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25 marzo 2020
Hai perso una lettera per strada? La ritrovi qui!
Nei giorni scorsi ho seminato un giardino.
O forse era un disegno, forse un sogno, forse un desiderio.
Non importa: quello che conta è che, mentre lo facevo, ho come compreso che il rischio di questo tempo sospeso è quello di mettere in pausa la vita, di trattenere il respiro in attesa di tempi migliori.
Eppure la vita che accade oggi è ciò che realmente abbiamo... e allora chissà che, per immergervi le mani fino in fondo, non si riveli indispensabile tornare a coltivare una creatività genuina e coraggiosa - quella che usa le mani, l'immaginazione e il cuore e a cui, forse proprio per questo, veniva concesso così poco credito nel mondo di prima...
Domenica ho sistemato il terrazzo.

L'ho fatto lentamente, immergendomi in ogni gesto senza badare a nient'altro.
    Ho spazzato, spostato, pulito, sporcato, rinvasato, pulito di nuovo, setacciato, cambiato, spolverato, appeso, pulito ancora.
    Ho affondato le dita nella terra per rimescolarla con fondi di the e caffè e gusci di uova e frutta secca, e ho assaporato con piacere quella sensazione di connessione primordiale che solo lo sporcarsi di fango sa dare mentre, a mani nude, massaggiavo e spezzavo i grumi secchi sul fondo dei vasi.
    Poi, ho seminato.
    Era da almeno un mese e mezzo che attendevo di poter utilizzare il contenuto di una scatoletta che ho comprato in una piccola libreria indipendente, poco prima che accadesse tutto. 
    Si era trattato di uno di quegli acquisti impulsivi che fai mentre sei già in coda alla cassa - laddove il buon commerciante ha saputo collocare quel dettaglio in più che ti fa dire "massì, mi dia anche questo!" - così era andata a finire che ero uscita dalla libreria con il mio libro, una spilletta per il mio nipotino e questa scatoletta meravigliosa, tutta disegnata, con un nome che era il preludio di una bellissima storia: Il Giardino degli Insetti Utili.
    Mi ero ripromessa di utilizzarla per celebrare la primavera quando fosse arrivata e così domenica, finalmente, l'ho aperta, scoprendo con delizia che il suo contenuto -a lungo solo immaginato- consisteva di quattro scatoline ancora più piccine custodi di diverse varietà di fiori amici degli insetti impollinatori (nello specifico: coreopsis, pisello odoroso, facelia e calendula), tutte splendidamente illustrate.
    Ed ecco: mentre spazzavo, spostavo, pulivo, sporcavo, rinvasavo, pulivo di nuovo, setacciavo, cambiavo, spolveravo, appendevo, pulivo ancora, innaffiavo e seminavo, mi sono sentita grata a chi, un bel giorno, ha deciso che nonostante l'incertezza, gli imprevisti, le spese, le tasse, poteva valere la pena racchiudere pochi semi in una scatola di cartone e spendersi per rivestirla di insetti allegri e colori vivaci perché, in una domenica pomeriggio in cui il peso di un silenzio surreale rotto solo dal suono delle ambulanze rischiava di ammaccarmi, quella scatoletta -con le sue illustrazioni colorate e i suoi dettagli morbidi- si è trasformata in un rifugio al riparo da tutto.
    Io mi ci sono seduta comoda: ho portato con me la matita e un foglio bianco, poi ho socchiuso la porta e ho lasciato fuori il resto.
   
E sai una cosa? Alla fine ho persino sorriso. In questo mondo cascato sottosopra, le uniche cose che si stanno rivelando in grado di mettere in prospettiva la nostra quotidianità sigillata sono proprio quelle che ieri sembravano così frivole e ingenue: i colori, i profumi, o i sogni a colori di chi ancora crede nella forza dei semi.
Grazie per essere qui.
Come stai?
Io oscillo, ma cerco di praticare consapevolezza: sto mettendo a fuoco quali cose mi scombussolano come fa il vento forte quando incombe sull'erba di aprile e quali, invece, riescono a trasformarsi in uno scudo sotto cui ripararmi per tornare a respirare.
Per questo oggi ti lascio due proposte che, spero, possano trasformarsi in rifugio anche per te, anche solo per poche ore.
La prima è un regalo da parte mia: è il disegno che apre questa lettera, da stampare e colorare. L'ho realizzato nei giorni scorsi sulla scia di quell'indulgenza creativa in cui mi sto immergendo e, mentre aggiungevo fiori e fili di erba, ho pensato che sarebbe stato bello condividerlo e scoprire come si sarebbe trasformato attraverso gli occhi degli altri...

 
Scarica il disegno
La seconda invece è la versione scaricabile di Flora, la scatola-seme che ho realizzato insieme a Lucia @fiorigami ormai un paio di anni fa (si tratta di tre proposte di fiori origami illustrati da colorare e costruire, adatta anche ai bambini - qui puoi scoprire di più sul progetto).
Il prodotto originale è una scatola contenente tutto l'occorrente per realizzare i propri fiori di carta ma,  date le circostanze, Lucia ed io abbiamo deciso di renderne disponibile anche una versione scaricabile e di venderla ad un prezzo simbolico: il ricavato verrà totalmente devoluto in beneficenza per aiutare gli ospedali, a partire da quello di Brescia.

 
Acquista Flora
Spero che non ti dispiaccia ma io, nei prossimi giorni, vorrei immaginarti così: al riparo nel tuo rifugio, da sola o con chi vuoi tu, intenta a lasciarti andare all'immaginazione per iniziare a prenderti cura già da oggi del giardino che verrà.

Ti saluto: come sempre, t
i ricordo che se ti va di condividere un pensiero, una riflessione o anche solo dirmi ciao, io sono qui e ti leggo (e rispondo) sempre volentieri!
Un abbraccio!
Clarissa


Note a piè di pagina
 

Mi chiamo Clarissa Cozzi ma il mio alias online è Segui le briciole.
Mi occupo di identità e comunicazione visiva e questo per me significa solo una cosa: raccontare storie che ispirino le persone a prenderne parte.

(Vuoi scoprire come lo faccio? Puoi iniziare da qui).


Che storie racconterò questa settimana?

C'è una storia, in particolare, che vorrei davvero condividere: si tratta del progetto di comunicazione visiva che ho realizzato per le sorelle Marchesini, di cui ti avevo già accennato. La collaborazione ormai è conclusa, le etichette stampate, il vino imbottigliato... Sto finendo di raccogliere le parole e, non appena avrò finito, la racconterò sul mio canale Instagram. Stay tuned!
E tu, che storia mi racconti?
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