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Shiatsu & Zen

per la vita che scegli

Seminari residenziali: a cosa servono e ne vale la pena?

Scritto da Monja Da Riva il 28/06/18

Shiatsu & Zen - per la vita che scegli

Questo è il periodo in cui fioccano gli inviti per i seminari residenziali (o retreat, nome di moda) di yoga, danza, mindfulness, ginnastica per la terza età, meditazione, self shiatsu e espressione artistica, curling e pallastrada.

È ovvio e normale e giusto così: c’è l’estate, le ferie e siamo stanchi, e quello che ci serve è proprio qualcosa che ci faccia sentire in vacanza, che ci faccia staccare, prendere una pausa.

Con questo post ti voglio aiutare a capire se è il momento per fare un residenziale e a scegliere tra tutti qual è quello che fa per te.

Lo farò, come sempre, senza darti una ricetta universale ma aiutandoti con qualche suggerimento e qualche domanda da fare a te e a chi lo organizza. Cominciamo subito a bomba.

Ti serve davvero un seminario residenziale?

Se non hai voglia di stare insieme ad altre persone, se l’idea di stare lontano da casa e dai tuoi cari per qualche giorno ti fa venire il mal di stomaco, se non resisti senza guardare il tg1 la sera alle 7, se hai paura che se te ne vai tu per qualche giorno il mondo abbia un sussulto beh, forse è meglio se inizi con qualcosa di meno impegnativo di un retreat di 25 giorni in un igloo.

Davvero.

Magari prova con un’ora in spiaggia senza guardare il cellulare. Non lo sto dicendo con disprezzo: capisco che ci siano momenti della propria vita in cui sia difficile se non impossibile separarsi dalla propria famiglia e dalle proprie abitudini, e penso che questi momenti siano spesso legittimi e da rispettare, e forzarsi in queste situazioni non è la scelta ideale né per te né per le altre persone che si ritroverebbero al residenziale con te. 

Arriverà per te il momento in cui il residenziale sarà affrontabile senza troppa tensione e senza che per andarci tu debba rinunciare a qualcosa di terribilmente prezioso. 

Hai deciso che è un buon momento? Ok, allora continua a leggere

Le cose pratiche: cosa chiedere e su cosa informarti prima di partire

Cosa mettere in valigia e come fare con il cibo

  • Chiedi se gli asciugamani e le lenzuola sono forniti, altrimenti portati il sacco a pelo (molto più comodo delle lenzuola: se fa caldo non lo usi e se fa freddo ti ci chiudi dentro), una federa e un asciugamano di microfibra (occupa poco posto, ti asciuga benissimo e si asciuga in un attimo). Se lo usi porta il phon: anche se è fornito di solito è poco potente o sempre occupato.
  • Informati sui pasti. Di solito è un argomento che è ben specificato da chi organizza il seminario ma, soprattutto se hai allergie o intolleranze importanti, ricordati di specificarlo e assicurarti che chi cucina se ne possa prendere cura

Le informazioni da avere prima di partire

  • Informati bene e assicurati di aver capito cosa farai al seminario.
    Esponi i tuoi dubbi agli insegnanti senza aver paura di fare domande stupide: spesso saranno contenti di poterti rispondere perché chissà quante persone si chiedono le stesse cose che ti chiedi tu ma non hanno il coraggio di esporsi. In questo modo dai la possibilità a chi lo organizza di essere più chiaro possibile e di avere come iscritti persone contente del percorso che faranno.
  • Informati sugli insegnanti
    Cerca gli insegnanti sui loro siti e sui social e leggi quello che scrivono, e se possibile anche quello che scrivono gli altri di loro. Gli/le insegnanti saranno la tua guida per i giorni del seminario, se non ti piacciono o non sono nelle tue corde passerai gran parte del tempo a cercare di tenere separati la persona dal suo insegnamento, e sarà una gran fatica che ti toglierà parte del gusto del seminario. L’ultima volta che mi è successo (a me è andata parecchio male, prendilo come un caso estremo) me ne sono andata via piangendo per la rabbia. 

Cosa puoi fare tu per ottenere il massimo da un seminario residenziale

Non portarti il lavoro da casa.

A parte che non ci sarà il tempo, ma se non hai la possibilità di mettere in pausa il lavoro per qualche giorno torniamo al punto precedente: inizia con meno. Un’ora, due, mezza giornata e dedicali solo all’attività che avrai scelto e poi lavora. In questo modo non avrai sensi di colpa e ti riposerai lo stesso almeno un po’.

Limita al minimo l’uso del cellulare.

(E se devi usarlo, fallo al di fuori delle attività del seminario e cerca di non metterti in mostra mentre telefoni: non perché tu debba sentirti in colpa ma per aiutare gli altri che magari avrebbero tanta tanta voglia di guardare le notifiche ma stanno cercando di non farlo. Lo stesso vale per il fumo, per esempio)

In alcuni seminari chi organizza fornisce un numero di telefono che può essere contattato in caso di problemi a casa, in modo da poter essere avvisati in caso di necessità e contemporaneamente potersi dimenticare il cellulare in camera, o proprio spegnerlo totalmente.

È importante potersi dare il permesso di non essere reperibili 24/7 come durante il resto dell’anno: in questo modo ci si può concentrare sul lavoro che si sta facendo, godersi il meglio possibile le attività e le giornate, la vicinanza delle altre persone, le parole degli insegnanti e ascoltare i propri pensieri.

Questa è una cosa in cui io credo tantissimo, senza criminalizzare il cellulare né Internet né la facilità di comunicazione di oggigiorno, signora mia. Qui non stiamo parlando di digital detox, ma dell’importanza di scollegarsi per qualche tempo da un flusso di informazioni che crea un rumore di fondo costante e impedisce di essere presenti completamente nel qui e ora e stare e ascoltare se stessi: riconoscere il proprio rumore di fondo, dargli voce o disegnarlo magari. Ahhh respirare.

Quando fare un residenziale?

Se sei in una fase della tua vita in cui sei ad un punto di arrivo o ad un punto di partenza

Stai facendo un percorso personale che sta finendo, oppure ti trovi davanti ad un bivio e ti serve qualcosa che ti aiuti a scegliere da che parte andare? Il residenziale giusto può essere usato come degna chiusura e festeggiamento di un percorso, ma anche come la boccata d’aria (o il dormirci su) che ti dà la distanza necessaria per prendere una decisione.

Sta ovviamente a te scegliere il tema: puoi andare da intensivi di meditazione (come i ritiri Vipassana) in cui non hai proprio tempo né opportunità di fare altro, a seminari meno concentrati, che comprendono attività diverse tra loro e anche momenti di relax (come quello che sto organizzando io a fine agosto: meditazione, self shiatsu ed espressione artistica). 

Se vuoi imparare qualcosa di nuovo, sperimentare una tecnica, approfondire un tema che conosci già per guardarlo da tutti i punti di vista

Un seminario residenziale intensivo ti dà modo di immergerti totalmente nel tema per cui è stato studiato, quindi (tenendo presente il primo avviso: limita le distrazioni) è perfetto per imparare qualcosa.

In pochi giorni potrai portarti a casa conoscenze che normalmente impiegheresti mesi a fare tue.

Sto pensando a seminari organizzati dalle associazioni di categoria (io per esempio almeno una volta all’anno frequento un seminario di shiatsu e un convegno di counselling). Solitamente questi eventi sono strutturati per darti tempo per imparare dagli insegnanti, per studiare o riflettere per conto tuo, in alcuni casi anche per rilassarti e divertirti.

Il tuo compito in quei giorni è quello di essere presente il più possibile, sia fisicamente che mentalmente. Se organizzato in un luogo adatto, con docenti preparati, serve davvero solo che tu ti lasci andare all’ascolto di te e di loro, e tutto avviene.

Ma come fai davvero a sapere se prenderti quei giorni ti farà stare bene?

Qui ti do il consiglio meno razionale e più emotivo. Se razionalmente hai capito che è il momento buono per fare un residenziale fai questo test.

Chiudi gli occhi e immaginati nel luogo dove si terrà il residenziale che ti sta tentando in questo momento. Immaginati con le persone con cui condividerai gli spazi, a fare le attività che sono in programma. Come ti senti? Senti che respiri già un po’ meglio, gli angoli della bocca vanno un po’ verso l’alto e le spalle ti si rilassano un po’ (anche se un po’ di timore di fondo ti resta comunque)?

E allora vai, cosa stai aspettando, clicca su “iscriviti” che è la cosa che fa per te. Saranno soldi e tempo ben impiegati. 

Ho scritto un sacco di cose, ma ho tralasciato qualcosa? Se vuoi scrivimi nei commenti!

E se vuoi guarda qual è il residenziale a cui potrai trovarmi quest’estate.

L'articolo Seminari residenziali: a cosa servono e ne vale la pena? è stato pubblicato la prima volta su Shiatsu & Zen.


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