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SONO SOLO CANZONETTE
"Do you think I'm sexy" è cantata da Rod Stewart che, unitamente a Maurizio Vandelli dell'Equipe 84, era uno dei sogni erotici di mia madre. Il brano richiama un aspetto di me che sento di aver completamente messo in cantina: essere carina, sexy, attraente, femminile, bella, niente di tutto ciò. Non riesco a immaginarmi oggetto di un'attenzione di tipo erotico, forse perché mi sento completamente concentrata su questioni di natura cerebrale; è una scissione che mi risulta strana, è la prima volta che mi capita.
"Every little thing she does is magic" dei Police parla della donna che vorrei essere, se mai un giorno sarò in grado di sentirmi desiderabile: una sparkling woman, una che spande scintille di magie al suo solo passaggio, che rende tremante e muta ogni lingua. Non me ne frega niente di fare sangue, io sogno di essere una bellezza sacra e veneranda.
Ascolta la playlist della Newsletter Gennaio 2020
OK BOOMER
ovvero io che voglio mangiarmi viva i vecchi
Nel 2015 scrissi un post sul lavoro in azienda e sulla situazione che i nati dal 1980 in poi si trovano ad affrontare, senza peraltro riuscire adeguatamente a giustificare il proprio insuccesso a quelli nati dopo il 1940, cioè quelli che oggi chiamiamo Boomer e che sono grossomodo coetanei dei miei genitori. 
Il post mi costò un po': una collega drammaticamente leccaculo che mi voleva molto male lo segnalò all'amministratore delegato.
Questi mi convocò per riprendermi e chiedermi di cancellarlo, cosa che io mi rifiutai di fare e infatti il post è ancora qui. Insomma, ero nemica dei Boomer prima ancora che fosse trendy dire OK BOOMER.
Ho la sensazione che le persone over 60 non abbiano alcun tipo di percezione dei privilegi di cui hanno beneficiato: l'abbondanza di lavoro, la possibilità di scegliere, non conoscere la disoccupazione e, in alcuni casi, comprarsi la casa in contanti. Se vogliamo allargare il discorso: percorsi di carriera linearissimi, stipendi pazzeschi a 25 anni, 40 giorni di ferie l'anno, ruoli dirigenziali col diploma in ragioneria e l'inglese di Lino Banfi, in pensione a 50 anni con l'aspettativa di altri 30 anni per viaggiare, fare e vivere. 
Forse hanno avuto un'infanzia austera e una vita adulta meno "costellata" di piccoli piaceri e divertimenti: meno cene al ristorante e meno weekend fuori casa, ma un livello di serenità maggiore e un timore del futuro inesistente. Quando ricevo da un boomer qualsiasi commento negativo sul mio stile di vita, sui soldi che (non) guadagno o sul fatto che ho un figlio solo, ho pronta un lunga lista di argomenti sul quale farlo vergognare. Se anche quello non basta, gli ricordo che mi sono iscritta all'università l'11 settembre 2001, cioè il giorno in cui stava per scoppiare la Terza Guerra Mondiale.
Se non si azzittisce neanche su questo punto, allora ripiego su uno sconsolato OK BOOMER.
ALLA SCOPERTA DEI CONTENUTI AUDIO
ho provato Storytel e sono diventata un'ambassador
A tutto pensavo di potermi appassionare, tranne che ai contenuti audio. Ho cominciato in sordina, nel 2019, ascoltando e recensendo alcuni podcast. Quando ho provato Storytel credevo che non sarei arrivata al termine del periodo di prova e invece l'ho concluso con un livello di contentezza incredibile.
A dicembre ho fatto diverse trasferte e varie pulizie di armadi e cassetti di cui Storytel è stato la soundtrack.
Il primo punto di forza di Storytel è il catalogo, costantemente rinnovato con il meglio della narrativa contemporanea e classica; il secondo è la cura nel produrre podcast e audiolibri. Il grosso dubbio relativo agli audiocontenuti è: riesci a seguire? Non ti distrai?
La mia risposta è: se sono scritti e registrati bene, no. In caso contrario, sì.
I contenuti Storytel sono realizzati con cura maniacale (alla qualità del suono, ai tempi e ritmi, alla dizione) che li rende intrattenimento vero. Io sono piuttosto esigente da questo punto di vista, ragion per cui non ascolto quasi nessun podcast autoprodotto: vi invito a sentire la differenza e a misurare il vostro livello di appagamento facendo un ascolto-test di 1 mese (anziché i canonici 15 giorni). 
Potreste partire da un romanzo lungo ma semplicissimo: "Il sogno della macchina da scrivere" di Bianca Pitzorno.
Ottieni 30 giorni di test gratuito anziché 15
COSA SCRIVERÒ A BREVE
contenuti che ho in testa
Per quest'anno continuano le rubriche fisse mensili: la Posta del Cuore, le Recensioni Beauty e i Libri in 3 Parole. Vorrei scrivere qualcosa su due temi a proposito dei quali mi sto documentando: l'assertività e l'intuitive eating.
Ho anche in mente un post su attività&intrattenimento per bambini che ho collaudato di recente.
Non ci saranno invece più post a tema spesa&alimentazione powered by Cortilia: la collaborazione con questo brand procederà nel 2020 ma non ci saranno più contenuti sponsorizzati sul blog. Come sempre, se avete idee interessanti sono tutta orecchie!
NON HAI ANCORA LETTO IL MIO ROMANZO?
sei perfettamente in tempo per rimediare
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CHIARA FERRAGNI UNPOSTED
una recensione volante e onesta sul documentario
L'ho visto durante le vacanze natalizie, a piccole rate, una mezz'ora qui e una mezz'ora là, perché non ho quasi mai 90 minuti di seguito.
Io non sono una fan di Chiara Ferragni, sicuramente non sono una follower della prima ora: appartiene al tipo di celebrities -nel suo caso la parola influencer è insufficiente credo- che non ho alcun interesse a seguire perché ha una vita troppo sopra le righe per "ispirarmi" (tra l'altro non sono molto in sintonia con la sua estetica). In generale preferisco profili più vicini a me, oppure molto lontani ma più eccezionali, divertenti, interessanti e via dicendo.
La trovo bella e tenera, molto educata e poco presuntuosa. Però non sono mai stata una sua detrattrice, perché penso che per valutare il successo di un business conti soprattutto il numero che c'è sul conto economico a fine anno, e il suo è positivo e crescente.
Tornando al documentario -che è fatto bene senza essere un capolavoro di montaggio e sceneggiatura- ho trovato onesto il suo ammettere candidamente di aver sempre voluto fare grandi cose sapendosi però priva di un vero talento. Io penso che la sua prima dote sia scegliere ottimi collaboratori: è una caratteristica rara perché richiede intuito e visione sul futuro.
L'altro suo punto di forza è il tempismo: l'essere arrivata per prima a colonizzare un mercato nascente e stabilire uno standard. In questo, di nuovo, "sentire" in anticipo in che direzione va il mondo e seguire il flusso a tuo rischio e pericolo, investendo un piccolo patrimonio personale fatto di tempo, energia e denaro, mostrando un'attitudine al rischio che io -a suo tempo grande fan del tempo indeterminato e della quattordicesima- non ho mai avuto. Lo trovate su Amazon Prime: se non siete iscritti al programma, potete farlo da qui.
GLI ULTIMI POST
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NON PROFIT E FUNDRAISING
perché il volontariato è la risposta a un curriculum scarno
Nel 2019 mi sono avvicinata a due Onlus e (deformazione professionale!) ho studiato la loro strategia di marketing. 
Ho anche partecipato a un fundraising del Gruppo Abele, assistendo alla fase di progettazione, promozione ed esecuzione. 

Penso che il successo di un'attività non profit si manifesti in 3 aspetti:
-è autosussistente: paga da sé i costi mentre con le donazioni finanzia la crescita
-attrae e retribuisce equamente i talenti, senza reggersi solo sul lavoro volontario
-è percepita come utile alla comunità tutta e non solo alle fasce disagiate di cui si occupa
A mio parere è più facile che raggiungano questo risultato le Onlus medio-piccole, perché l'utilità "percepita" è maggiore a livello cittadino.
Durante l'università ho seguito due corsi: uno in Business and Interpersonal Communication (=fondamentalmente per apprendere a scrivere il resume e cover letter) e uno in Non-profit marketing e in entrambi mi hanno spiegato che il lavoro volontario è una sezione importante del curriculum che deve essere valorizzata.
Ai neolaureati bisognosi di accumulare esperienza, suggerirei di fare volontariato ad alti livelli: le Onlus hanno bisogno di forza lavoro volenterosa e qualificata, per cui non è difficile in tempi brevissimi ottenere posizioni pseudo-manageriali. Coordinare progetti e persone, richiedere finanziamenti e bandi, dialogare con enti locali, gestire canali di comunicazione e uffici stampa, organizzare eventi complessi in assenza di  grandi risorse. Una sintesi piuttosto efficace della vita in azienda, insomma, senza il rischio di essere licenziati.
Il fatto che si tratti di un'attività non remunerata diventa irrilevante, dinanzi all'opportunità di apprendimento e alla narrazione che se ne può fare durante un colloquio di lavoro: a maggior ragione se si è giovani e si aspira a uno stipendio entry level. 
Ci vediamo a febbraio, che è pure bisesto
SONO PRATICAMENTE DAPPERTUTTO
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Gynepraio · Vanchiglia · Torino, TO 10124 · Italy