della lettura!”) o, al contrario, che preferisce sparire sul divano di casa propria per avventurarsi in lande più eccitanti della solita routine.
Roberto Gerilli, l’autore di questa meta-narrazione, ha provato a raccontare le ossessioni e le idiosincrasie dei lettori, le luci e le ombre dell’editoria attuale e le speranze rivoluzionarie di un gruppo di ragazzi che sognano di cambiare il mondo. Con una specie di self-publishing clandestino.
Figo, no?
“Vietato leggere all’inferno è un romanzo divertente. Perché, vi pare poco? Ancora: è un romanzo spassoso, creato da chi, secondo me, di certo non si è annoiato a scriverlo, e questo, per il bene e la gioia del lettore, traspare da ogni pagina. Se dovessi presentarlo con uno dei famigerati pitch tanto cari al mondo del cinema e ormai anche all’editoria nostrana, non avrei dubbi: un classico impazzito della Vertigo Comics sceneggiato sotto gas esilarante dal figlio illegittimo di Quentin Tarantino e Neil Gaiman.”
Giovanni Arduino, prefazione
Se vi ho stuzzicato abbastanza, se avete qualche pomeriggio libero, qualche ora buca a scuola o poca voglia di stare in ufficio, scaricatelo e cominciare a farvi qualche capitolo. Vi garantisco che non riuscirete a smettere. E poi è gratis, offro io.
Lo puoi scaricare su Amazon, Kobo, Google Play, iTunes, Book Republic e gli altri.
www.vietatoleggere.it
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