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Presentazione

Cari tutti,

il mese si era avviato tanto bene con l’evento sui disturbi somatomorfi, promosso a Torino dal gruppo locale ACP e con l’incontro congiunto dei referenti NpL e NpM a Firenze. E poi ci siamo ritrovati in tanti a Parma, dove siamo stati bene insieme e abbiamo apprezzato la qualità delle relazioni, l’organizzazione accurata di Parmapediatria1, il lancio del volume “I tropici in ambulatorio” (nota dedicata nel bollettino). Appena in tempo. “Quella iniziata venerdì scorso, solo sette giorni fa, è stata una settimana che ha cambiato l’Italia, ci ha messi di fronte a immagini che non avremmo mai pensato di vivere. Tra emergenza, paura, passi indietro e ora con la speranza di tornare alla normalità” (Repubblica, 28 febbraio).
Con l’attenzione alle indicazioni operative via via emanate a livello nazionale e locale e con la responsabilità di una comunicazione in ogni momento chiara e rigorosa con le famiglie.

Buona lettura,

Federica Zanetto

Luna di Febbraio

 

UNO SGUARDO DI LASSU'
La luna gira attorno a noi da 60 milioni di anni e, ogni mattino e ogni sera, dialoga con Espero a consolarlo: Pitagora lo degradò da stella a pianeta. Per loro mille anni sono un battito di ciglia. Questo febbraio ha suscitato ricordi di secoli fa. Dice la luna guardando giù verso Milano: “La peste, Espero, dopo appena un nonnulla di quiete. Ricordi quel nobiluomo milanese che accolse Lucia? E i suoi discorsi? Tutto sta a veder di dove venga - diceva - ma sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perché, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all'altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perché bagnerebbe, e verrebbe asciugata da' venti...". “Parli di Don Ferrante? intervenne Espero. “Già proprio lui, riprese la luna, non ricordo che destino ebbe. E questi?”.

Il lunatico

Venti di ospedale

COVID-19: la sfida globale e il vaso di Pandora
Non è facile scrivere sull’attuale epidemia da Coronavirus (SARS CoV-2) che si sta diffondendo progressivamente in tutto il mondo e molte sono le domande cha ancora non hanno una risposta. Uno dei problemi è che la COVID-19 è diventata da materia medico-sanitaria una problematica socio-economica, e non c’è telegiornale, trasmissione televisiva, carta stampata che non ne parli, servendosi delle più svariate figure professionali e dei più diversi opinionisti, spesso con competenze nell’ambito perlomeno discutibili. Almeno questo è quello che sta succedendo in Italia. Lungi da me cercare di mettere ordine in questa materia così complessa, mi permetto di fare solo una piccola riflessione epidemiologica sul fenomeno. La situazione attuale (al 25.2.2020) secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) mostra 81.109 casi confermati, di cui 78.191 in Cina con 2.718 morti, e 2.918 casi confermati al di fuori della Cina con 44 decessi, ed una valutazione di rischio epidemiologico molto alto in Cina e alto nel resto del Mondo (vedi https://www.who.int/ e figura).



L’Italia è la terza Nazione per numero di casi e, di conseguenza, di decessi, con 322 casi accertati e 11 morti, ed è certamente uno dei paesi che ha adottato e sta adottando le più opportune e rigide regole socio-sanitarie per il controllo della diffusione dell’epidemia, a scapito purtroppo delle popolazioni e dei territori più colpiti, che iniziano a soffrire l’isolamento a cui sono stati forzatamente (ma forse opportunamente) sottoposti. È molto verosimile, come ribadito da molti esperti, che i primi pazienti italiani riconosciuti abbiano avuto contatto con casi provenienti dalla Cina. Ora, perché l’Italia ha più casi rispetto ad altri paesi europei e mondiali che hanno altrettanti rapporti con la Cina? È forse un problema di test effettuati per la ricerca del virus (decine o forse centinaia di volte in più rispetto ad altri paesi)? È certamente vero che da noi si è preferito cercare il virus anche nei contatti sani degli affetti (che di fatto sono considerati casi e sono stati e sono tenuti in osservazione per lo sviluppo della malattia) per tentare di circoscrivere l’epidemia, e non è detto che questa non sia stata una scelta vincente. Ma comunque questi “casi” fanno numero e il numero (crescente, come d’altronde nel resto d’Europa e di molte regioni nel mondo) sta creando non pochi problemi di “convivenza” trans-frontiere, con blocchi selettivi all’ingresso in alcuni paesi europei agli italiani provenienti dai territori a rischio. Per fortuna anche questo problema sta per essere regolamentato. Un altro pensiero che striscia per rispondere al quesito che ci siamo posti è: ma l’Italia si è mossa per tempo per arginare la diffusione del virus? Oppure, la macchina organizzativa ha impiegato qualche giorno per mettersi in moto, consentendo almeno all’inizio, che qualcuno sia sfuggito ai controlli? Questi interrogativi restano, e probabilmente non avranno mai una risposta. E forse, in questo, un recente editoriale del New England Journal of Medicine [1] ci aiuta a ricordare come l’epidemia di Influenza che colpì il mondo nel 1918 con 50 milioni e più di morti, di cui probabilmente la nostra generazione non ha memoria alcuna, dovette la sua tragica esplosione alla scarsa conoscenza della malattia e agli scarsi mezzi di contenimento dell’epidemia, consentendo una rapida e ampia diffusione del virus con conseguente mortalità elevata. Sebbene al giorno d’oggi i mezzi così rapidi di comunicazione tra una parte e l’altra del mondo tendano certamente a favorire la diffusione delle epidemie in tutto il globo, le misure di prevenzione, come quelle adottate nel nostro paese dovrebbero contenerne la diffusione e limitare i danni. Seguire le regole dei nostri riferimenti ed essere confidenti nel successo e nella scoperta di nuove armi da utilizzare, questa è l’unica scelta obbligata per fermare l’epidemia e continuare a vivere coscienti dell’importanza del problema ma senza panico, che peggiora solo le nostre vite, a volte più del contagio stesso. E come nel mito di Pandora, dobbiamo cercare quanto più possibile di non dischiudere il vaso per non far diffondere il male che oggi si chiama COVID-19, ma di lasciar uscire solo la speranza che la virtù e la scienza umane mettano il freno a questa dilagante epidemia.
 

1. David M. Morens, Peter Daszak, and Jeffery K. Taubenberger. Escaping Pandora’s Box — Another Novel Coronavirus. The New England Journal of Medicine February 26, 2020. DOI: 10.1056/NEJMp2002106

Daniele De Brasi

Venti dalla Camera

Alla Camera questa settimana è stato approvato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 25 febbraio 2020 per l'attuazione del decreto legge n.6/2020, che introduce misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Il decreto contiene misure di prevenzione e contrasto all’infezione da coronavirus.
E ieri 28/2 è giunta un'ultima circolare che chiarisce quale è il caso sospetto di COVID-19 che richiede esecuzione di test diagnostico, il caso probabile, il caso confermato e si chiarisce cosa si intende per “contatto stretto”. [ vedi allegato ]
Il coronavirus sta mettendo a dura prova il nostro SSN (sia ospedaliero che territoriale) ma mette a dura prova anche la nostra capacità di far fronte a un'emergenza nuova che  ci assale, la paura.
Come scrive Bauman la paura è un sentimento molto simile all’ansia, ovvero a quell’incessante e pervasiva sensazione di allarme. E se alla paura si associa la sfiducia accade che i legami umani si frantumano, che lo spirito di solidarietà si indebolisce, che la separazione e l’isolamento prendono il posto del dialogo e della cooperazione.
Ecco oltre al coronavirus dobbiamo essere in grado di combattere e contrastare la paura e di avere fiducia nelle istituzioni e nel nostro SSN.
Forza, insieme ce la possiamo fare.
[ vedi il mio intervento alla Camera ]

Paolo Siani
Pediatra e Parlamentare PD
Componente Commissione Affari Sociali della Camera
Capogruppo Pd della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza

 In questo numero:



 ACP
     :: "I tropici in ambulatorio"
     :: Rinnovo quota sociale 2020
     :: Progetto COORTE NASCITA
 

 "I tropici in ambulatorio"

 

È disponibile il primo libro cartaceo I tropici in ambulatorio, curatori Fabio Capello e Costantino Panza, che fa parte della nuova collana editoriale dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP).
Il titolo della collana, Il pediatra curioso, rimanda all’obiettivo di formare i pediatri presenti e futuri ad approcciare i problemi emergenti di salute con uno sguardo nuovo e curioso.

Il volume appena pubblicato e accompagnato dall'autorevole presentazione del prof. Zeno Bisoffi, nasce dall’omonima rubrica di Quaderni acp, che affronta in termini di salute globale queste nuove problematiche. Il layout grafico è stato sviluppato in collaborazione con alcune studentesse del master in editoria dell’Università di Verona, che ringraziamo per la loro professionalità e creatività.
Le modalità di acquisto del volume saranno comunicate a breve.

Michele Gangemi, direttore della Collana ACP
Federica Zanetto, presidente ACP

 ACP: rinnovo quota sociale 2020



Care e cari amici dell’ACP,

come di consueto in questo periodo dell’anno, vi ricordiamo di rinnovare la quota associativa per il 2020 e di farlo entro il 31 marzo 2020.
Anche quest'anno è possibile procedere al rinnovo direttamente da casa vostra collegandovi al portale www.acp.it e utilizzando una delle modalità presenti nella pagina “Come iscriversi”.
Se avete già provveduto al rinnovo della quota vi consigliamo di verificare la vostra posizione sociale registrandovi al portale, dove, accedendo all’area riservata, potrete inoltre modificare la vostra anagrafica, acquistare i corsi FAD e altro ancora. Come sappiamo, la quota di iscrizione rappresenta l’unica voce di entrata per la vita e il sostentamento della nostra Associazione, che non accetta sponsorizzazioni dall'industria di latti e alimentazione per l'infanzia per nessuna delle sue attività, né per la rivista Quaderni ACP, né per gli eventi nazionali (il Congresso Nazionale ACP, il Congresso ParmaPediatria1) [ Leggi tutto ].

 
Federica Zanetto

 Progetto COORTE NASCITA


Il protocollo dello studio è stato pubblicato su BMC Pediatrics "Italian birth cohort study: a study Protocol".
È in linea il nuovo sito pubblico di NASCITA: http://nascita.marionegri.it/ dove è stata creata anche un'area genitori con alcune schede informative che verranno man mano aggiunte e aggiornate.
È possibile condividere su questo sito materiale già prodotto per i genitori, segnalandolo all’indirizzo coortenascita@marionegri.it, così da poterlo pubblicare.
I numeri della Coorte: 166 pediatri, 4.372 bambini, 17.105 visite totali, 474 comuni (dati al 21 febbraio 2020).
Il Team Studio NASCITA

 

:: Coronavirus: altre pubblicazioni utili

Al principio dei flagelli e quando sono terminati, si fa sempre un po' di retorica. Nel primo caso l'abitudine non è ancora perduta, e nel secondo è ormai tornata. Soltanto nel momento della sventura ci si abitua alla verità, ossia al silenzio” (da La peste, Albert Camus).
Il Ministero della Salute ha reso disponibile un vademecum che risponde alla domande più comuni.
In Quaderni acp 2009;16,273 è pubblicato il manifesto “Lavarsi le mani protegge contro le infezioni: lavale bene, proteggi te stesso!”, curato da Daniele De Brasi. Allora l’epidemia era l’influenza A. Le raccomandazioni sono invece sempre identiche.
In Ricerca&Pratica 2019;36:3-5 leggiamo l’editoriale di M. BonatiLavarsi le mani”:

 

:: Nati per Leggere e Nati per la Musica. Appunti dalla Toscana
L’incontro nazionale dei referenti dei due programmi si è tenuto sabato 1 febbraio a Firenze con l’obiettivo di accertare la possibilità di unire i due programmi in quanto portatori entrambi di buone pratiche per tutti i bambini: la diffusione di NpM sarà sicuramente favorita dalla presenza capillare di NpL sul territorio anche se rimangono difficoltà di attuazione.
È emersa la proposta di prevedere corsi di formazione congiunti e ampliare la partecipazione ai corsi per musicisti volontari che potrebbero fare da tramite per le famiglie. È auspicabile il coinvolgimento delle amministrazioni comunali sensibilizzate dai nostri interventi.
In Regione Toscana si è anche svolto l’incontro con l’assessore del sociale, le rappresentanti dell’assessorato della sanità e dell’assessorato alla cultura. Le referenti regionali NpL e NpM hanno illustrato i due programmi che hanno suscitato un reale interesse tanto che è stato ipotizzato un loro inserimento nel PRP (programma di prevenzione regionale) in un lasso di tempo breve. Intanto NpL è stato inserito nel progetto “Leggere: forte!” che la regione Toscana ha avviato quest’anno.
Questi passi sono stati possibili grazie all’interesse dei pediatri toscani verso i due programmi e alla rete da tanti anni presente nel territorio toscano.
Silvia Dragoni


:: Medici con L’Africa CUAMM
Il CUAMM ci prega di diffondere le seguenti offerte lavorative:


:: III Convegno Internazionale Multidisciplinare Brazelton
"Con i genitori: Processi di regolazione reciproca nello sviluppo. Ricerca, Clinica, Interventi e Politiche"

L'EVENTO E' RINVIATO A DICEMBRE 2020 PER VIA DELL'ATTUALE EMERGENZA SANITARIA IN ITALIA.
 

 A colpo d'occhio!

Condividiamo un nuovo quesito clinico nella rubrica "A COLPO D'OCCHIO!"
Visita l'apposita sezione e dai la tua risposta. 
La redazione


 Parlare di Coronavirus con i bambini
Silvana Quadrino, psicologa e psicoterapeuta
Sergio Conti Nibali, Pediatra e direttore di UPPA magazine
fai click sull'immagine per scaricare l'articolo



 
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Le storie di Pise & Pata non sono mai inventate, ma tratte da discorsi fatti da bambini e realmente da me ascoltati che mi appunto regolarmente e velocemente quando questo accade. Accade a casa con mia figlia Gea che ha 8 anni e con le sue amichette, accadeva con Lao il mio figlio più grande che di anni ora ne ha sedici, ma di cui mi sono appuntato tante uscite buffe. Accade ogni giorno nel mio ambulatorio di pediatra di base alla periferia est di Roma.
Andrea Satta
 
  • Sim Sala Bim!
  • E cos'è, Pise?
  • La formula magica, Pata.
  • E chi te l'ha insegnata?
  • Papà l'altra sera mi ha portato a vedere a teatro un grande mago.
  • Un grande mago?
  • Silvan!
  • Silvan, e chi è, Pise?
  • Un mago, il più grande mago del mondo. Papà mi ha detto che da bambino lo vedeva sempre in TV. Il mago ha sollevato una ragazza con la forza del pensiero, indovinato quanti soldi avevano in tasca gli spettatori, fatto giochi con le carte e poi a un certo punto gli uscivano tantissime palline da ping pong dalla bocca, pensa che ha tagliato in due una ragazza che poi stava benissimo!
  • E tu?
  • Mi sono divertito tantissimo! E pure papà. Mi ha detto che si è divertito come un bambino, Pata.
  • Anche mio padre quando si diverte dice che si diverte come un bambino.
  • Eh, Pata, ma che ci divertiamo solo noi?
  • Loro ogni volta che si divertono devono dire che si divertono come bambini.
  • Ci rimproverano sempre, ma non riescono a divertirsi come noi.
  • E quando si divertono devono dire che si divertono come bambini.
  • E mio padre mi ha detto che la magia è un trucco, Pata.
  • Un trucco, Pise?
  • E il trucco porta alla meraviglia.
  • E la meraviglia?
  • Alla felicità.
  • E al miracolo?
  • No i miracoli, dice papà, non si possono studiare, i trucchi sì.
  • Vorrei diventare Silvan.
  • Papà dice che tutti nasciamo Silvan e che ce lo dimentichiamo crescendo.
  • Allora?
  • Allora scegli una carta ...

Appunti di viaggio N.2/2020
A cura di: M. Francesca Siracusano e Federica Zanetto 
con la collaborazione di:

:: Paolo Siani e il gruppo Ospedale ACP
:: Direttivo ACP
Editing e impaginazione: Gianni Piras

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