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Già in vacanza, al lavoro fuori dalle città, Milano è già a tratti deserta come ad agosto.
Nel frattempo i libri si muovo, alla riscossa dopo il lockdown.
Alcuni titoli si abbracciano da soli componendo un quadro di relazioni da uno a centomila e a nessuno.
"Le relazioni sono tutto e niente è più come prima" titola Annamaria Testa in un recente articolo su Internazionale: «tutto o quasi è rimasto al posto di prima, ma niente funziona più esattamente come prima. E che tutto sembra più instabile e precario.
Come potremmo non sentirci spaesati?
Mantenere, ricucire, restaurare, ristabilire e necessariamente migliorare le relazioni che tengono insieme persone, istituzioni, idee, stati, e il mondo intero, può sembrare una missione, prima ancora che impossibile, vagamente esoterica. Eppure.
Eppure la prospettiva è interessante. E l’opportunità è adesso.»

Fino al 2 agosto la libreria è aperta: 
  martedì dalle 10 alle 14
  mercoledì – sabato dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19
  lunedì e domenica chiuso

Dal 3 al 30 agosto ci saremo (anzi Sara ci sarà): 
da martedì a sabato 9.30-13.30

Chiusura libreria solo dal 14 agosto al 24 agosto!

 
UNA VITA, ANZI DUE
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"Novecentodonne", la una nuova collana Unicopli dal sapore classico, si apre con il volto di Lica Steiner per riparlare delle donne che nella loro quotidianità hanno costruito l'Italia. 
Un ritratto sintetico per frammenti per note biografiche, immagini, lettere, testimonianze che solo una figlia si può permettere di fare senza contestazioni in modo così libero, secco e disomogeneo.
Schegge più di vita che di lavoro che invitano un viaggio in archivio al Politecnico di Milano-
Una vita, anzi due. 
Licalbe, come li chiamavano. 
1941. L'ombra delle mani dei Licalbe proiettata sui sassi di Mergozzo. Foto di Albe. 
Luisa Steiner e Mauro Begozzi, Lica Steiner, Unicopli 2020
DUE VITE, ANZI TRE
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Due vite sono Pia Pera e Rocco Carbone ma non c'è due senza tre: l'autore, Emanuele Trevi, racconta la storia di una grande amicizia tutti insieme e i modi d'essere fin nelle pieghe più "disarmoniche e spaiate" di ognuno.
Un elogio all'amore senza eros di "persone incantevoli".
Due vite viviamo tutti, entrambe destinate a finire: quella fisica e quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene. Per fortuna la scrittura le fa riapparire.
Emanuele Trevi, Due vite, Neri Pozza 2020
LE VITE DI SPALLE NON SANNO MENTIRE
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«Uno studio delle figure di schiena non può "quietarsi" in nessun modo, e anzi è probabilmente destinato a perdersi dentro se stesso, ma può essere un modo di osservare l'uomo, il suo mondo, la sua ricerca di uno scopo, la sua fede nella bellezza e il suo senso di grazia.»
Forse il modo migliore per guardare l'uomo e la sua arte non è fissarlo negli occhi, non è tenere in mano un selfie, indagare un ritratto, prendere tutto di petto. E' guardare di spalle, osservare di lato, entrare in una prospettiva, capire dove si guarda, di cosa si va in cerca, in che posizione ci si mette nelle cose, proteggere il mistero, andare oltre.
«Le figure di schiena ci interrogano e ci ignorano al contempo. Ci inchiodano e ci lasciano liberi. Ci nascondono qualcosa, eppure ci permettono di spiare parti di loro su cui non hanno il controllo. Non possono vederci né tantomeno vedersi, hanno bisogno di noi e di noi se ne infischiano. Non sanno mentire. Sono laconiche, ma svelano segreti. Sono povere di armi e insieme potentissime. "Dio si presenta di spalle" ha scritto Boubat nel suo diario nel 1999, pochi mesi prima di morire. Ma le figure di schiena non hanno certo solo a che vedere con la nostalgia e il senso di una fine: ci parlano di desiderio e di scoperta, distrazione e ribellione, tenerezza e libertà. Esse est percepi, come ha scritto il filosofo empirista George Berkley - essere significa essere percepiti. E allora cos'è più vivo di loro?»
Eleonora Marangoni.Viceversa. Il mondo visto di spalle, Johan & Levi 2020
SPAER VEDERE, INSIEME
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Emma Adbage è svedese: gibolli, sbucciature, sangue, morte, cacca, spazi aperti poco colorati, pericoli, disegni sghembi, divieti, proteste e ribellioni non fanno paura dentro un libro che è sulla cresta dell'onda nel dibattito attuale sulla scuola tra spazi chiusi e all'aperto, tra istruzione e auto-apprendimento. 
«All'improvviso però vediamo una cosa».
La voce narrante è di una bambina ma il suo tono è sempre corale, come le illustrazioni dove nessuno è mai da solo. E' un libro di educazione visiva, come Guizzino di Lionni.
La capacità di vedere dell'infanzia, di trovare soluzioni con l'immaginazione, di correre da tutte le parti e non dritto.
Emma Adbage, La Buca, CarmeloZampa 2020
IO, TU, NOI. HUMAN IS A STATE OF MIND
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Appunti disegnati a pennarello per manifesti d'amore e odio, tutti o bianco o nero.
Ritratti ironici della vita contemporanea tra solitudine e relazioni.
David Shrigley all'italiana con pasta e pizza, libertà di parola e qualche dolcezza.
Marco Raparelli, Human is a state of mind, Nero 2020
QUESTO E' MIO!
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«Tutti devono sapere che queste sono le MIE pigne e che questo è il MIO albero»
Lo scoiattolo deve difendere tutto quello che è suo e che ama di più.
Pensa di essere il solo a pensarla così fino a quando non guarda oltre il muro.
E ora?
Olivier Tallec, Questo è il mio albero, Edizioni Clichy 2020
INSIEME: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
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Una bandiera di pagine colorate per immaginare una vita più sostenibile ed equa attraverso la sperimentazione di pratiche di co-proprietà, co-produzione e co-gestione guardando ad esperienze riuscite in Africa, Asia, Europa e Americhe. 
AA.VV, Housing Co-op. A Micro-political Manifesto, Ruby Press Berlin 2020
SOLITUDINI D'INFANZIA IN ASCOLTO DELLA NATURA 
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«Dopo aver imparato come sono fatti i semi di diverse piante, mi siedo sulle ginocchia e mi appoggio a terra con la fronte, tenendo le braccia distese lungo i fianchi. Chiudo gli occhi e faccio tre bei sospiri profondi. E mi conficco come un seme nella terra. Poi provo a immaginare che pian piano dal seme che sono io nasce un germoglio. Di che colore è? Che forma ha? Continuo a respirare profondamente per sprofondare sempre di più nel terreno mentre dal mio seme nascono anche le radici che vanno verso il basso.»
Occhi aperti, occhi chiusi.
Ortica, la guida dell'illustratrice, cantastorie e camminatrice Marina Girardi è un allenamento a osservare e conoscere ma soprattutto a percepire e ad accogliere dentro di sé il mondo naturale che circonda per arrivarne davvero a farne parte. 
«E' proprio come nella musica cara Ortica: per imparare a seguire il ritmo bisogna prima saperlo ascoltare!»
Marina Girardi, Ortica. Guida all'ascolto della natura selvatica, Topipittori 2020
 
SOLITUDINI ADULTE IN ASCOLTO DELLA NATURA
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Thoreau, Kaczynski, Le Corbusier, Wittgenstein: quattro esistenze possibili, storie di capanne dove il mondo viene messo tra parentesi da metà ottocento agli anni settanta. 
Una rassegna di spazi per la vita tra filosofia, architettura e storia per immaginare vite più semplici in sterra relazione con l'ambiente, continuando in autonomia la ricerca di esperienze simili oltre lo sguardo troppo semplice dell'autore. 
Terra, la recente collana di Nottetempo, è un progetto bellissimo per mettersi in ascolto di altre specie viventi e ripensare il rapporto dell'uomo nel mondo.
Leonardo Caffo, Quattro capanne o della semplicità, Nottetempo 2020
UMANITA' IN ASCOLTO DELLA NATURA
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«Le culture sono da sempre atmosferiche, cioè hanno sempre dovuto investire, simbolizzare, significare, addomesticare, abitare, sacralizzare, rendere sicura la propria esposizione al tempo atmosferico come relazione fondante, intima e soprattutto molto dinamica con i cicli d'acqua, la stagionalità produttiva o i rischi di eventi estremi; e oggi siamo ancor più atmosferici dal momento che concorriamo all'alterazione dei suoi cicli di carbonio e alle dinamiche di surriscaldamento. E quindi il tempo emerge, in questa nuova emergenza, spaventandoci, e si mostra come una invasione aliena di qualcosa che invece è stato storicamente molto familiare.»
In questa prospettiva l'antropologia può aiutare a riscoprire come le culture siano sempre state "radicate per aria attraverso riti, simboli, sistemi produttivi e saperi locali" e dare nuove parole e metafore per comprendere la crisi climatica come questione culturale, avvicinando l'idea di natura, esclusa dalla società occidentale come campo "silente e a disposizione".
Mauro Van Aken, Campati per aria, Eleuthera 2020
MEGLIO SCOMPARIRE
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A metà tra libro d'artista e manuale di meditazione, strategie luminose di sopravvivenza per diventare invisibile visualizzando lo spettro dei colori e facendosi avvolgere da una nuvola.
Ian Whittlesea, Becoming invisible, Everyday Press 2017

Dal 2012 SpazioB**K è una libreria indipendente con laboratorio.

La libreria è specializzata in libri illustrati, nuovi e usati, senza confini di lingua, età e argomento, con una selezione di narrativa, saggistica e dvd e acquista libri, in particolare albi per ragazzi e fumetti, grafica e illustrazione. Fornisce servizi di consulenza bibliografica, vendita e formazione, partecipa a fiere e mercati e organizza incontri legati al "guardare" e al "fare".

In laboratorio sviluppa un programma annuale di corsi per adulti sui temi che danno forma alla libreria: tecniche artigianali, tra analogico e digitale, progettazione di libri e didattica.

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