Della forza e della sorellanza
Ci avviamo ad incontrarci a maggio per la quarta volta (vicino ad Alessandria, dall'8 al 10). Diverse volte ci siamo chieste se incentrare l'incontro sul tema della sorellanza ma ogni volta ci sembrava più grande, nebuloso e complesso. Abbiamo avuto bisogno di approfondire la pratica del cerchio, di arrivare a scoprire l'importanza di conoscere la storia delle donne, di ritrovare la voce perduta, la capacità di ascoltare e di credere a voce di donna. Ora con Medea sembra arrivato il momento di andare oltre la fiducia per costruire, almeno nell'immaginazione, una relazione fra donne che si basi sul reciproco riconoscimento del potere e della forza di ognuna e che sia strumento essenziale di vita e di sopravvivenza.
Ognuna può raccontare storie dolorose sulle relazioni intrattenute con donne, anche nel cerchio, anche in ambiti in cui più grande era il desiderio, l'aspettativa, la speranza.
Ma perché tutto questo dolore? Che cosa c'è che rende tanto forte il desiderio? Perché ogni volta siamo certe che si stia giocando qualcosa di fondamentale? Perché la nostra spinta ad appartenerci finisce per infrangersi contro scogli improvvisi quanto devastanti? Contro una resistenza che ci porta a tornare su strade familiari anche se le conosciamo come infide, piuttosto che su sentieri inesplorati che però abbiano a che fare con l'affetto fra donne?
C'è qualcosa che sembra venire continuamente a mancare, ma c'è qualcuna che possa dire di cosa si tratti?
Forse è venuto il tempo di riflettere e sperimentare insieme sulla forza e sulla sorellanza nella convinzione, che ci viene dall'intuito, che ogni donna non abbia bisogno di protezione, ma di scoprire la propria forza, anche fisica, e come usarla, e che sia necessario anche un cerchio di donne per rispondere alla complessità delle sfide della vita.
Forse... lo decideremo insieme ad Altradimora dal 10 al 12 gennaio ascoltando in cerchio, ritualmente, la voce di Medea. Se vuoi essere con noi scrivi a retetenderosse@gmail.com.
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