LA "MESSA" IN SCENA DIGITALE
Le misure di "confinamento" in casa hanno stravolto le nostre abitudini, comprese quelle religiose, il che ha spinto molti sacerdoti a prendere la via della rete. Una riflessione sulla qualità estetica, ma anche liturgica, della pastorale "digitale".
di Massimiliano Padula
Si può parlare di bellezza pastorale? O meglio esiste un’estetica dell’agire della Chiesa? L’interrogativo sul senso estetico della religione riemerge in modo prepotente, nei giorni dell’emergenza coronavirus, in conseguenza dell’esplosione di un fenomeno parareligioso: il proliferare della presenza di sacerdoti in rete.
Per provare a capire se si tratti di una sorta di nuova “via pulchritudinis” in salsa digitale oppure di una moda passeggera (in molti casi sgraziata), è necessaria una premessa che arricchisca la riflessione estetica con l’analisi sociale e con il pensiero religioso...
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