VOCI DI BIMBI A MAISON DE PAIX
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Sono una ventina i bambini e le bambine che compongono la prima sezione di scuola dell’infanzia a Maison de Paix.
Fino all’ultimo si è temuto che senza energia elettrica e, soprattutto, senz’acqua (per i dettagli vedi la notizia successiva) le Suore non potessero far altro che rinviare l’apertura della scuola.
Ed invece determinazione e fiducia hanno fatto il miracolo. Le fotografie parlano da sole!
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IL CONTO (SALATO!) DEL FULMINE DI LUGLIO
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Abbiamo raccontato nella newsletter di agosto del fulmine che ha colpito in luglio il locale tecnico della Maison de Paix danneggiando non solo la centralina da cui dipende l’erogazione dell’energia elettrica fornita dai pannelli solari, ma anche la pompa del pozzo che garantisce l’approvvigionamento dell’acqua. Purtroppo è necessario sostituirla e ci si è già attivati in tal senso con un costo di circa 5.000 euro.
Chi volesse aiutare a coprire questa spesa imprevista può farlo attraverso CARTA DI CREDITO O PAYPAL dal sito www.sferaonlus.org
oppure
con BONIFICO O ASSEGNO Intestato a S.F.E.R.A. - Gennaro Franceschetti Onlus utilizzando una delle due banche qui indicate:
Fineco Agenzia 699 - Roma Iban IT77 V030 1503 2000 000 0341 2274
La Cassa Rurale Filiale 10 - Storo (Tn) Iban IT42 C080 7835 5400 000 3301 3361
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Nel frattempo si è trovata una soluzione provvisoria con una pompa reperita a Kikwit che funziona attraverso l’energia assicurata da un gruppo elettrogeno alimentato a gasolio.
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Attorno alle Suore Missionarie Angeline di Kikwit si è formato un gruppo di ragazze che stanno vivendo un periodo di formazione e di discernimento sulla vita religiosa. La loro giornata è scandita non solo da lezioni e preghiera, ma anche da attività molto concrete. Una di esse è la messa a coltura di una porzione del terreno agricolo attiguo a Maison de Paix e parte integrante del progetto che prevede, in un futuro che speriamo non lontano, l’avvio di corsi e attività agricole. Si lavora a mano, ripulendo dalla vegetazione spontanea, zappando, seminando. Un lavoro che diventa invito ed esempio per le famiglie che vivono nella zona. Insegnare a coltivare prodotti da integrare alla tapioca è una sfida e un investimento per la salute della popolazione.
Infatti, un’alimentazione basata quasi esclusivamente sull’amido ricavato dalla tapioca porta a lungo andare a squilibri nutrizionali che hanno pesanti conseguenze sanitarie.
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IL MOVIMENTO DEI FOCOLARI A KIKWIT:
COMPETENZE E RADICAMENTO SOCIALE
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Angelo Bricca ed Eugenio Ferri, del Focolare di Brescia, hanno compiuto in agosto un viaggio nella Repubblica Democratica del Congo per incontrare le comunità del Movimento dei Focolari di Kikwit. Unico obiettivo che si erano dati era quello di costruire rapporti e legami fraterni.
Hanno potuto visitare anche Maison de Paix ed incontrare suor Rachele Basilico e suor Lamberta. A Kikwit il Movimento dei Focolari ha un forte radicamento sociale che si traduce in conoscenza della realtà, delle persone, dei bisogni e delle dinamiche relazionali.
Le competenze specifiche di alcuni membri del Focolare – ne fanno parte, tra gli altri, un ingegnere specializzato in fonti energetiche alternative, un medico e diversi insegnati – fanno potenzialmente del Movimento dei Focolari di Kikwit un partner locale di solido affidamento.
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NEL SEGNO DELL’AMICIZIA E DELLA GRATITUDINE
LA VISITA IN ITALIA DELL’ON. JEAN ROMBAUT
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Uno dei primi incontri che mons. Vincenzo Zani ebbe in Congo dopo la nascita di SFERA, fu con il parlamentare Jean Rombaut. Il Nunzio apostolico a Kinshasa aveva indicato Kikwit come una delle grandi città dell’interno in cui dare concretezza alle idee che avevano portato alla nascita dell’Associazione; grazie all’on Rombaut, cattolico, originario di Kikwit, fu possibile avviare i contatti con le realtà locali e trovare il terreno destinato ad accogliere le costruzioni della Maison de Paix.
Il mese scorso il parlamentare congolese è venuto in Europa per una vacanza con la moglie Therese.
Ha trascorso qualche giorno anche a Brescia, accolto da Gianni Nicolì, consigliere di SFERA che aveva avuto modo di conoscere anche in Congo; ha poi incontrato il presidente Ennio Franceschetti e il segretario Giorgio Zubani ribadendo il suo impegno a dare continuità al rapporto con SFERA che rappresenta per Kikwit un’importante occasione di crescita, di formazione e di sviluppo. Temi che ha poi ripreso e sviluppato in un incontro a Roma con mons. Zani, analizzando le difficoltà e le potenzialità del suo Paese e sottolineando la grande speranza che anima le nuove generazioni.
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“Camminare è un’arte” è il titolo del blog di don Battista Dassa, sacerdote bresciano, curato nella Parrocchia di Ponte di Legno. Ogni anno propone un fitto calendario di pellegrinaggi a piedi che riscuotono crescente interesse. Nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 agosto don Battista ha guidato un “Cammino con Santa Chiara: dal Convento delle Clarisse di Lovere al Convento delle Clarisse di Bienno. Un’occasione per meditare una figura importante nella storia della Chiesa, per pregare, per fare esperienza di gruppo e di reciproca sollecitudine. Al termine del cammino sono state raccolte offerte per un totale di 625 euro che don Battista ha girato a sostegno del progetto di Maison del Paix. “Desidero ringraziarla per il contributo che ci ha fatto pervenire – ha scritto il presidente di SFERA in una lettera inviata a don Battista – segno non solo di una viva sensibilità ai temi della cooperazione allo sviluppo, ma anche, lo speriamo davvero, di un rapporto da alimentare per condividere il presente e il futuro del progetto Maison de Paix”.
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CON IL GRUPPO MISSIONARIO DI GOTTOLENGO
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Nella Newsletter di giugno abbiamo dato notizia dell’iniziativa estiva del gruppo missionario della Parrocchia di Gottolengo (Bs), una “melonera”, tradizionalmente ospitata accanto al santuario della Madonna dell’Incidella. E’ qui che mons. Zani ha presieduto a metà agosto una S.Messa, prima della quale Gianni Nicolì, a nome del Consiglio di SFERA ha illustrato brevemente l’attività dell’Associazione e il progetto della Maison de Paix. Quest’ultimo è stato inserito dal Gruppo missionario tra quelli che verranno sostenuti con gli utili della “melonera”.
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COOPERAZIONE E SVILUPPO CONDIVISO
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“Lo sviluppo dell’Africa è strategico per l’Europa”. Lo ha affermato Emanuela Del Re, vice ministro degli Esteri del Governo italiano, intervenendo al Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo.
Le sfide sono innumerevoli: lotta alla povertà, alle diseguaglianze, la conquista di consapevolezza da parte delle donne, diritti, pace e sicurezza, risposta alle crisi umanitarie, salute globale. Soffermandosi sul concetto di “sviluppo condiviso” l’esponente di Governo ha sottolineato che “cooperare vuol dire condividere percorsi di sviluppo reciprocamente vantaggiosi”. “L’Italia e gli Italiani – ha concluso il vice ministro – possiedono valori e sensibilità che possono arricchire il nostro modo di fare cooperazione. Ciò costituisce un importante valore aggiunto del nostro aiuto pubblico allo sviluppo che ci impegneremo a diffondere e valorizzare al meglio”.
(7 settembre 2018)
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Gli investimenti italiani in Africa annunciati nel corso del 2017 sono stati pari a un valore complessivo di 10 miliardi e 383 milioni di dollari (equivalenti a poco meno di nove miliardi di euro), più della Cina e più anche dei nuovi progetti d’investimento annunciati da Stati Uniti, Arabia Saudita e Gran Bretagna messi insieme.
Lo scrive infoafrica.it sulla base del Rapporto annuale della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. “Nel complesso, nel 2017 gli annunci di nuovi investimenti diretti in Africa sono diminuiti di circa il 13% rispetto all’anno precedente, passando dagli oltre 94 miliardi di dollari del 2016 a 85,3 miliardi.
(7 settembre 2018)
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