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11 aprile 2020
Hai perso una lettera per strada? La ritrovi qui!
Mi piacerebbe, domani, aprendo la porta, essere avvolta dal verde di mille alberi esplosi, camminarci dentro e accorgermi, dalle ombre e dai dettagli, che le creature sono ritornate al posto che loro spetta.
Mi piacerebbe, domani, ritrovandoci per strada, che si capisse di poter fare meglio, tutti insieme, e che ci si rimboccasse le maniche per realizzarlo, quel "meglio", consapevoli del nostro immenso valore.
Mi piacerebbe, domani, tornando al nostro lavoro, che le corse contro il tempo rimanessero nel passato e che una luce nuova arrivasse a illuminare ciò che merita davvero la nostra attenzione. 
Ma forse, soprattutto, mi piacerebbe, domani, che la vita smettesse di essere sprecata rincorrendo le false promesse o i sogni altrui. 
Che si scoprissero e abbracciassero i propri. 
Che si comprendesse che l'unica cosa che da sempre fa la differenza è la voglia sincera di costruire un presente migliore.

Siamo caduti e ci siamo fermati, eppure ciò che conta non è scomparso assieme alle nostre corse.

E allora mi piacerebbe, domani, finalmente guardando il cielo, che si iniziasse a correre davvero, non contro il tempo né contro natura... ma solo perché non c'è modo migliore di dire "sono felice".
Forse è colpa di quella mia tendenza a vivere con il cuore lanciato oltre l'orizzonte ma sono diversi giorni che avverto nell'aria il sapore del "dopo"...
    Ed io, il mondo che ci aspetta là fuori -e che non vedo l'ora di riabbracciare- me lo immagino davvero migliore.
    Se chiudo gli occhi vi posso camminare: strade popolate da cuori palpitanti a cui mai più mancherà il tempo per stupirsi davanti a un fiore o a una nuvola; sorrisi e abbracci pronti a sbocciare e mani pronte a tendersi; notti stellate da assaporare respirando a fondo, in attesa di un nuovo giorno in cui mettersi al lavoro per aggiustare ciò che non funziona più.
    Dell'ombra mortifera della crisi globale annunciata dai telegiornali nei miei sogni non vi è traccia.
    Bada bene: non è perché io mi illuda che il lockdown passerà senza ripercussioni economiche di sorta ma perché, al netto di ogni previsione, la possibilità che abbiamo di fare nuove tutte le cose è talmente immensa che non la voglio guastare con uno stato d'animo pessimista.
    Se c'è, infatti, una cosa di cui non sta incredibilmente tenendo conto nessuno è proprio il fatto che noi diventiamo le storie che ci raccontiamo.
    Che reagiamo in base alle vibrazioni che respiriamo.
    Lo ammetto: nei giorni scorsi mi sono scoperta un po' arrabbiata con la comunicazione mainstream -quella che ci sta irresponsabilmente nutrendo di un'unica storia fatta di disfattismo, di reazioni di pancia, di polemiche-tampone dal brevissimo respiro- così ho iniziato a prestare orecchio altrove scoprendo, con profonda gratitudine, che di storie belle di gente che ci crede -di gente che ha la "vista lunga" e che ha il coraggio di fare tenendo conto di cosa vogliamo che sia questo mondo tra venti o cinquant'anni- è davvero pieno il mondo.
    Gente che è tra noi, anzi, come noi.
    Anche questa lettera che ho preso l'abitudine di scriverti, oggi, mi sembra un pochino più importante, così come è diventato più importante anche quello che tu hai da dire.
    Abbiamo la possibilità di cambiare e fare meglio molte cose, di lasciarci alle spalle mentalità e abitudini obsolete, di ricominciare.
    Possiamo farlo perché abbiamo toccato con mano l'impensabile, e cioè che il mondo non è imploso davanti al nostro fermarci, che quell'urgenza che sembrava inderogabile in fondo non lo era, che quella voce nella testa che ci imponeva cose da fare e tabelle di marcia come se da queste dipendesse la nostra sopravvivenza si sbagliava di grosso.
    Abbiamo costruito ospedali in pochi giorni, cantato alle finestre, battuto le mani nello stesso momento, inventato tavole imbandite a cui sederci tutti insieme, lanciato iniziative e raccolte fondi per aiutare gli altri nonostante una realtà quotidiana oggettivamente difficile per ciascuno di noi.
    Ma quanto davvero possiamo? Quanta creatività e desiderio di costruire abbiamo?
    Quando tutto sarà finito, vorrei che nessuno mai più desse ascolto a quelle voci che acriticamente diranno "non si può fare".
    Vorrei che replicassimo con un bel "perché no?", che non ci accontentassimo, che chiedessimo conto.
    Soprattutto, vorrei che smettessimo di inseguire i sogni altrui per abbracciare i nostri.
    Che ci trasformassimo, una volta per tutte, in mine vaganti di ispirazione.
    Mine vaganti di fiducia.
    Mine vaganti di bellezza.

E che, forti del nostro inestimabile valore, da oggi stesso attraverso gli schermi dei nostri telefoni e dei nostri computer, di bellezza, fiducia e ispirazione contagiassimo il mondo intero.
Grazie per essere qui.
Oggi è il giorno che precede la Pasqua e a me è sembrato davvero una bella occasione per recapitarti un messaggio che è germogliato nel corso delle ultime settimane a partire da una sensazione di rabbia faticosa da decifrare.
Spero di averti regalato almeno un sorriso (in realtà puntavo a un po' di ispirazione ;) mentre ti auguro con tutto il cuore che il giorno che accadrà domani sia sereno, ovunque tu sia e con chiunque lo passerai.


Per il resto, se ti va di condividere un pensiero, una riflessione o anche solo dirmi ciao, io sono qui e ti leggo (e rispondo) sempre volentieri ♥︎
Un abbraccio grande come il cielo luminoso sopra di noi,
Clarissa


Note a piè di pagina
 

Mi chiamo Clarissa Cozzi ma il mio alias online è Segui le briciole.
Mi occupo di identità e comunicazione visiva e questo per me significa solo una cosa: raccontare storie che ispirino le persone a prenderne parte.

(Vuoi scoprire come lo faccio? Puoi iniziare da qui).

Che storie racconterò questa settimana?

La settimana appena conclusa ha visto sbocciare una nuova, bellissima storia: si tratta dell'avvio dei lavori per il nuovo logo di Leda Mattavelli, fotografa e consulente per piccoli business.
Ma ho anche fatto una cosa solo per me: ho scritto su un foglio i motivi per mi sentivo arrabbiata... E ho scoperto, con estrema sorpresa, che l'indomani la rabbia era solo sul foglio (e non più nel mio cuore).
Poi non ditemi che la magia non esiste!
E tu hai una storia che vuoi raccontarmi?
Segui le briciole
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