La nuova newsletter della Direzione generale Archivi è un viaggio alla scoperta degli Istituti archivistici della Sardegna: buona lettura!
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Soprintendenza archivistica della Sardegna
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Palazzo Barrago, sede della Soprintendenza archivistica della Sardegna
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La sede e la storia
La Sardegna, con l'istituzione delle Soprintendenze archivistiche, nel 1939, era sotto la competenza della Soprintendenza archivistica per la Liguria, la Lunigiana e la Sardegna con sede a Genova. Dopo un'azione ispettiva capillare, grazie alla quale fu possibile censire numerosi e importanti archivi comunali, ospedalieri e di altri enti pubblici e creare contatti con privati proprietari di archivi estremamente rilevanti, con il DPR 1409/1963 venne istituita una Soprintendenza con competenza circoscritta alla sola Sardegna.
A seguito dell’entrata in vigore del DM del 23 gennaio 2016, l'Istituto ha mantenuto la sola competenza di tutela e vigilanza sui beni archivistici degli enti pubblici non statali e sugli archivi privati dichiarati di interesse storico particolarmente importante, mentre la tutela bibliografica è rimasta alla Regione Autonoma della Sardegna. >> La storia
La Soprintendenza ha la sua sede, dal 1996, nell'elegante edificio in stile liberty conosciuto in città come Palazzo Barrago. L’edificio è stato oggetto nel 2019 di un importante intervento di restauro esterno che ha restituito colore, luminosità e fascino agli elementi architettonici tipici del primo Novecento. >> La sede
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Cartina della Sardegna
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Attività in evidenza
Nel luglio 2018 è stato inaugurato il nuovo sito istituzionale.
Le diverse sezioni del sito offrono una panoramica sulla grande ricchezza dei propri archivi e delle attività di tutela, comprese le procedure che le regolano, nonchè, gli strumenti (ricerche online) disponibili per rispondere alle varie esigenze dei soggetti detentori di archivi e degli utenti che vogliono approfondire la conoscenza culturale e la ricerca scientifica.
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Albero genealogico della famiglia De Magistris di Castella, particolare
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È presente, inoltre, una sezione dedicata ai progetti di valorizzazione in corso, tra i quali quello sugli Archivi per la storia del territorio e dell'impresa, finanziato dalla Fondazione di Sardegna, che si pone l'obiettivo di valorizzare gli archivi delle imprese che hanno inciso in modo determinante sia sull'economia dell'isola che sull'assetto sociale e geografico del suo territorio: l'Archivio storico minerario dell'IGEA s.p.a., grande archivio di concentrazione in cui è confluito il patrimonio documentario delle numerose imprese minerarie che hanno operato in Sardegna, e l’archivio della Società Bonifiche Sarde, attualmente custodito presso l'Archivio di Stato di Oristano, che costituisce una fonte primaria per la storia del progetto di bonifica e di colonizzazione della piana di Terralba e di Arborea.
Un'ulteriore attività di tutela si sta perseguendo sugli archivi dei partiti politici e delle associazioni sindacali, con la costituzione dell'archivio di concentrazione della Sinistra sarda recentemente realizzato dalla Fondazione Berlinguer con la supervisione tecnico-scientifica della Soprintendenza.Dal 2012 la Soprintendenza ha una pagina Facebook dove vengono pubblicate e condivise notizie ed informazioni sull’attività dell’Istituto, sugli archivi tutelati e sul mondo archivistico in generale.
Più di recente, anche per favorire la diffusione delle campagne social promosse dal MiBACT nel corso dell’emergenza Covid-19, è stato inaugurato il profilo Instagram.
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Archivio di Stato di Cagliari
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La sede dell'Archivio di Stato
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La sede, la storia e il patrimonio
Nel 1332 Alfonso IV, re d'Aragona, istituì l'Archivio generale del Regno di Sardegna, atto a conservare tutti i documenti prodotti dall'amministrazione aragonese (poi spagnola). Dopo una breve occupazione austriaca (1708-1717), col trattato di Londra del 1718 il Regno passò a Vittorio Amedeo II di Savoia e con esso il suo patrimonio documentario. Nel Settecento l'istituto fu ricostituito in Archivio centrale e generale dell'isola. Con la "perfetta fusione" (1847) e la cessazione degli antichi uffici autonomi, l'Archivio da generale divenne provinciale e si realizzò l'unione della documentazione del periodo spagnolo e sabaudo in un unico istituto cui fu dato il nome di "Regi Archivi". Nel quadro del riordinamento politico-amministrativo seguito all'Unità d'Italia, l'Istituto fu, con R.D. 5.3.1874 n.1852, posto, come gli altri Archivi degli Stati preunitari, alle dipendenze del Ministero dell'Interno, e diventò, a tutti gli effetti, un Archivio di Stato con competenza provinciale.
>> L'Archivio
Il patrimonio riflette la peculiarità delle vicende istituzionali vissute dall'isola in età medievale e moderna. Dall'Unità d'Italia l'Archivio incrementa il suo patrimonio con il versamento periodico dei fondi provenienti dagli uffici periferici statali; conserva inoltre un notevole patrimonio documentario notarile, una raccolta di pergamene (secc. XIV - XIX) e importanti archivi privati di famiglie e persone acquisiti mediante donazione, compravendita o eredità. Conserva inoltre importanti archivi sanitari e di istituzioni private. Tra i fondi preunitari spiccano per rilevanza e consistenza l'Antico Archivio Regio (1323-1832 ), la Reale udienza del Regno di Sardegna (1564-1868), la Segreteria di Stato e di Guerra del Regno di Sardegna (1720-1848). L'Archivio conserva anche la collezione miscellanea del Museo del Risorgimento di Cagliari.
>> Patrimonio documentario
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Depositi archivistici anni '50
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Depositi attuali
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L'attuale sede fu inaugurata nel 1927 - sino al 1883 l'Archivio era ospitato presso il Palazzo Regio di Cagliari, per poi essere trasferito nell'ex chiesa gesuitica di S. Teresa - e rappresenta uno dei primi esempi di edilizia archivistica post-unitaria.
Rispondente sul piano stilistico ai canoni dell'architettura eclettica, si presenta ancora oggi articolato su quattro piani separati a coppie da una cornice marcapiano; è arricchito da paraste a bugnato ruvido e sbozzato che inquadrano finestre con timpani curvilinei al primo piano e triangolari al secondo. Parzialmente distrutto durante la Seconda guerra mondiale, l'edificio fu ricostruito nell'immediato dopoguerra.
>> La sede
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"Istruzione per procedere alla formazione della Carta dell'Isola di San Pietro" (ASca, Tipi e profili, c. 188)
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Attività in evidenza
L'Archivio è in fase di adeguamento strutturale e restauro. I lavori sono finalizzati alla creazione di una nuova e più ampia sala di studio e all'aumento della capacità dei depositi. Ha attivo al suo interno un Servizio di fotoriproduzione e un Laboratorio di legatoria e restauro. Dal 1877 ospita l'unica Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presente in Sardegna.
Tramite il suo Servizio educativo organizza attività di conoscenza e promozione per le scuole di ogni ordine e grado, percorsi di competenza trasversali e orientamento, tirocini universitari e di inclusione. Grazie alle due sale espositive è possibile allestire mostre documentarie e rassegne. E' presente inoltre una sala convegni per conferenze, seminari e presentazioni. E' possibile inoltre effettuare visite guidate alla struttura e ai depositi documentari. Le attività sono promosse attraverso il sito web dell'istituto (attualmente in fase di aggiornamento) e le pagine social istituzionali.
La Biblioteca conserva circa 50.000 volumi e comprende un ridotto nucleo di testi antichi; ai testi specialistici, nel corso del Novecento, si sono affiancate importante collezioni librarie pervenute in dono. Il patrimonio bibliografico è consultabile attraverso il Sistema regionale SBN della Sardegna.
L'Archivio di Stato di Cagliari ha aderito alle campagne #iorestoacasa, #viaggioinitalia #paesaggioitaliano promosse dal MiBACT presentando il suo patrimonio documentario tramite la pagina Facebook, costantemente aggiornata.
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Archivio di Stato di Nuoro
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L'Archivio di Stato di Nuoro
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La sede, la storia e il patrimonio
L'Archivio di Stato venne istituito come sezione con DM 15 Aprile 1959 e divenne Archivio di Stato con il DPR n. 1409/1963, con il compito di raccogliere la documentazione storica di tutti gli uffici statali della provincia, relativa agli affari esauriti da oltre quarant'anni. La sede occupa una posizione centrale e prossima alle principali istituzioni cittadine, culturali e amministrative.
>> La storia
>> Patrimonio
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La sala studio
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Attività in evidenza
Il personale dell’Archivio ha continuato a svolgere le proprie attività anche durante il periodo di Lockdown in presenza e in modalità smart working: in particolare, risposte agli utenti, consulenza archivistica e bibliografica. Si è colta l’occasione per effettuare la digitalizzazione degli strumenti di ricerca, elenchi e inventari dell’Istituto presenti in forma cartacea in Sala di Studio per renderli disponibili sia in sede che da remoto al fine di migliorare i servizi resi all’utenza.
Per maggiori informazioni: Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS) e Guida generale degli Archivi di Stato
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Il fiume Temo in un disegno del 1886, Archivio di Stato di Nuoro
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Archivio di Stato di Oristano
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L'Archivio di Stato di Oristano
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La sede, la storia e il patrimonio
L’istituzione dell’Archivio di Stato nell’anno 1974, è strettamente legata all’istituzione della Provincia di Oristano, che è la più giovane delle quattro provincie storiche della Sardegna.
Attualmente l’Archivio è ospitato in una sede periferica e inadeguata. Per questo, si sta lavorando per trasferire l’Archivio in nuovi locali, dove si auspica di poter festeggiare il cinquantenario dalla sua fondazione, nel 2024.
Il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato ha circa 4 km. di scaffalatura, per lo più costituito dagli Archivi degli uffici post-unitari.
Già da diversi anni si sta portando avanti un importante lavoro di digitalizzazione dei fondi più consultati per salvaguardare la documentazione e permetterne una consultazione da remoto.
Il patrimonio digitalizzato è consultabile sul sito istituzionale: >> Patrimonio
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Statuto del Gremio dei Falegnami, Archivio di Stato di Oristano (particolare)
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Attività in evidenza
Accanto alle attività di conservazione e tutela del patrimonio, l’Archivio svolge un’intensa attività di valorizzazione, attraverso visite guidate alle Scuole di ogni ordine e grado, laboratori didattici e di alternanza Scuola Lavoro, eventi culturali legati alle manifestazioni quali Monumenti Aperti, Giornata della Memoria, Giornata Internazionale della Donna, Domenica di Carta, Giornate Europee del Patrimonio.
Sul sito web dell’Archivio è possibile visualizzare alcune delle più importanti attività svolte dall’'Istituto.
>> Eventi
>> Gallerie fotografiche
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Attività didattiche in Archivio
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Archivio di Stato di Sassari
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Facciata dell'ex Ospedale “SS. Annunziata”, attuale sede dell' Archivio di Stato di Sassari
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La sede, la storia e il patrimonio
L’istituzione dell’Archivio di Stato di Sassari era stata prevista dalla Legge 22 dicembre 1939, n. 2006, Nuovo ordinamento degli archivi del Regno, che prevedeva nelle 94 province allora esistenti l’istituzione di un Archivio di Stato. L’applicazione di tale normativa fu graduale e rallentata dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Difatti la sezione di Archivio di Stato a Sassari fu istituita con Decreto Ministeriale 15 aprile 1959 a decorrere dal 1° maggio 1959.
Il 1° luglio 1964 venne inaugurata la sede di Corso Angioy, realizzata dall’Amministrazione provinciale di Sassari e, successivamente, nel 2019 l’Archivio di Stato fu trasferito presso i locali dell’ex Ospedale civile di Sassari di Piazza Fiume nel Complesso monumentale Santissima Annunziata, restituito alla città di Sassari dopo un lungo restauro curato dal Ministero per i beni e le attività culturali.
>> La storia
Oggi l’Archivio conserva circa 3000 metri lineari di documentazione, una parte di questi prodotti dalle magistrature dell’antico Regno di Sardegna. Tra i fondi pre-unitari di grande interesse è il cosiddetto Cessato Catasto, versato nel 1966 all’Istituto dall’Ufficio tecnico erariale. La maggior parte del patrimonio documentario è costituito dagli atti provenienti da uffici statali, archivi privati ed enti pubblici. Tra i fondi più consultati si segnalano gli atti notarili, il Cessato Catasto e il Distretto militare per i ruoli e fogli matricolari.
>> Cosa conserviamo
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Nuovi depositi dell'Archivio di Stato di Sassari
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Attività in evidenza
L’Archivio di Stato di Sassari valorizza il patrimonio culturale sia attraverso l’allestimento di mostre presso la propria sede, sia collaborando con Enti pubblici e privati, Associazioni e Fondazioni all'organizzazione di manifestazioni culturali e formative di vario genere quali mostre, convegni e seminari.
Organizza e promuove la didattica illustrando l’attività dell’Ufficio e la documentazione conservata, concordando lo svolgimento di visite guidate con Università, scuole e associazioni. Tramite Convenzioni con l’Università di Sassari, e dal 2013 anche con l’Università di Cagliari, è consentito lo svolgimento del tirocinio curriculare, previsto per completare il percorso di studio e per acquisire i crediti necessari al conseguimento della Laurea da parte degli studenti iscritti ai corsi del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione.
>> Le attività
Durante il periodo di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, l'Istituto ha continuato a svolgere il servizio di ricerche per corrispondenza, ha iniziato l’attività di digitalizzazione di elenchi e inventari cartacei e ha aderito alla campagna #iorestoacasa promossa dal MiBACT, presentando sulla propria pagina Facebook alcuni esempi del suo ricchissimo patrimonio documentario.
>> #iorestoacasa con l'Archivio di Stato di Sassari
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Tutte le novità e le attività degli Istituti archivistici sono presentate sul sito della Direzione generale Archivi nella sezione news
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