Una newsletter in più
Carissimi,
da quest'anno, oltre alla newsletter di sempre riceverete anche La Nota del Traduttore | Flash, più breve e più di frequente; realizzata insieme a un personaggio ogni volta diverso per approfondire argomento con un articolo, uno speciale, un'intervista... un flash.
Questo primo flash è un approfondimento al romanzo di Kader Abdolah in italiano, Un pappagallo volò sull'IJssel. Tutti gli articoli sono realizzati in collaborazione con Elisabetta Svaluto Moreolo, traduttrice di tutti i romanzi di Kader Abdolah, tutti pubblicati da Iperborea.
Questo autore iraniano scrive in nederlandese e non nella sua lingua, il farsi. Il nederlandese rappresenta per lui una rinascita e l’alterità del suo vivere in esilio, come leggiamo nell'intervista. Sin dal primo romanzo, i riferimenti alla cultura orientale si intrecciano alla realtà occidentale, da De reis van de lege flessen (Prometheus, 1997) / Il viaggio delle bottiglie vuote (Iperborea, 2001) comincia una narrazione e testimonianza costante dell'esilio in uno stile che si afferma velocemente in parallelo alla padronanza della lingua. Già nel 1997 ci raccontava lo stupore della sua nuova condizione di vita; libro dopo libro questo lungo racconto di sé camuffato in ciascuno dei personaggi migranti, uomini e donne, è diventato il suo tratto autoriale inconfondibile.
La questione della lingua e l'intreccio indissolubile con la questione dell'integrazione aprono l'approfondimento con un'intervista all'autore cominciata insieme a Elisabetta Svaluto durante il festival milanese Bookcity 2017, nella Civica Scuola per Interpreti e Traduttori di Fondazione Milano.
Segue con un'intervista a Elisabetta Svaluto Moreolo e la sua nota del traduttore.
L'approfondimento si conclude con un'anteprima del nuovo romanzo di Kader Abdolah, Il famoso viaggio dello Shah Nadir attraverso l'Europa (2018), pubblicato da Iperborea e disponibile dal 10 maggio 2018.
Nel titolo la parola «viaggio» inquadra bene il tema centrale di questo autore, il viaggio come inizio, esodo, esilio, fuga, spaesamento, approdo, opportunità, stupore, cambiamento. In copertina l'immagine del pavone, uccello del Paradiso e della vanità, mitica creatura alata e ricorrente nell'arte dell'antica Persia, nonché simbolo del suo trono e più in generale del potere, apre il racconto in un’innegabile atmosfera fiabesca e coinvolgente. Si ha spesso l’impressione di viaggiare nel tempo al seguito dello scià di Persia, tanto il libro è ricco di aneddoti in uno spazio temporale surrealista, artefatto, eccessivo, in stridente contrasto tra il racconto del viaggio di Naser e gli interventi sull’attualità.
Buona lettura e arrivederci al prossimo flash,
Dori Agrosì
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Flashletter
lunedì, 22 gennaio 2018
Tutti i romanzi di Kader Abdolah (Iperborea)
Un pappagallo volò sull'IJssel, 2016
Il corvo, 2013
Il re, 2012
Il messaggero, 2010
La casa della moschea, 2008
Ritratti e un vecchio sogno, 2007
Calila e Dimna, 2005
Scrittura cuneiforme, 2003
Il viaggio delle bottiglie vuote, 2001
Il famoso viaggio dello Scià Nadir attraverso l'Europa, uscirà da Iperborea il 10 maggio 2018 e sarà presentato a metà maggio in un tour promozionale insieme all'autore.
Agenda
I Boreali
Nordic Festival
Milano, 22 - 25 febbraio 2018
Casa delle Traduzioni
Novità editoriali
Roma, 23 e 30 gennaio 2018
Laboratorio Italiano
Atelier ViceVersa
italiano - francese
Candidature entro il 30.01.2018
Arles, 6 - 13 marzo 2018
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Intervista
Kader Abdolah
Nato in Iran nel 1954, perseguitato dal regime e rifugiato politico in Olanda dal 1988, è oggi tra i più importanti scrittori di questo Paese, costantemente nella lista dei best seller. Con Scrittura cuneiforme conquista il pubblico internazionale. È Premio Grinzane Cavour 2009.
Il tema della lingua continua a essere per te motivo di riflessione. Perché hai scelto di scrivere in olandese fin dall’inizio del tuo arrivo in Europa e non nella tua lingua madre, o in una lingua a te già nota come l’inglese?
A quanto pare, non avevo scelta. Me lo sono chiesto spesso anch’io. “Perché diavolo hai fatto una scelta così difficile? Una vera risposta non l’ho ancora trovata, ma ero uno che aveva combattuto per un po’ contro il regime dello scià, poi contro la dittatura della repubblica islamica, e di punto in bianco, dopo aver lasciato la patria non ero più nessuno. Avevo bisogno di una dittatura per ritrovare un equilibrio. E la lingua olandese è diventata quella dittatura...
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Traduzione dal nederlandese di Elisabetta Svaluto Moreolo
Iperborea, 2016
In Papegaai vloog over de IJssel, Kader Abdolah, scrittore persiano di lingua nederlandese, riunisce i due mondi in cui affondano le radici della sua anima: quello della lingua e della cultura persiana e quello della lingua e della cultura dei Paesi Bassi, in cui ha potuto rinascere a nuova vita.
Felice frutto dell’incontro tra vicenda autobiografica, racconto di invenzione e storia recente dell’Olanda, questo “romanzo meticcio” – ambientato tra il 1985 e il 2010, ovvero tra l’arrivo dei primi rifugiati e l’ondata migratoria che ha profondamente inciso sulla deriva xenofoba di parte della società olandese – ci parla di quel fenomeno antico e drammaticamente attuale quale è la migrazione: l’incontro-confronto di genti di lingua e cultura diverse, che, come avviene nel dipanarsi della storia, può dare vita a radicali contrapposizioni, scabrosi cambiamenti, reciproci arricchimenti, nascita di nuove comunità in cui convivono cittadini autoctoni, stranieri e nuovi nati color caffelatte, con nomi inediti, tradizioni multiple e gastronomie fusion. Protagonisti del racconto sono un pugno di rifugiati di religione musulmana, tra i primi ad arrivare, in Olanda, dove si stabiliscono in alcuni paesini sul fiume IJssel, in un’area di religione protestante...
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Intervista
a Elisabetta Svaluto Moreolo
Elisabetta Svaluto Moreolo è traduttrice letteraria dal nederlandese e docente di traduzione dal nederlandese presso la Civica Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli” di Fondazione Milano.
Elisabetta, tu hai tradotto in italiano tutti i romanzi di Kader Abdolah, pubblicati da Iperborea. Dalla tua prima traduzione dei suoi romanzi fino a oggi, quanto è cambiata la lingua olandese di questo autore e quanto è cambiato il suo stile?
Ho conosciuto Abdolah attraverso la sua prima novella, Il viaggio delle bottiglie vuote. Lì l’autore si esprimeva in un olandese elementare, ma corretto, strutturato in frasi brevi, e che per ciò stesso risuonava pregnante, poetico ed evocativo. Era caratterizzato da un patrimonio lessicale limitato, che conferiva alla sua scrittura un’allure lieve, laconica, che ben rendeva il suo malinconico, quando non sofferto, disorientamento di profugo in un paese geograficamente, linguisticamente e culturalmente molto lontano dalla sua terra d’origine. Proprio in virtù della sua semplicità, il suo olandese risultava spiazzante, ineludibile. Inoltre restituiva molto bene l’immagine dell’Olanda vista con gli occhi di uno straniero. Romanzo dopo romanzo, pur mantenendo intatte alcune caratteristiche – il ricorso a principali...
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