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2 agosto 2020
Hai perso una lettera per strada? La ritrovi qui!
Deve esistere un posto in cui si rifugiano le parole quando tutto attorno si fa troppo acceso.
L'aria, le azioni, il tempo.
Non so se questo luogo sia poetico come quello in cui si nascondono i baci (tra l'angolo della bocca e la guancia, come insegna la signora Darling), di certo è meno accessibile, tanto che l'ho cercato invano per ben due mesi.
Le parole devono essere creature pacate (almeno, le mie) e pare davvero che basti che il volume del mondo si faccia un po' più alto per farle scappare.
Sono stata altrove per dare retta a tutti: ai clienti e ai loro progetti (che sempre hanno un posto speciale nel mio cuore), ai parenti, agli amici, e ora che le acque si stanno di nuovo calmando ecco che, come per magia, si è presentato il pensiero fugace che mi ha dato il la per questa newsletter...

Ci sono sempre tante cose che non so.

Non so dire, per esempio, quanto è lontano il futuro in cui Segui le briciole avrà terminato la sua evoluzione, rivelandosi per ciò che dovrà essere in tutto il suo splendore.
    ...Né so, del resto, in cosa consisterà questa ultima, potentissima trasformazione.
    Non ho ancora ben capito come fare a parlare agli altri del mio lavoro , come raccontare cosa faccio e per chi, perché in fondo alla praticità delle informazioni preferisco la poesia delle cose sussurrate sotto voce al chiaro di luna (ma naturalmente questa cosa ha più svantaggi che vantaggi).
    Non so fare i lanci fatti bene. Ormai avanzo inseguendo vibrazioni e richiami che “sento” prima di capire e, del resto, troppe volte è capitato che ciò che pensavo davvero di voler fare poi non lo volevo così tanto da farlo davvero.
    Non so, nemmeno, come fare a mantenere viva l'attenzione con sfide, proposte o discussioni sui social, perché detesto dover dire qualcosa a tutti i costi e comunque mi annoio facilmente.
    Infine, non so com'è che ancora non mi è riuscito di stabilizzare la cadenza di questa newsletter che se ne oscilla tra una volta alla settimana e una volta ogni due mesi, ostinatamente suscettibile ai cambi di stagione, al meteo e alle circostanze, né so se la forma che ha ora sia davvero funzionale, utile o interessante, perché la triste verità è che gli schemi con me non funzionano e che scrivo soprattutto per fare chiarezza tra le cose che mi accadono.

Però, anche se possono essere racchiuse nello spazio del palmo di una mano, ci sono delle cose che so.

So, ad esempio, di quella volta in cui, mentre rincorrevo il sogno di un luogo dedicato alla creatività a Milano, ho dato credito a un pensiero timidissimo (che però mi sembrava molto buono) e che abbia deciso di aprire un blog chiamato "Segui le briciole".
    So di quella volta in cui, mentre mi domandavo se la strada mi stesse portando altrove rispetto all'illustrazione, mi sono imbattuta in una vecchia porta vetrata in legno azzurro tanto bella quanto spoglia, e che abbia deciso di celebrarla con piante e fiori disegnati.
    So anche di quella volta in cui, mentre la bellezza dei progetti in cui ero immersa non si stava rivelando "bastante" come avevo sempre pensato, ho sentito il bisogno di ritagliarmi uno spazio diverso e che, complice il periodo dell'Avvento, abbia semplicemente stabilito che sarebbe stato divertente disegnare dei topini intenti a preparare il Natale.
    O ancora, più di recente, so di quella volta in cui, mentre ero intenta a inseguire il miraggio delle millemila cose che sono sempre in attesa di diventare, è accaduto che io abbia illustrato il mio primo libro per bambini.

La magia deve essere quella cosa che accade mentre siamo girati a guardare da un'altra parte, distratti da piani, riflessi, ambizioni o mancanze, e forse Agosto -con quel suo sapore rotondo come la luna piena- arriva proprio quando il tempo è maturo per fare pace con l'idea che se sapessimo, facessimo, fossimo più cose (o anche qualcuna di meno), sarebbe meglio.
Non lo sarebbe, perché la nostra magia non potrebbe sgattaiolarci alle spalle, armeggiare col destino, compiersi e poi sorprenderci (il che, va detto, è ciò che la rende tale).

In fondo, se si cammina, da qualche parte si arriva sempre.

E il bello è che succede proprio quando meno ce lo si aspetta.

Eccoci!
Ho vergognosamente perso il ritmo e, se anche avrei voluto farmi viva già a inizio luglio, le parole non ne hanno voluto sapere di venire in mio soccorso per aiutarmi a dipanare le tante cose accadute nel frattempo.
Lo hanno fatto ora che ho rallentato di nuovo (e questo dovrebbe insegnarmi qualcosa!), sgorgando copiose in questi giorni in cui mi trovo in montagna per una attesissima (e meritatissima) vacanza.
Proprio con le parole sto iniziando a stringere un patto speciale: io, che ho sempre scritto istintivamente, per vedermi e per buttarmi fuori, da qualche tempo avverto il desiderio di approfondire questo rapporto, di esplorarlo e di darmi la chance di scoprire cosa potrebbe generare.
Forse lo farò arricchendo di parole quelle storie che "vedo/sento" dappertutto, a cui per ora ho sempre dato una forma disegnata, oppure deciderò di iscrivermi per davvero a quella Scuola Holden tra le cui pagine del sito mi perdo sempre più spesso...
Chi lo sa.
Le decisioni sono rimandate a settembre (o anche più in là), che tanto il tempo matura lo stesso e ogni cosa che accade non è mai fuori posto.

Ti saluto con un abbraccio e ti auguro un mese pieno di "sì" alle cose belle che più desideri.
Poi lo sai: se ti va di condividere un pensiero, una riflessione o anche solo dirmi ciao, io sono qui e ti leggo (e rispondo) sempre volentieri ♥︎

A presto,
Clarissa


Note a piè di pagina
 

Mi chiamo Clarissa Cozzi ma il mio alias online è Segui le briciole.
Mi occupo di identità e comunicazione visiva e questo per me significa solo una cosa: raccontare storie che ispirino le persone a prenderne parte.

(Vuoi scoprire come lo faccio? Puoi iniziare da qui).

L'ultima storia che ho raccontato
 

Lo so che non ti è sfuggito! 
Tra giugno e luglio ho illustrato il mio primo libro per bambini. Si tratta di un piccolo racconto scritto da Brent Ridge e Josh Kilmer, fondatori di Beekman 1802, un brand americano che produce prodotti cosmetici a base di latte di capra molto attivo anche in ambito culturale con una propria serie di pubblicazioni.
Il libro uscirà a Natale (devo ancora però capire come e dove sarà possibile acquistarlo) e racconterà la storia di come anche un piccolo puntino di polvere può portare la magia nel mondo... 

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