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#archiviaperti n.6 Puglia e Basilicata

La sesta newsletter della Direzione generale Archivi è un viaggio alla scoperta degli Istituti archivistici di Puglia e Basilicata: buona lettura!

Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Puglia

La Soprindentenza archivistica e bibliografica per la Puglia

Atrio della "casa palatiata"
Dettaglio del balcone

La sede

Palazzo Sagges, sede della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, è ubicato nelle vicinanze della chiesa Cattedrale e della perduta sinagoga, in un vicinio dell'antico abitato barese, prossimo alle mura, detto Santa Maria de Kiri Iohannaci.

La casa palatiata, sede della Soprintendenza archivistica per la Puglia è caratterizzata, su strada Sagges, da una sobria facciata e da un elegante portale che introduce in un arioso androne a volte unghiate con peducci e scala in pietra. L’ala dell’edificio, prospiciente il largo Maurelli, “già delli signori Callia” , presenta un raffinato balcone con mensole a mascheroni. Oltre alla godibile facciata vi sono al suo interno preziose preesistenze architettoniche medievali. Nella fabbrica seicentesca infatti, sono state parzialmente inglobate due case torri.

Per approfondire  >>Palazzo Sagges, sede della Soprintendenza

Casa detta della Torretta
Copertura trasparente degli spazi perimetrali alle torri
Attività in evidenza

L'Istituto ha inaugurato a metà marzo la pagina facebook e ha partecipato alle varie campagne promosse dal Mibact, totalizzando diverse migliaia di visualizzazioni e numerose condivisioni, a testimonianza del notevole interesse del pubblico, non solo pugliese, nei confronti di un interlocutore istituzionale tradizionalmente non ‘eposto’ pubblicamente.

>> In particolare, sulla pagina Facebook:

  • La FAD in pillole per Enti e operatori: #laculturanonsiferma #TutelaInPillole #InFormaTutela: i funzionari della SAB Puglia producono learning objects formativi su temi di tutela di specifico interesse.

>> Una web-survey è in corso, al fine di mappare la situazione generale dei siti archivistici e bibliografici, anche digitali, degli Enti e dei soggetti vigilati al tempo del COVID-19.

>> Da segnalare inoltre, la partecipazione della SAB Puglia a campagne di comunicazione integrate con Università e operatori culturali del territorio nazionale, che testimoniano una fitta rete di collaborazioni finalizzate a sostenere una strategia complessiva di comunicazione istituzionale e sociale della funzione di tutela archivistica e bibliografica.

  • Partecipazione all’evento web “COVID.19: dall’emergenza alla ripartenza graduale. Best practice ed esempi per archivi, biblioteche e patrimonio culturale”, organizzato da SOS Archivi.
    >> Rivedere l'evento su YouTube
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Sito web Sito web

Soprintendenza archivistica e bibliografica della Basilicata

Mappa della "Provincia de Basilicata" datata all'inizio del XVII secolo, dal rilevamento del Regno di Napoli di Nicola Antonio Stigliola e di Mario Cartaro.
L'Istituto

L'istituito, nato come ufficio autonomo nel DPCM n. 169/2019 e dotato di un proprio dirigente dal 23 aprile 2020, condivide la propria storia con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia.

La nascita e il progressivo disegno delle funzioni del nuovo ufficio per affiancamento fra il personale della SAB Puglia e il personale della SAB Basilicata rappresenta una grande opportunità di innovazione organizzativa. Attualmente situata in una sede al n. 7 della Discesa San Gerardo a Potenza, la Soprintendenza è impegnata in una complessiva azione di organizzazione e alla progettazione di un sito istituzionale e di autonome linee di sviluppo e di comunicazione.

Attività in evidenza

In data 26 aprile 2020 ha inaugurato la propria pagina facebook, partecipando alla campagna nazionale MIBACT #viaggioinitalia #paesaggioitaliano con una carta storica della Basilicata, aprendo una nuova stagione di dialogo con il territorio, al fine di intercettarne energie e valore in una prospettiva di sviluppo. >> Visitare la pagina Facebook

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Archivio di Stato di Bari

L'Archivio di Stato di Bari
L'atrio
La sala studio
La sede

Le origini dell’Archivio di Stato di Bari risalgono al periodo della restaurazione borbonica. L’Archivio provinciale di Bari fu tra i primi sorti in Italia meridionale e divenne Archivio di Stato con la legge sugli archivi del 1963. Ha sede in un complesso monumentale edificato negli anni Venti-Trenta del secolo scorso. Sottoposto ad imponenti lavori di restauro, il complesso è diventato l’attuale “Cittadella della cultura”, ospita l’Archivio di Stato e la Biblioteca nazionale “Sagarriga Visconti Volpi”. L’Istituto, al quale fanno capo due Sezioni di Archivio di Stato, a Trani e a Barletta, è dotato di un Laboratorio di Conservazione, Restauro e Legatoria e di una Scuola di archivistica paleografia e diplomatica.

>> La sezione di Archivio di Stato di Barletta

>> La sezione di Archivio di Stato di Trani

diploma di dottorato in diritto canonico e civile conferito nel 1663 a Vito Lorenzo Gonnella di Turi da Francesco Marino Caracciolo Arcella, principe di Avellino e Gran Cancelliere del Regno, Archivio di Stato di Bari (particolare).

Attività in evidenza

Nonostante la chiusura della sede imposta dall’emergenza sanitaria, il personale delle tre sedi continua la sua attività di orientamento alla ricerca e, ove possibile, di ricerca per corrispondenza. Inoltre è in corso l’informatizzazione degli inventari cartacei, da affiancare a quelli già pubblicati sul sito web e delle schede di restauro prodotte dall’apertura del Laboratorio di restauro fino ad oggi. >> Consultare gli inventari online

Anche l’attività della Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica annessa all’Istituto continua a distanza, tramite lezioni in diretta e condivisione di materiali per via telematica.

L’Archivio di Stato di Bari ha aderito alle campagne social promosse dal Mibact pubblicando sulla pagina Facebook alcuni dei documenti più significativi dell’Istituto. Oltre alla continua condivisione di iniziative degli altri Istituti del MiBACT, dal primo aprile l’Archivio ha deciso di inaugurare un rubrica su Facebook dal nome “Pillole d’archivio”, con l’intenzione di far conoscere meglio il proprio patrimonio documentario. Alcuni esempi:

>> #pilloledarchivio n.1
>> Fondo delle corporazioni religiose soppresse
>> L'Affaire Sisto
>> Il Libro Rosso dell'Università di Bari
>> Lo schedario politico provinciale della Questura di Bari

Sito web Sito web
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Archivio di Stato di Brindisi

L'Archivio di Stato di Brindisi
Il chiostro
Vista panoramica
La sede

L'Archivio di Stato di Brindisi ha sede in piazza S. Teresa, in un edificio di particolare interesse storico artistico, originariamente convento Carmelitani Scalzi di Santa Teresa, restituito alla città dopo un complesso lavoro di restauro durato quasi 10 anni.

La fondazione del convento risale alla fine del XVII secolo grazie alla donazione fatta nel 1671 ai camelitani scalzi da un sacerdote brindisino, Francesco Monetta. I Frati vi rimasero fino al XIX secolo, con le soppressioni degli ordini religiosi nel 1813, il convento passò dal Demanio al Comune al Genio militare e all'utilizzo come caserma acquisendo il nome di caserma Manthonè. Nel '62, l'immobile dismesso dal Ministero della Difesa, fu poi acquisito dal Ministero per i Beni Culturali e destinato a sede dell'Archivio di Stato.
La costruzione caratterizzata dalla consueta tipologia conventuale, a quadriportico con la chiesa esterna ed all'interno un chiostro che si sviluppa su due piani e si estende su una superficie di circa duemila metri quadri.

Archivio di Stato di Brindisi, Genio Civile, cl.III, tit.3. Planimetria del porto di Brindisi, 1916 (particolare).

Attività in evidenza

Sul sito istituzionale e la pagina facebook, si possono visionare le innumerevoli attività promozionali e le pubblicazioni realizzate nel corso degli anni, come la mostra "Il militante e il dirigente: Umberto Chionna e Antonio Vincenzo Gigante" , o la visita di Luis Sépulveda all'Archivio di Stato di Brindisi.
E' stato predisposto il servizio a distanza per gli studiosi, le richieste vengono inoltrate via email.

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Archivio di Stato di Foggia

Palazzo Galiani Filiasi, sede dell'Archivio di Stato di Foggia
L'interno
Il cortile interno

La sede

L’Archivio fu istituito nel 1818 con la denominazione di Archivio provinciale di Capitanata ed ebbe come archivio supplementare quello di Lucera, nel quale erano conservati i documenti delle magistrature giudiziarie.

L'Archivio di Stato di Foggia è articolato in quattro sedi: la principale, Palazzo Filiasi ospita la direzione, gli uffici amministrativi, la biblioteca e la sala multimediale. Nella la sede di Palazzo Dogana sono conservati complessivamente 99 fondi archivistici: oltre all'importante documentazione della Dogana delle pecore di Foggia e del Tavoliere di Puglia. Altra sede sussidiaria dell'Archivio si trova in Viale Francia dove, fra i 101 fondi archivistici, sono conservati gli atti di numerosi uffici statali tra cui il Tribunale di Foggia, con i registri di Stato Civile del circondario, dall'anno 1866 all'anno 1899 e infine la Sezione di Archivio di Stato di Lucera che conserva 74 fondi archivistici con documenti prevalentemente di tipo giudiziario. Tipiche della città di Lucera sono le carte del Terraggio lucerino (1556-1807) dove sono registrate le operazioni (dette graduazioni) che periodicamente il preside della Provincia o alcuni deputati cittadini effettuavano nel ripartire per la coltivazione, secondo un sistema gerarchico, il territorio lucerino.

Per approfondire >> Le sedi ed i servizi

Atlante delle locazioni di Antonio e Nunzio Michele (1686), Dogana delle Pecore (particolare).

Attività in evidenza

L’Archivio di Stato di Foggia ha sempre svolto la sua attività nell’ambito della ricerca storica curando in particolare il percorso didattico degli studenti delle scuole medie superiori e dell’l’Università. Quest’attività si è interrotta con l’arrivo della pandemia, ma non si è interrotta l’attività di ricerca grazie all’utile servizio “Ricerche per corrispondenza” e la pubblicazione sul sito istituzionale, nella sezione “Patrimonio Archivistico”, dove sono pubblicati circa la metà degli inventari ed inoltre sul “SAST” è visibile la maggior parte del nostro patrimonio cartografico.
L'Istituto ha inoltre aderito alla campagna #iorestoacasa promossa dal MiBACT mettendo in rete sul proprio sito web il prestigioso Atlante delle locazioni di Antonio e Nunzio Michele (1686), Dogana delle Pecore.

Per approfondire: >> Il Patrimonio archivistico
>> SAST (Sistema archivi storici territoriali) - Archivio di Stato di Foggia

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Archivio di Stato di Lecce

L'Archivio di Stato di Lecce
 
L'Ingresso dell'Istituto
I depositi

La sede

L’Archivio di Stato di Lecce ha sede in un edificio degli anni ’40 destinato in origine alla funzione di stabilimento tipografico di tipo industriale. In realtà l’officina tipografica, erede della Regia Tipografia Editrice Salentina Fratelli Spacciante di Lecce, una tra le più rinomate case editrici del Sud, non vi entrò mai in funzione e lo stabile, dall’aspetto spartano, fu messo in vendita dai proprietari per insorte difficoltà finanziarie. Lo acquistò l’Amministrazione provinciale e nei primi anni Sessanta avvenne il trasferimento in questo edificio dell’Archivio di Stato.

L'Archivio di Stato di Lecce rappresenta la naturale trasformazione dell'Istituto sorto inizialmente come Archivio provinciale di Terra d'Otranto. L'inizio del suo effettivo funzionamento, tuttavia, si ebbe solo dopo circa un ventennio.Il discreto lasso di tempo intercorso tra la data di istituzione e quella in cui l'Ufficio incominciò a funzionare determinò la dispersione in gran parte della documentazione riguardante la contea di Lecce, il principato di Taranto, nonché degli atti prodotti da magistrature dei secoli XV - XVIII. In seguito l'istituizione, anche, degli Archivi di Stato di Taranto e Brindisi, rispettivamente dal 1946 e dal 1954 comportò inoltre il trasferimento di una notevole quantità di materiale documentario attinente a quelle province.

Per approfondire: >> Il Patrimonio
>> Fondi Archivistici

1571 ottobre 15, Napoli. Laurea in diritto civile e canonico conferita a Giacomo Antonio Monticelli di Brindisi (particolare)

Attività in evidenza

L’attività di valorizzazione comporta l’allestimento di mostre tematiche, la pubblicazione di cataloghi e di strumenti di ricerca. Si è proceduto in anni recenti anche al riordino di archivi e biblioteche di Istituti scolastici storici, nell’ambito di un lavoro integrato con la Sezione didattica e finalizzato alla riscoperta ed al recupero del “patrimonio di carta” di ciascuno di essi da parte di docenti e studenti.

In questo periodo di lockdown le iniziative di valorizzazione non si sono fermate ed hanno assunto il carattere di un appuntamento periodico sul sito web e sulla pagina Facebook istituzionali per agganciare il passato alla stretta attualità e richiamare il valore della storia e delle sue fonti come bene comune. L'Istituto ha inoltre aderito alle varie campagne promosse dal Mibact.

Alcuni dei percorsi tematici disponibili online:

>> Scuola d’altri tempi
>> Covid-19: Omaggio a medici, infermieri ed operatori sanitari
>> La moda nelle carte d'Archivio
>> Stretti alle sacre icone - Greci e Albanesi della diaspora nel Salento medievale e moderno

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Sito web Sito web

Archivio di Stato di Taranto

Archivio di Stato di Taranto
La sala mostre

La sede

L’Archivio di Stato di Taranto fu istituito come Sezione di Archivio di Stato con D. M. 30 ottobre 1946. Sorto subito dopo le vicende dell’ultimo conflitto bellico, testimoniava l’inderogabile necessità, avvertita dall’Amministrazione degli Archivi di Stato e sollecitata dai maggiori esponenti della cultura locale, di dotare anche la città di Taranto di un centro deputato alla raccolta e conservazione del proprio patrimonio storico-documentario.
L’Archivio ha sede in via F. Di Palma n. 4 a Taranto, in un ampio palazzo del centro cittadino. L’Istituto si sviluppa su cinque piani: oltre ai locali di deposito ubicati ai piani inferiori, trovano spazio nell’edificio la sala di studio, la sala mostre, la sala conferenze, una sala riunioni, e gli uffici. Dispone inoltre di una sede succursale, adibita a depositi, per un totale di circa 9.500 metri lineari di documentazione. Il documento più antico è una pergamena del 1221, in caratteri greci.

Per approfondire: >> Il patrimonio documentario

ASTa, Catasto Provvisorio,Taranto, Stato di Sezione, 1812.

Attività in evidenza

Durante il periodo emergenziale, l’Archivio di Stato di Taranto ha cercato contestualmente di potenziare l'attività di orientamento degli studiosi attraverso il servizio delle ricerche per corrispondenza; ed il personale in lavoro agile sta svolgendo l’informatizzazione di inventari cartacei di fondi archivistici. L’Istituto ha aderito alle varie campagne promosse dal MiBACT curando la pubblicazione sul sito istituzionale e nella propria pagina Facebook di documenti e filmati riguardanti alcune significative testimonianze storico-documentarie, tra le quali:

>> Taranto 1940-1946 una città ferita e solidale

>> Passeggiando per il Borgo Antico di Taranto: palazzi nobili di Taranto fra ‘700 e ‘800

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Sito web Sito web

Archivio di Stato di Matera

L'Archivio di Stato di Matera

La sede

L’Archivio di Stato di Matera è nato nel secondo dopoguerra, con Decreto Ministeriale del 18 marzo 1955. Il nucleo documentario più antico e più interessante per studiosi e ricercatori venne trasferito dall’Archivio di Stato di Potenza: pergamene, protocolli notarili, atti giudiziari, atti di polizia. Successivamente prendono il via i primi versamenti da parte degli uffici statali della provincia e, seppure con difficoltà, l’ufficio inizia a consolidarsi nelle sue funzioni di conservazione e valorizzazione, potenziate ed ampliate dall’acquisizione di nuovi ambienti e spazi, da mettere a disposizione dell’utenza e della collettività, negli anni ’80 del 1900.
Oltre alla documentazione statale unitaria e preunitaria, risalente al Basso Medioevo, detiene gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse, i cui beni vennero confiscati dallo Stato, gli archivi degli enti pubblici soppressi. Può ricevere in deposito archivi degli enti pubblici territoriali e non, e quelli dei privati: famiglia, persone, imprese, ecc.

La documentazione conservata consta di circa 800 pergamene sciolte, oltre a quelle frammiste ad altra documentazione e presenti in varie serie archivistiche, e di oltre 70.000 unità tra buste, mazzi, fasci, volumi e registri, per un totale non calcolabile di singoli documenti cartacei e pergamenacei. Il documento pergamenaceo più antico è dell’anno 1078, la prima documentazione cartacea risale al secolo XIV, prevalgono i documenti più recenti, soprattutto riferentesi al XIX e XX secolo, in particolare dal 1927, anno dell’elevazione di Matera a capoluogo provinciale. L’insieme del materiale occupa oltre 7500 metri lineari di scaffalatura metallica.

I complessi conservati documentano i rapporti fondamentali tra centro e periferia all’interno dello Stato nazionale.

Per approfondire  >>  L'Istituto

Archivio Gattini, AS MT (particolare, dalla mostra Quando l'Italia non era unita)
ASMT, Ufficio del Genio civile di Matera, VII vers. (rielaborazione grafica, particolare)

Attività in evidenza

La Direzione generale Archivi ha realizzato presso l'Archivio di Stato di Matera, nel quadro delle iniziative per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, la mostra documentaria Quando l’Italia non era unita. Storie e personaggi dagli Archivi di Stato: un viaggio nell’Italia degli Stati preunitari, tra le differenze e gli elementi di unità su cui si è fondata la nascita della nostra nazione, con documenti provenienti dagli Archivi di Stato di tutta Italia. Un percorso articolato su cinque temi, individuati come quelli di più immediato interesse anche per un pubblico non specialista: la vita quotidiana, l’amministrazione della giustizia, la vita economica, la vita culturale, la vita delle donne. La mostra è stata realizzata grazie al contributo del Programma Operativo Complementare di azione e coesione 2014-2020 al PON Cultura e Sviluppo 2014-2020, con il sostegno del Segretariato Generale e del Segretariato Regionale per la Basilicata del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. 
>> Per approfondire
>> Tour virtuale della mostra Quando l'Italia non era unita, e post dedicato

L'Archivio ha aderito tramite il proprio sito istituzionale alla campagna #iorestoacasa promossa dal MiBACT, con un rimando alla pagina dedicata sul sito del Ministero, e pubblica sulla propria pagina Facebook notizie e post dedicati agli eventi che hanno avuto luogo in Archivio, al patrimonio culturale e a particolari ricorrenze. Qualche esempio:
>> video per #iorestoacasa
>> post dedicato alla ricorrenza del 1° maggio
>> #iorestoacasa sul sito dell'Archivio di Stato di Matera

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Archivio di Stato di Potenza

L'Archivio di Stato di Potenza
Lo spazio espositivo
La sala di studio

La sede

L'Istituto trae origine dall'Archivio provinciale per la Basilicata istituito a Potenza nel 1850 con la legge organica del 12 dicembre 1818. Divenne Sezione di Archivio di Stato per effetto della legge 22 dic. 1939, n. 2006 e cambiò la denominazione in Archivio di Stato di Potenza con il d.p.r. 30 sett. 1963, n. 1409. Dal 1995 ha sede in un edificio non monumentale sito in Potenza alla via Nazario Sauro n.1

L'Archivio conserva i documenti prodotti dalle magistrature dell’Antico Regime e dagli uffici giudiziari, amministrativi e finanziari dello Stato istituiti nella provincia di Potenza a partire dal 1806.  Tra la documentazione conservata si segnalano anche: gli archivi notarili dei distretti di Potenza, Melfi e Lagonegro dal sec. XVI; i documenti provenienti da chiese e monasteri soppressi nel corso del XIX secolo; i registri del catasto provvisorio; gli atti dello Stato civile dei Comuni dell’attuale Provincia di Potenza dal 1809 al 1865; le liste di leva ed i ruoli matricolari. L’Istituto conserva inoltre gli archivi di uffici statali soppressi e di enti pubblici estinti ed ha acquisito a vario titolo (dono, acquisto, deposito temporaneo) archivi privati (di famiglie e di persone) e pergamene di enti ecclesiastici lucani.

Per approfondire: >> L'Istituto
>> I fondi archivistici

1827, Lagonegro. Particolare della veduta dei mulini dei signori Siervo e Mazzei in territorio di Lagonegro. Archivio di Stato di Potenza, Intendenza di Basilicata, b. 622, fasc. 548.
 

Attività in evidenza

L'Istituto ha aderito alla campagna social #iorestoacasa, promossa dal MiBACT, realizzando una pagina sul proprio sito in cui propone alcuni documenti appartenenti al patrimonio archivistico dell’Archivio di Stato di Potenza che riguardano la Cattedrale di Acerenza.

Visitare la pagina dedicata: >> #iorestoacasa

 

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