Cari tutte e tutti, o cari amici, se permettete,
Qui in Francia, la primavera c’è, viva, insolente, e le strade delle nostre città, quelle di Parigi, sono molto tristi in questo momento. Come dappertutto, il viavai delle nostre vite si è fermato, e aspettiamo che riparta, consapevoli che sarà in maniera diversa. Seguiamo le notizie, sappiamo che sono contraddittorie, incomplete, con decisioni spesso illogiche e qui come altrove, i dirigenti riscoprono quanto la salute e l’istruzione siano i due veri pilastri.
Le professioni più modeste, le più invisibili, sono proprio quelle che mandano avanti il Paese. Che lezione! E lo stesso come dappertutto, i più fragili, i più sprovveduti, i senzatetto, le persone sole, gli anziani, le donne esposte a violenze coniugali, dovranno soffrire più degli altri. Come anche da tutti voi, immagino. E noi sogniamo di poterci riabbracciare, di toccarci di nuovo. E speriamo di imparare qualcosa da questo tempo fuori norma che attraversa l’umanità intera, altrimenti sarà da disperare di tutto...
|