Il pensiero in questi giorni va alle mani di medici e infermieri che operano negli ospedali di tutta Italia: mani premurose, intelligenti, che toccano, comunicano, curano e consolano oltre il muro dell’isolamento.
A quelle mani dedichiamo un testo straordinario, scritto dalla storica Anna Bravo poco prima della sua scomparsa. Il breve saggio illustra con acuta chiarezza l’importanza attribuita da Primo Levi alla mano, per come egli l’aveva potuta sperimentare nella propria esperienza di deportato: la mano come espressione delle infinite potenzialità dell’uomo.
Potrai leggere il testo di Anna Bravo, pubblicato sul sito del Centro studi, qui
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