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Ideaitalia 2017/1
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Notizie e comunicazioni dall’Alleanza Evangelica Italiana
Nuova serie, Anno I· n° 1· 31 gennaio 2017


Nota editoriale
Ideaitalia cambia forma ma rimane fedele al suo servizio. Nata come Idea (1976-1987) e cresciuta come Ideaitalia (1997-2016), ha accompagnato la vita dell’Alleanza in una veste cartacea. Ora darà il suo contributo come bollettino mensile in forma digitale. La sua vocazione continua ad essere quella di informare sulle attività dell’Alleanza Evangelica e del mondo evangelico, aprendo quindi una finestra sulla vitalità, le sfide e le questioni che il popolo evangelico affronta nel contesto contemporaneo. La veste digitale di Ideaitalia esce in contemporanea con la nuova veste grafica del sito dell’Alleanza www.alleanzaevangelica.org
Con questi due strumenti rinnovati, l’AEI vuole servire la causa del rafforzamento dell’identità, dell’unità e della mobilitazione evangelica. Grazie per il tuo sostegno.
 

Uniti in preghiera, ricordando l’eredità spirituale della Riforma
La Settimana di preghiera dell’Alleanza Evangelica
 
Roma (AEI), 31/01/2017. Dall’8 al 15 gennaio si è tenuta la Settimana di preghiera dell’Alleanza evangelica. In tutta Europa migliaia di chiese evangeliche si sono riunite per pregare insieme al di là delle distinzioni di denominazione e di appartenenza ecclesiastica. A partire dal 1861, la Settimana di preghiera è un modo benedetto di testimoniare dell’unità delle persone nate di nuovo. Quest’anno i materiali della Settimana sono stati preparati dalle Alleanze evangeliche di lingua tedesca (Germania e Austria) e ha riguardato l’eredità spirituale della Riforma: sola Scrittura, solo Cristo, sola grazia, sola fede, al solo Dio la gloria. Sul web magazine Evangelical Focus, è apparsa un’intervista a Lucia Stelluti, coordinatrice dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana, che volentieri riportiamo:
 
Che cosa ha caratterizzato la Settimana di preghiera dell’Alleanza evangelica quest’anno?
Ogni anno che passa sono sempre maggiori gli eventi di preghiera organizzati in tutta Italia durante la settimana di preghiera. Ma abbiamo notato che lì dove la sofferenza è stata maggiore anche la preghiera è stata maggiore. L’Italia centrale colpita duramente da numerosi terremoti e catastrofi naturali ha visto le chiese coinvolte in molti incontri durante la settimana di preghiera.
 
Perchè la preghiera unisce i credenti?
La preghiera è il primo e basilare esercizio di unità. Quando la chiesa è unita, la chiesa prega e attraverso la preghiera si umilia, comprende la volontà di Dio, e riceve forza e incoraggiamento per annunciare e vivere fedelmente l’evangelo. In questo spirito di unità è stato possibile mettere insieme le proprie risorse e costruire nei luoghi colpiti dal terremoto un centro che servirà le popolazioni terremotate.
 
Pensando al contesto italiano, su quali soggetti di preghiera specifici le chiese hanno pregato?
L'Italia non ha ancora vissuto direttamente la Riforma. La nazione è stata a lungo esposta alla menzogna di un falso evangelo che tiene le persone confuse e prive della vera speranza che si ha in Cristo soltanto. Perciò ricordando insieme ai nostri fratelli nel mondo i 5 sola (sola Scrittura, solo Cristo, sola grazia, sola fede, al solo Dio la gloria), abbiamo chiesto a gran voce al Signore che la Sua Parola possa essere riconosciuta al centro della vita del Suo popolo, affinché un grande movimento spirituale possa cambiare la nostra Nazione.


Io non mi vergogno dell’evangelo
Anteprima del V centenario della Riforma protestante
 
Roma (AEI), 31/01/2017. La Riforma protestante del XVI fu un importante movimento che ha segnato in maniera indelebile la chiesa cristiana, contrastando l’errore accumulato nella storia precedente e richiamando il popolo di Dio alla fedeltà all’evangelo biblico. I “5 sola” che i Riformatori riscoprirono grazie all’attento e rigoroso studio delle Scritture, sono  il patrimonio di ogni vero figlio di Dio nato di nuovo e della vera chiesa del Signore. Quella identità non fu un'invenzione dei Riformatori ma la loro riscoperta di verità occultate dal cattolicesimo romano.
 
Il 3 dicembre 2016, a mo’ di anteprima dei tanti eventi previsti per il V centenario della Riforma, il distretto della Campania dell’Alleanza Evangelica Italiana ha organizzato il convegno “La Riforma e la sua eredità” a Castellammare di Stabia (NA). Diverse decine di persone appartenenti ad ambienti evangelici vari hanno partecipato all’incontro seguendo le relazioni di Giacomo Ciccone, Antonio Racca e Giuseppe Scarallo e animando un’utile conversazione finale. In particolare, il presidente dell’AEI, Giacomo Ciccone, ha illustrato la storia dell’Alleanza evangelica radicata nell’eredità della Riforma e dei risvegli e volta a testimoniare l’unità nell’evangelo biblico. La speranza è che l’anniversario della Riforma sia un’occasione per rivisitare i contenuti spirituali che la Riforma riscoprì e che per grazia di Dio sono giunti fino a noi, con la prospettiva di trasmetterli alle generazioni future. 
 
 
Remo Cristallo (1940-2017), un servitore del Signore fedele e fecondo
Un ricordo dell’Alleanza Evangelica Italiana
 
Roma (AEI), 31/01/2017. Alla notizia della sua improvvisa dipartita, l’Alleanza Evangelica Italiana ricorda la figura e l'opera del pastore Remo Cristallo, ringrazia il Signore per aver suscitato un ministero così fecondo per il Regno di Dio, e si stringe con affetto vicino alla famiglia e alla missione Nuova Pentecoste in questa circostanza dolorosa.
 
Nato nel 1940, Remo Cristallo accetta il Signore all’età di 16 anni. Il suo percorso di discepolato è rimasto saldo su due fondamenti della vita cristiana: l’approfondimento costante della Scrittura e la partecipazione responsabile e determinata alla vita della chiesa locale.
 
Avviato al ministero pastorale dal pastore Pasquale De Martino e sostenuto continuamente dal Signore con energie straordinarie ed uno spiccato slancio evangelistico, Cristallo ha guidato numerose iniziative missionarie e filantropiche: dalla scuola di discepolato per i giovani di Secondigliano alle attività evangelistiche nella città di Aversa, dalla produzione di programmi radiofonici e televisivi (Radio Nuova Casale, Radio Evangelo, TeleOltre) al sostegno di iniziative editoriali in favore del Vangelo (EPA Media, Oltre, Multimedia), dall’impegno sociale in favore dei giovani dell’hinterland campano alle iniziative umanitarie nazionali ed internazionali (terremoto, Amen Onlus).
 
Conservando la chiesa al centro della sua prospettiva di vita, il pastore Remo ha colto sia l’opportunità di fondare  numerose comunità in Italia e all’estero, sia quella di favorire l’unità della chiesa con gli incontri Coordinamento Pastori Pentecostali e poi costituendo e guidando la Comunione delle Chiese Evangeliche Pentecostali (CCEP, dal 1997) e la Federazione delle Chiese Pentecostali (FCP, dal 2000) che raggruppa circa 50.000 credenti pentecostali in Italia.
 
L’Alleanza Evangelica Italiana ricorda con gratitudine verso Dio le significative iniziative condotte assieme al pastore Cristallo e alla FCP: il documento congiunto FCP-AEI Scrittura e Spirito Santo (2013), la conferenza sulla Libertà Religiosa del 2009, il comunicato Evangelici Italiani sul cattolicesimo contemporaneo (2014) e l’Impegno di Borbona (2016) in favore delle popolazioni colpite dal sisma  in Centro Italia.
 
In attesa della resurrezione promessa dal Signore, voglia Dio consolare la famiglia e tutti i credenti che hanno stimato ed amato il pastore Cristallo e, al contempo, suscitare uomini e donne che ne seguano le orme di fedeltà e fecondità.
 
 
Scheda libro
Leonardo De Chirico, Quale unità cristiana? L’ecumenismo in discussione, Caltanissetta, Alfa & Omega 2016, pp. 153.

Il termine ecumenismo è uno di quei termini che non lascia mai indifferenti. Il Novecento ha visto il cristianesimo, in ogni sua forma e sensibilità, muoversi in più direzioni alla ricerca di un’unità spesso non meglio definita. Nel mondo evangelicale, che troppe volte ignora la propria storia, questo termine può suscitare perplessità e sdegno essendo considerato sinonimo di compromesso, ma con questo libro viene chiamato a ricordare che i primi a sentire l’esigenza di un ritorno ad un’unità che fosse al di sopra delle rispettive chiese o organizzazioni confessionali, furono proprio gli evangelicali che utilizzarono il termine ecumenismo in occasione della nascita dell’Alleanza Evangelica a Londra nel 1846.

Da quel momento lo scenario si è complicato ed animato di soggetti molto diversi tra loro che hanno dato vita a progetti ecumenici differenti e sempre più preponderanti nelle loro agende.
Il libro di De Chirico è quindi un valido strumento per orientarsi in questo scenario complesso ed aiuta il lettore a ripercorrere storicamente le tappe di questo movimento, ad individuare i principali soggetti e ad assumere prospettive bibliche sul senso dell’unità pur sottolineando le criticità, le precarietà e le questioni aperte dell’ecumenismo anche evangelicale.

I tre macro scenari progettuali descritti sono: quello legato al Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) che vede partecipare numerose chiese protestanti storiche insieme a quelle ortodosse d’Oriente, quello legato alla Chiesa di Roma e quello portato avanti dal mondo evangelicale. Nella frenesia di rendere il progetto sempre più inclusivo senza intaccare la sensibilità di alcuno, il progetto promosso dal CEC si riferisce ad un unità data dal battesimo e quindi da un ordinamento amministrato non necessariamente a credenti nati di nuovo in un contesto ecclesiologico non definito e non definibile a causa delle anime così diverse da tenere insieme. Il relativismo teologico di base e l’idea di un universalismo religioso che sembra spingersi sempre più oltre i confini del solo cristianesimo, rendono il progetto lacunoso ed inconcludente.

Sull’altro fronte viene descritto il progetto ecumenico della Chiesa Cattolica che nel Novecento, dopo il Vaticano II, si è sforzata di rendere l’ecumenismo uno dei principali impegni da portare avanti. La categorica necessità di essere parte della Chiesa di Roma per poter godere della vera e sola unità cristiana si è pian piano trasformata in un’idea conciliante che rende l’unità cristiana, benché imperfetta, possibile anche fuori attraverso il battesimo, ma senza perdere mai di vista la propria identità teologica che fa convergere qualsiasi iniziativa sotto l’egida del papato.

Il mondo evangelicale che dal 1951 porta avanti il progetto dell’Alleanza Evangelica Mondiale (sull’eredità dell’Alleanza nata a Londra nel 1846), pur tentando di non scadere nel liberalismo teologico né nell’accettazione di un cristianesimo solo nominale, si è approcciato alla questione ecumenica contemporanea con molte difficoltà nell’attuazione e con tante resistenze interne cariche di provincialismo e settarismo. Le appendici che concludono il testo sottolineano l’importanza di ricordare che l’unità non è obiettivo da raggiungere, un risultato da conseguire o una remota possibilità. L’unità è il dono fatto da Dio ai suoi figli, ai credenti nati di nuovo che possono solo impegnarsi per preservarla e promuoverla a testimonianza dell’opera di Dio.
 
 

A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: ufficio.stampa@alleanzaevangelica.org
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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