Ciao,
come stai? Nella scorsa puntata (che trovi qui), ho provato a spiegare cos'è un sistema elettorale e quali sono i modelli più utilizzati. Oggi andiamo a vedere come funziona la nuova legge elettorale italiana: il Rosatellum.
(Tempo di lettura: 6 minuti circa).
Con che sistema voteremo?
Il Rosatellum è un sistema misto: un terzo dei candidati viene eletto in collegi uninominali, due terzi con il sistema proporzionale. Il tutto vale sia per la Camera che per il Senato.
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I collegi, che come abbiamo visto nella precedente puntata rappresentano ciascuna delle parti in cui è suddiviso il territorio per l'elezione di un'assemblea rappresentativa, sono di circa 200 mila elettori alla Camera e di circa 400 mila elettori al Senato. Con l'introduzione del nuovo sistema elettorale, sono stai disegnati dei collegi ad hoc. Cos'è venuto fuori? Qui trovi le mappe realizzate dagli amici di Youtrend.
Volendo schematizzare, per la Camera:
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Per il Senato:
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Per capire meglio il funzionamento del Rosatellum, vediamo come sarà eletta la Camera dei deputati.
Come si elegge la Camera.
232 deputati saranno eletti in collegi uninominali: chi prende un voto più degli altri vince. 386 deputati verranno invece eletti in modo proporzionale in collegi plurinominali. I restanti 12 saranno eletti nelle circoscrizioni estere.
I candidati dei collegi uninominali saranno sostenuti da coalizioni o da liste singole. Supponiamo di avere un collegio - lo chiameremo Oricelandia - in cui si sfidano sette candidati. Quattro sono sostenuti da una coalizione di liste, mentre tre sono appoggiati da una sola lista:
- Un candidato sostenuto dalle liste di centrodestra (es. Gelmini, sostenuta da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Movimento animalista etc.);
- Un candidato sostenuto dalle liste di centrosinistra (es. Scalfarotto, sostenuto da Pd, +Europa e i Verdi);
- Un candidato sostenuto dalla sinistra sinistra (es. Civati, sostenuto da Possibile, Sinistra italiana e Mdp);
- Un candidato sostenuto dal solo Movimento 5 stelle. Potrebbe essere Toninelli.
- Altri tre candidati appartenenti ad altre coalizioni/liste.
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Come si vede dall'immagine, accanto ai simboli delle liste che sostengono il candidato ci sono i nomi dei candidati nel listino bloccato per la quota proporzionale. Le liste bloccate, a differenza di quanto avveniva con il Porcellum, sono corte: i candidati saranno al massimo 4.
Prendiamo l'esempio del centrodestra. Sulla scheda l'elettore troverebbe:
- Il nome e cognome di Gelmini nella parte alta, essendo la candidata nel collegio uninominale;
- Immediatamente sotto al suo nome, i simboli dei partiti che la sostengono;
- Alla destra di ogni simbolo di partito, i nomi dei candidati del listino bloccato. Quindi, ad esempio, accanto al simbolo di Forza Italia ci saranno Brunetta, Sardone, Carfagna e Schifani, accanto a quello della Lega ci saranno Calderoli, Cota, Borghezio e Castelli e via discorrendo.
L'elettore ha un solo voto a disposizione. Nel caso in cui volesse votare per il candidato sostenuto dal centrodestra, quindi per Gelmini, avrebbe varie possibilità:
1) La prima è quella di votare per una delle liste che sostengono Gelmini, ad esempio per Forza Italia. In questo caso l'elettore contribuirebbe a far aumentare i voti di Forza Italia per la quota proporzionale (e quindi contribuirebbe a far eleggere i candidati di Forza Italia nel listino bloccato, e cioè, in ordine, Brunetta, Sardone, Carfagna e Schifani). E, ovviamente, allo stesso tempo il suo voto si estenderebbe anche alla candidata all'uninominale Gelmini;
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2) La seconda è di tracciare una X direttamente sul nome di Gelmini. In questo caso il voto si estenderebbe anche alle liste che la sostengono (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Movimento animalista etc.) e verrebbe ripartito pro-quota tra le stesse, in base ai voti presi da ciascuna;
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3) La terza sarebbe quella di votare sia per il candidato sia per una lista in suo sostegno. In questo caso il voto è valido sia per il candidato sia per la lista;
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Se sei arrivato fino a questo punto, complimenti per la pazienza, manca poco. Fai un bel respiro profondo, perché siamo giunti a un passaggio fondamentale del Rosatellum: l'assenza del voto disgiunto. L'elettore, infatti, NON ha la possibilità di votare per un candidato di collegio e per una lista che sostiene un altro candidato di collegio (come avviene, ad esempio, nei Comuni sopra i 15 mila abitanti).
(cosa NON fare, pena annullamento scheda. Clicca sull'immagine per ingrandire)
Non può cioè votare Forza Italia e, al contempo, tracciare una X su Scalfarotto. Si tratta di quello che, insieme al "trascinamento" del voto tra l'uninominale e il proporzionale, i tecnici giudicano uno dei punti più critici della legge.
Venendo al possibile esito elettorale, chi otterrà più voti tra i candidati nell'uninominale (quindi tra Scalfarotto, Gelmini, Civati, Toninelli etc.) risulterà eletto nel collegio di Oricelandia. Sarà cioè uno dei 232 eletti alla Camera in quota uninominale. Per quanto riguarda i seggi spettanti ai singoli partiti, tutto dipenderà dal risultato ottenuto nella quota proporzionale, in base a delle condizioni specifiche che ora andremo ad esplorare.
Chi entra in Parlamento.
Il numero dei seggi spettanti alle coalizioni (o alle liste) verrà determinato a livello nazionale, in base ai risultati delle stesse. I risultati nelle singole circoscrizioni stabiliranno invece "chi" e "dove" sarà eletto.
Se fossimo davanti a un sistema proporzionale puro, qualora il Pd ottenesse il 34% dei voti si aggiudicherebbe, nella quota proporzionale, il 34% dei seggi. Ma in Parlamento non entreranno tutte le liste che hanno ottenuto voti, per via della soglia di sbarramento. Ciò favorirà la famosa disproporzionalità di cui abbiamo parlato nella puntata precedente, quindi i seggi spettanti al Pd potrebbero essere di più del 34%.
C'è infatti uno sbarramento del 3%, su base nazionale. Il fatto che un partito abbia superato il 3% nel nostro amato collegio conta relativamente. Deve aver superato il 3% in Italia o altrimenti rimarrà fuori. In realtà esistono deroghe per le minoranze linguistiche (alla Camera) e per chi ottiene almeno il 20% dei voti in un sola Regione (al Senato). Per quanto riguarda le coalizioni, la soglia è del 10%, purché all'interno di quella coalizione almeno un partito abbia ottenuto il 3%. Se una coalizione ottiene il 10%, ma nessun partito al suo interno raggiunge il 3%, nessun componente della lista entrerà in Parlamento.
C'è, poi, un'altra soglia molto significativa: quella dell'1%. Abbiamo detto che se una lista non arriva al 3% non ottiene seggi, e fino a qui ci siamo. Ma se quella lista superasse l'1% su base nazionale, i suoi voti sarebbero comunque conteggiati ai fini del risultato complessivo della coalizione (facendo un favore alle altre liste). Quindi, tornando al nostro esempio sul collegio di Oricelandia, un voto per il Movimento Animalista verrà attribuito alla coalizione di centrodestra sulla quota proporzionale a patto che il Movimento Animalista ottenga l'1% su base nazionale.
(immagine in ricordo di Sartori, che formulò la "legge dei nanetti")
Attenzione: quel voto sarà in ogni caso esteso (con o senza il superamento dello sbarramento dell'1%) al candidato del collegio uninominale, quindi, nel nostro caso, a Mariastella Gelmini. Se il Movimento Animalista ottenesse lo 0,7%, i suoi voti andrebbero dunque alla Gelmini, ma non alla coalizione di centrodestra per la quota proporzionale. Se invece ottenesse l'1,4% i voti andrebbero sia alla Gelmini che alla coalizione, favorendo così un incremento di seggi per gli alleati che hanno superato il 3%.
Che fine hanno fatto i leader nazionali e cosa serve per vincere.
E qui ci ricolleghiamo alla prima newsletter di questo ciclo, in cui avevamo provato a definire il perimetro delle coalizioni (nel frattempo ci sono state novità, ma ne parleremo nelle prossime puntate). All'interno della legge è prevista l'indicazione del capo di ogni singola lista, ma non c'è l'obbligo di indicare il capo della coalizione. Ergo: il centrosinistra (o il centrodestra) non sarà costretto a indicare una candidatura unica. Ecco il perché del mantra "il premier verrà indicato dalla forza che otterrà più voti".
Ovviamente le proposte di Renzi, Di Maio etc. avranno una ricaduta sul voto di collegio, ma sarà una campagna elettorale con tutt'altro tipo di impostazione rispetto alle precedenti.
C'eravamo abituati a premi di maggioranza. Scordiamoci quella fase: l'idea che "la sera del voto si saprà con certezza chi avrà vinto" è un lontano ricordo. Secondo le simulazioni del CISE, riuscire ad avere una maggioranza (risicata) è una missione complicatissima: bisognerebbe conquistare il 40% dei seggi proporzionali e vincere il 70% dei seggi maggioritari. Di seguito le altre combinazioni possibili.
(clicca sull'immagine per ingrandire)
Conclusioni.
Siamo in parte in presenza di un salto nel vuoto, ma il Rosatellum (bis) è stato l'unico sistema attorno al quale si è trovata una maggioranza davvero larga. Il rischio, in assenza di una sua approvazione, sarebbe stato quello di votare con due sistemi diversi tra Camera e Senato, resi monchi dalle sentenze della Corte Costituzionale. E, per dirla tutta, per molti esperti quel sistema non consentiva nemmeno di andare a votare.
Le previsioni sull'esito elettorale saranno ancora più complicate del solito, poiché l'esperienza ci insegna che l'elettore, in presenza dei collegi uninominali, ragiona in maniera diversa: il nome del candidato di collegio assume grande importanza. Collegi uninominali che, fatta eccezione per i 5 stelle, stanno portando i partiti a fare alleanze (a volte improbabili), con la speranza di raccattare qualunque voto.
Allo stesso tempo, ci sono comunque buone probabilità che nella testa dell'elettore sia la parte proporzionale a prevalere, e per questo occorrerà prestare attenzione anche ai listini bloccati: a differenza del passato, i nomi sono pochi (massimo 4, come abbiamo detto), e quindi è molto più facile valutarli.
Cosa accadrà, lo scopriremo solo votando.
Direi che per oggi possiamo fermarci qui. Segnalami gli aspetti che ti incuriosiscono maggiormente e cercherò di trattarli nelle prossime newsletter.
Se questa ti è piaciuta, puoi inoltrarla a un amico/a, o segnalargli/le questo semplicissimo modulo di iscrizione.
Grazie per l'attenzione e a presto!
Pietro
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