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Settembre, primi passi.

Siamo a metà in questo mese di ripartenza. Come sta andando?

Qui a Spazi dell'anima e Bottega Filosofica l'aria non è male, tra progetti da ultimare - come gli Oggetti per pensare e i percorsi di Blossom academy, che saranno presto ospitati sull'e-shop - e eventi a cui non volevamo proprio mancare, come il Festival dello Sviluppo Sostenibile, che è anche l'occasione per riaprire le porte del terrazzo e del cuore alla condivisione e al confronto.

Se ti dicessimo che la differenza dagli altri anni non si sente, non sarebbe vero. Quel senso di incertezza che abbiamo sentito "pesare" anche su altri amici e colleghi c'è anche qui.

Non tanto per il come continuare -  abbiamo sempre impostato le collaborazioni per i progetti in modo da sfruttare competenze reciproche e disponibilità da remoto, potremmo dire che nasciamo in Smart working e dunque per noi non è cambiato granché, se non aver perso per un po' il piacere di incontrarci di tanto in tanto di persona.

E nemmeno per il cosa - a maggior ragione dopo gli avvenimenti di quest'anno, è evidente sempre più l'importanza di evolverci e diventare il più possibile la versione migliore di noi, per se stessi e per il contesto in cui viviamo. Questa è la mission di tutti i nostri percorsi, attraverso i quali speriamo che oltre a fare il nostro lavoro contribuiamo a portare un pò di bene attorno a noi.

E allora qual è la differenza?

Saranno diversi i buoni propositi?

Andare più spesso al cinema e al museo, mangiare fuori in posti piacevoli, passeggiare di più, iscriversi in palestra, fare l'abbonamento al teatro o in biblioteca, riscoprire i parchi comunali, fare più gite fuori porta, viaggiare di più. Valgono ancora o, forse, appaiono nebulosi o almeno traballanti?

Quest'anno, cosa ricominciamo?

Qualcosa c'è gia: per qualcuno, il lavoro in ufficio, la scuola in presenza, gli incontri con gli amici (meglio se all'aperto?), i viaggi di lavoro e l'uso di mezzi e metropolitane.

Tutte esperienze ovvie e scontate, prima. Vissute, almeno un po', con una domanda che indugia nel petto, più o meno evidente: per quanto?

In movimento

La positività che ci viene dalle ferie, almeno per chi ha potuto davvero staccare almeno per un po', è una certa leggerezza - non superficialità - più un "planare sulle cose dall'alto", per citare un maestro delle parole.

Fuori dalle routine, riusciamo a guardare la nostra vita da più lontano e, così, a vedere meglio gli aspetti positivi e quelli meno positivi, a distinguere più efficacemente quel che sentiamo andare bene per noi e quello che invece no o non più. Probabilmente i buoni propositi nascono proprio da questo.

Anche perché le esperienze che attraversiamo, unite a questa visione d'insieme, fanno sì che al ritorno siamo diversi da chi eravamo partendo. Come tutte le situazioni della vita, quei giorni ci cambiano. Innescano processi di transizione che ci porteranno ad attraversarne le fasi e uscire, infine, nel nostro personalissimo new normal.

Questo è vero anche nei percorsi collettivi, come i mesi che ci hanno segnato e che ci porteranno nell'ancora indefinito new normal comunitario, politico, economico.

È un processo non un momento, una situazione, un tempo. È un percorso.

Piccoli passi

Per orientarci, durante questa estate vi abbiamo proposto di seguire insieme un breve percorso di crescita, Sei passi per sbocciare nel senso di tirare fuori e mettere a fuoco dei punti fermi, che - speriamo - potranno anche orientare il cammino, nel prossimo futuro. Oppure offrirvi qualche punto d'appoggio autentico.

Alla fine dei percorsi, singoli o collettivi, c'è un momento in cui, prima di congedarsi, si tirano le fila del passo appena compiuto. E' definito Check-out. Se dovessimo dire a cosa serve, diremmo che serve per raccontare il cammino fatto e, raccontandolo, trovarsi a dare un nome alle cose ed all'esperienza, così da mettere a fuoco il peso e l'impatto degli elementi in gioco e fare ordine nell'esperienza fatta

Per il presente e per il futuro, invece, il Check-out è utile per impegnarsi sull'agire, comprendendo e definendo in che modo gli apprendimenti maturati impatteranno sulle azioni future.

Fare questo passaggio con altre persone significa anche impegnarsi, vincolarsi a fare veramente. E ascoltare le esperienze degli altri significa ampliare il punto di vista, vibrare con gli altri ed è come fare un'ulteriore esperienza.

Si tratta di chiudere un cerchio che, nel frattempo, ne ha aperti altri e che, mentre si compie, ne aprirà altri ancora. In un percorso di cambiamento e conoscenza di sé che non si conclude mai e porta sempre maggiore crescita in noi e negli altri.

Speriamo quindi di aver innescato un tale percorso  e averti accompagnato affettuosamente verso un tuo piccolo o grande traguardo. Per questa ripartenza il nostro invito è chiederti: quali azioni metterò in atto?

Dove incontrarci, questo mese

Con Filosofia in giardino, tornano le conversazioni filosofiche sul terrazzo di Bottega Filosofica: ci incontreremo il 28 settembre e il 7 ottobre, a partire dalle 19.

Gli incontri, che realizziamo con il patrocinio di Prioritalia e Stati Generali dell'Innovazione, saranno parte del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 dell'Onu e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Rifletteremo insieme a partire da due coppie dialogiche: “Tempo di vita - tempo di lavoro” (Goal 8 e 9) e “Abbondanza - scarsità” (Goal 12).
Saranno due ulteriori passi della passeggiata critica attraverso l'Agenda 2030 che, da circa due anni, portiamo avanti con la rubrica #sdgspertutti, dedicata ad aprire la riflessione sulle cose che ciascuno di noi può fare, nella propria vita personale, per avere un impatto positivo sul mondo e contribuire al raggiungimento dei traguardi fissati. Per tutte le informazioni puoi cliccare qui.

Entrambi gli incontri saranno gratuiti, anche se a numero chiuso, per rispettare le normative e assicurarci di stare bene insieme e in sicurezza.
Al prossimo mese e, se hai bisogno, siamo qui.
Spazi dell’anima
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