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News del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
a cura di Liù M. Catena, Giordano Amicucci, Livia Giacomini
Comitato Scientifico: Francesco Berrilli, Viviana Fafone, Mauro Sbragaglia, Roberto Senesi
Giugno 2020 / Numero 23
 
RICERCA
Primo reporting period del progetto europeo H2020 BeforeHand
Il progetto europeo BeforeHand, per il quale il Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", sotto la responsabilità del Prof. Fabrizio Arciprete, è uno delle otto unità partecipanti al consorzio, ha raggiunto il periodo di rendicontazione di metà progetto. L’attività di ricerca di BeforeHand mira a stabilire le basi di una nuova tecnologia adatta per l'implementazione in reti di sistemi elettronici intelligenti, con particolare attenzione alle applicazioni in campo automobilistico. L’attività dei primi diciotto mesi ha riguardato lo studio della crescita e delle proprietà fisiche di nuove leghe di calcogenuri e lo sviluppo e la fabbricazione di un dispositivo di memoria in grado di elaborare e archiviare i dati nello stesso luogo fisico. I risultati ottenuti dal consorzio hanno permesso di individuare le leghe più promettenti da implementare nel dispositivo e nelle ultime settimane è stata raggiunta una delle milestones più importanti del progetto, ossia la realizzazione di un chip di memoria funzionante con le nuove leghe sviluppate nel consorzio. Le attività di ricerca di BeforeHand sono state argomento per una tesi triennale ed una magistrale in Scienza dei Materiali e a settembre 2020 un nuovo post-doc si unirà alle attività del gruppo. Per saperne di più
CoExAN
Si è concluso il progetto europeo MSCA RISE "Collective Excitations in Advanced Nanostructures (CoExAN)" (2015-2019), che ha visto il Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" come  nodo coordinatore, sotto la responsabilità scientifica della Prof. Olivia Pulci. Più di 100 articoli, su riviste internazionali ad alto impatto, sono solo uno dei risultati della fruttuosa collaborazione tra i nodi partecipanti. Dal 2018 CoExAN è entrato come Partnering Project nella Graphene Flagship. Grazie agli importanti risultati scientifici raggiunti,  CoExAN è stato ora prescelto dalla EU per far parte dell'iniziativa "Innovation Radar-highlighting excellent innovations" (https://www.innoradar.eu), con il tema  "Materiali a base di Carbonio per radiazione micronde-THz". L'attività di ricerca iniziata con CoExAN continua con il nuovo progetto europeo "DiSeTCom", che ci attendiamo darà altrettante soddisfazioni. Per saperne di più
Il telescopio Mini-EUSO a bordo della Stazione Spaziale Internazionale: prime osservazioni
Mini-EUSO (Multiwavelength Imaging New Instrument for the Extreme Universe Space Observatory), è un telescopio che osserva la Terra dal modulo russo Zvezda della ISS. È stato lanciato il 22 agosto 2019 con il veicolo spaziale Soyuz MS14 dal cosmodromo di Baikonur. È parte degli esperimenti che l’ASI ha selezionato per la missione ESA BEYOND ed è il primo che l’ASI fa volare nel segmento russo della Stazione Spaziale, grazie ad un accordo bilaterale ad hoc fra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ente finanziatore del progetto, e l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos). Il contratto tra l’ASI e il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" (R.S. Dr. Marco Casolino) si è concluso a giugno con la consegna dei primi dati e prime misure delle emissioni terrestri notturne in banda ultravioletta. L’apparato osserva la Terra registrando le emissioni ultraviolette di origine cosmica, atmosferica e terrestre. Il telescopio è in grado di effettuare osservazioni su diverse scale temporali, da qualche microsecondo in su, e di poter correlare i dati nell’ultravioletto con quelli provenienti da due telecamere supplementari, sensibili nelle bande del visibile e del vicino infrarosso. YouTube: Video 1 - Video 2
Quarta Rendicontazione del progetto NPTEV-TQP2020
Si è conclusa a Febbraio 2020 la quarta rendicontazione del progetto ERC NPTEV-TQP2020 "Uncovering New Phenomena at the TeV Scale With Top Quarks". Il progetto, guidato dal Prof. Lucio Cerrito (Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"), è dedicato alla realizzazione di misure inerenti il quark top con l’esperimento ATLAS al Large Hadron Collider (CERN). Il quark "top" è la particella elementare più pesante conosciuta, e le grandezze fisiche selezionate per lo studio sono sensibili ad un ampio spettro di ipotetiche particelle, oltre che alla presenza di nuove interazioni ed extra-dimensioni dello spazio-tempo. Nell’ultimo anno è stata completata la misura della massa del top con un’incertezza dello 0.45%, risultando tra le più precise al mondo. Ulteriori attività hanno riguardato la differenza tra materia ed antimateria, la ricerca di nuove particelle pesanti, e l’interazione del top quark con il bosone Z delle interazioni elettrodeboli. Per saperne di più
Il primo grande telescopio di CTA rivela fotoni gamma dalla pulsar del Granchio
L’osservazione di un’emissione pulsata di fotoni di alta energia provenienti dalla nebulosa del Granchio conferma le enormi potenzialità di LST-1 (Large Size Telescope), il primo dei quattro telescopi Cherenkov di grandi dimensioni (23 metri di diametro) che, insieme a una decina di telescopi medi (12 m di diametro), andranno a comporre la schiera di rivelatori del sito nord del Cherenkov Telescope Array (CTA): l'osservatorio terrestre di prossima generazione per l’astronomia dei raggi gamma a energie molto elevate. Al progetto collaborano per l’Italia l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica). LST-1 ha rivelato la debole emissione gamma pulsata proveniente dalla pulsar al centro della nebulosa del Granchio. Il gruppo CTA del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" (composto dai Dr. Aldo Morselli, Vincenzo Vitale, Gaetano Salina, Valerio Verzi e Dario Gasparrini) è stato impegnato nell'assemblaggio del container di presa dati ed è tutt'ora impegnato nei turni di commissionig del telescopio e nella preparazione dei programmi di analisi dati. Per saperne di più
L'esperimento LHCb osserva un nuovo tipo di tetraquark
La collaborazione internazionale dell’esperimento LHCb che opera all’acceleratore LHC del CERN ha appena pubblicato, uno studio che riporta la prima osservazione di una particella composta da quattro quark charm. Il risultato costituisce un importante passo avanti nella comprensione delle interazioni che legano i quark tra loro per formare particelle composte, note come adroni e di cui fanno parte anche i protoni e i neutroni, costituenti dei nuclei atomici. L’esperimento LHCb aveva già confermato l’esistenza di queste particelle “esotiche” e osservato per la prima volta nel 2015 un pentaquark. Questa classe di particelle costituisce un campo di ricerca ideale per comprendere più a fondo il funzionamento della forza nucleare forte, l'interazione fondamentale che tiene assieme i nuclei degli atomi. Il gruppo LHCb del Dipartimento di Fisica dell' Università di Roma "Tor Vergata" è attivo sin dalla nascita dell'esperimento e contribuisce in modo fondamentale al rivelatore di muoni, particelle in cui decadono i tetraquark. Per saperne di piu: CERN - INFN - PhysicsWorld
STAMPA E MEDIA
Cosa succede al Sole?
Negli ultimi anni il Sole ci ha abituati a lunghi periodi con poche o nessuna macchia sulla sua superficie. A cosa è dovuto questo comportamento? Il canale YouTube MEDIAINAF TV ha invitato il Prof. Francesco Berrilli del Dipartimento di Fisica dell'Università  di Roma "Tor Vergata"  e il Dr. Mauro Messerotti dell'INAF di Trieste. Insieme hanno risposto in diretta alle domande poste loro dagli utenti del canale. Link al video
Tutta la scienza di EST, in un click
Il volume "The science of EST" raccoglie tutti i 77 articoli scritti da astronomi solari professionisti provenienti da 30 diversi centri di ricerca e università europee, dedicati alle osservazioni e alle ricerche sulla fisica solare che saranno rese possibili dal futuro telescopio EST. MEDIA INAF ha intervistato il Dr. Luca Giovannelli (Dipartimento di Fisica dell'Università di Roma "Tor Vergata"), uno degli scienziati coinvolti nel progetto, per scoprire qualcosa in più. Per saperne di più - Link al volume on-line
DIDATTICA
Selezionato il progetto SWATNET
Lo European Joint Doctorate SWATNET (Space Weather Awareness Training Network), coordinato per il Dipartimento di Fisica dell'Università di Roma "Tor Vergata" dal Dr. Dario Del Moro, è stato selezionato all'interno del Marie Skłodowska-Curie Innovative Training Network. SWATNET è un network composto da otto partner accademici più ulteriori sette organizzazioni partner (tra enti di ricerca e industrie) provenienti da sette differenti nazioni europee. Ogni soggetto apporta competenze differenti e complementari. Il Dottorato SWATNET è volto a preparare la prossima generazione di fisici dell'eliosfera con una combinazione unica di abilità trasversali e conoscenza dello Space Weather e il suo impatto sulla società.
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