Mentre tutti pensano all'azionario quindi, l'obbligazionario sta collassando e sta pesantemente intaccando il valore di quei portafogli che erano stati costruiti in modo scriteriato, senza comprendere che il livello dei tassi di interesse degli ultimi 5 anni era un'aberrazione. La cosa che molti ignorano inoltre è che la parte più significativa della correzione non è stata causata dall'azionario, ma dalla componente obbligazionaria dei fondi presenti in questi portafogli.
Ma non finisce qui. Abbiamo infatti la sensazione che quando l'azionario rimbalzerà i portafogli pieni di fondi flessibili ed obbligazioni ad alta duration non avranno la forza di fare nuovi massimi, ma potrebbero addirittura calare ulteriormente. La motivazione è semplice, se i tassi non ritornano ai livelli senza senso del 2016, i prezzi delle obbligazioni resteranno bassi e gli investitori avranno in mano fondi che hanno investito in titoli con elevate minusvalenze e cedole inesistenti, con ritorni a scadenza così bassi da non riuscire nemmeno a coprire le commissioni di gestione dei fondi stessi.
L'ultima e forse più drammatica implicazione di questo trend di mercato è il fatto che gli investitori più esposti al problema sono quelli con la propensione al rischio più bassa. Le principali case di gestione hanno infatti riempito di fondi obbligazionari e flessibili i clienti con bassa propensione al rischio, mentre hanno preferito puntare sull'azionario con quelli più propensi al rischio.
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