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A oggi sono stati segnalati 80.539 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 35.

Ogni giorno la Protezione Civile comunica quanti tamponi sono stati eseguiti dall’inizio dell’epidemia in Italia, per rilevare gli eventuali positivi al coronavirus. Il totale a oggi è di 361.060 tamponi, ma questo non significa che siano stati effettuati test su 361.060 persone. Confusi? È comprensibile.

Anche se non viene mai detto esplicitamente dalla Protezione Civile, e più in generale da buona parte delle autorità sanitarie, il totale dei tamponi effettuati comprende anche i test eseguiti più volte sulla stessa persona. Se, per esempio, un primo test dà un esito incerto, può rendersi necessaria la sua ripetizione. I test sono inoltre ripetuti a distanza di almeno 24 ore sulle persone già contagiate che non mostrano più sintomi, per accertarsi che siano effettivamente guarite dalla malattia (“negativizzazione”).

Ci si sarebbe atteso che il totale comunicato escludesse i test ripetuti, ma da verifiche che il Post ha fatto con alcune Regioni, come Piemonte e Toscana, è emerso invece che l’unico dato a livello nazionale fornito sui tamponi comprende qualsiasi verifica sia stata effettuata per ogni paziente. Avremmo voluto ricevere ulteriori conferme e valutazioni da parte della Regione Lombardia, dove si concentra il maggior numero di casi e di morti da coronavirus, ma nonostante le ripetute richieste non abbiamo ancora ottenuto risposte.

Partiamo dai positivi e prendiamo i dati della Toscana sull’epidemia fino al 25 marzo. I tamponi risultati positivi sono stati 3.351, mentre le persone contagiate rilevate sono state 2.972. Lo scarto di circa 400 ci dice che sono stati eseguiti più tamponi (con esito poi positivo) sulle stesse persone, per esempio per confermare un primo esito poco convincente, oppure perché era stata testata troppo precocemente la negativizzazione.

Ora proviamo coi negativi, sempre in Toscana e fino al 25 marzo. Il numero di tamponi negativi è stato pari a 13.629, mentre le persone risultate negative sono state 13.005. Anche in questo caso lo scarto di circa 600 ci dice che sono stati eseguiti più tamponi per persona, che comunque sono poi confluiti nel totale che comunica la Protezione Civile.

Come vi avevamo raccontato qualche giorno fa, le Regioni mantengono una certa autonomia sulle modalità con cui utilizzare i tamponi e non sembra esserci molto coordinamento. Potrebbe quindi essere impossibile sapere il numero effettivo di persone testate in tutta Italia, e alcune Regioni ci hanno confermato di non avere dati aggiornati nemmeno a uso interno per le loro stime. 

La percentuale di casi positivi sul numero di tamponi eseguiti in Lombardia è comunque molto alta di per sé (quasi il 40 per cento), un dato che secondo gli esperti indica chiaramente che si effettuano i test soprattutto su persone con sintomi ormai evidenti, di conseguenza ci sono tantissimi casi positivi non rilevati. Lo stesso capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, aveva ammesso che «il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile». La percentuale di casi positivi sul numero di persone testate è sicuramente ancora più alta, anche se non possiamo dire esattamente di quanto.

Il personale di una casa di riposo di Roma viene sottoposto a tampone. (Mauro Scrobogna/LaPresse)

Oggi, in Italia
I casi positivi totali risultati in Italia dall'inizio dell'epidemia sono 80.539, quindi 6.153 più di ieri, quando erano stati 5.210 in più rispetto al giorno precedente. Quello di oggi è l'aumento più grande dei casi totali dal 21 marzo, quando era stato registrato un incremento di 6.557 casi. I deceduti totali sono 8.165, quindi 662 in più di ieri. Il tasso grezzo della letalità, cioè la percentuale di persone con coronavirus che muoiono, è del 10,1 per cento. In terapia intensiva ci sono 3.162 pazienti, i guariti sono oltre 10mila.

Anche oggi alla conferenza stampa non c'era il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che ieri aveva la febbre: il suo test per il coronavirus ha comunque dato esito negativo.

Nuovo modulo nuovo
Il ministero dell'Interno ha pubblicato un nuovo modulo da compilare per giustificare gli spostamenti, con alcune variazioni rispetto ai precedenti per renderlo più aderente alle ultime disposizioni. Abbiamo perso il conto dei moduli finora diffusi, in compenso questo può essere compilato al computer prima di essere stampato.

Virus da laboratorio
Da ieri circola molto il video di un servizio della trasmissione di divulgazione scientifica TGR Leonardo della RAI andato in onda nel 2015, nel quale si parlava di un virus simile a quello della SARS modificato in laboratorio nel corso di un esperimento. Tra una condivisione e l'altra su WhatsApp e sui social network (Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno pubblicato post piuttosto insinuanti), il video è diventato per alcuni la dimostrazione che l'attuale coronavirus sia stato il frutto di chissà quale macchinazione in laboratorio, o un esperimento scappato di mano. In realtà, gli studi più recenti hanno dimostrato che l'attuale coronavirus è passato dagli animali agli esseri umani in modo del tutto naturale, e che non ha nulla in comune con quell'esperimento del 2015. I test di laboratorio con i virus si svolgono da sempre, con grandi cautele (soprattutto per chi ci lavora) e servono per studiare le loro caratteristiche e imparare a difenderci meglio, anche durante le epidemie come l'attuale.

Cosa mi aspetto dal dopodomani ✍️

Spendere
Il Financial Times ha pubblicato un commento di Mario Draghi, l’ex presidente della Banca Centrale Europea, in cui invita i governi a non preoccuparsi del debito pubblico e a spendere quanto necessario per arginare le conseguenze economiche della pandemia da coronavirus: «Il ricordo delle sofferenze degli europei negli anni Venti dovrebbe essere un utile precedente. [...] Dobbiamo aumentare e di molto il debito pubblico. Le perdite che subirà il settore privato, e i debiti che questo contrarrà per farvi fronte, dovranno prima o poi essere assorbiti, del tutto o in parte, dal bilancio dei governi».

Un po’ di chiarezza sul MES e il coronavirus 🇪🇺

Mondo
In tutto il mondo sono stati confermati quasi 500mila casi di contagio da coronavirus e sono morte oltre 21mila persone.

Stati Uniti
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un piano da 2mila miliardi di dollari per tutelare l’economia dalle ricadute della pandemia da coronavirus: prevede un assegno da 1.200 dollari per gli adulti al di sotto di un certo reddito, più 500 dollari per i bambini; stabilisce prestiti agevolati e aiuti alle aziende più colpite dalla crisi e comprende un aumento della spesa per i sussidi di disoccupazione e per gli ospedali. A oggi negli Stati Uniti sono stati registrati quasi 70.000 casi.

Spagna
Mercoledì in Spagna il numero di morti dovuti al coronavirus ha superato quello della Cina: dall’inizio dell’epidemia sono morte 4.089 persone (655 in più nelle ultime 24 ore) e il paese è ora il secondo paese con più morti dopo l’Italia. I casi confermati sono 56.188, l'area più interessata è quella della capitale Madrid, con 2.090 morti.

Francia
In Francia altre 231 persone sono morte per il coronavirus, portando il numero totale dei morti dall’inizio dell’epidemia a 1.331. Il presidente francese Macron ha avviato l’operazione militare “Resilienza” per aiutare la popolazione e sostenere i settori della salute e della logistica.

India
In India sono stati registrati fin qui 606 casi di contagio, ma ci sono grossi dubbi su quali siano i numeri reali della diffusione del coronavirus: il paese ha 1,3 miliardi di abitanti e fino a domenica erano stati effettuati solo 15.000 test. In India sono in vigore divieti simili a quelli decisi in Italia, ma ci sono molti dubbi sulla loro applicazione, viste le dimensioni del paese e della sua popolazione.

Qui il resto. 🌍

SOLIDARITY
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avviato SOLIDARITY, un'ambiziosa iniziativa per test in ospedale su scala globale legati al coronavirus. L'idea è di verificare l'efficacia dei quattro trattamenti ritenuti finora più promettenti per ridurre gli effetti della COVID-19, e aiutare il sistema immunitario a superare l'infezione virale. Tra i farmaci ci sono alcuni antivirali che ostacolano la replicazione dei virus, un medicinale progettato contro Ebola e la clorochinina, un antimalarico che viene impiegato da circa un secolo. I medici potranno partecipare tramite un portale online messo a disposizione dall'OMS, che assegnerà casualmente i trattamenti per i loro pazienti e raccoglierà poi i dati sull'evoluzione delle loro condizioni cliniche. L'obiettivo è avere trattamenti efficaci con i farmaci esistenti, in attesa che ne siano sviluppati di nuovi e che sia disponibile un vaccino.

A New York proveranno il sangue dei convalescenti sui nuovi malati 💉

Libri
Tra i tanti negozi chiusi per le restrizioni ci sono le librerie: stanno facendo i conti con le pesanti ripercussioni sul settore dell’editoria, già in difficoltà da anni - il numero dei lettori e le vendite sono quasi fermi da 17 anni e gli editori e le librerie indipendenti soffrono la rivalità di grandi rivenditori online come Amazon – e ha portato al blocco o alla riorganizzazione dell’intera filiera produttiva. Abbiamo parlato con librai, editori, fondatori di piattaforme di audiolibri e di ebook, distributori e agenti letterari per capire cosa sta succedendo, che iniziative sono state prese e come potrebbe cambiare l’industria quando tutto si rimetterà in moto. È un problema enorme, ma ci sono anche opportunità.

A proposito di libri, Tiziano Sclavi ha regalato ai lettori del Post il suo romanzo Dellamorte Dellamore, da scaricare e leggere liberamente in questi giorni necessariamente domestici. Ci ha detto di avere pensato a noi (nel senso di noi con voi) e al Post "per il lavoro che sta facendo". Gliene siamo grati, così come lo siamo agli abbonati - che ci consentono di fare molte cose, come questa newsletter - e a tutti gli altri lettori e complici.

Vi lasciamo a qualche lettura e ci sentiamo domani. Ciao!
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