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# 046 — 06/04/2020 • Vai alla versione web

Stai leggendo un numero di Dispenser.Design, una newsletter che parla di design, tipografia, web e dintorni.

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Questa newsletter quando è nata aveva una cadenza settimanale. Poi, per varie ragione, è diventata senza una frequenza fissa. Negli ultimi due anni si è assestata a un numero al mese. In questo periodo proverò ad essere più frequente. Se vi va, altrimenti si torna subito a una volta al mese 😀

Nel numero scorso abbiamo parlato del lavoro da remoto. Tema centrale in questo periodo, per molte aziende. Il lavoro da remoto non è adatto a tutte le attività, ma nei casi in cui lo è diventa un valore aggiunto. I link di questo numero sono dedicati a questo tema.

Il post è diverso dal solito. Non è dedicato ad un argomento specifico, è una specie di instantanea del momento. Instantanea — non esaustiva, né significativa di qualcosa — che mostra quali prodotti e servizi digitali stanno avendo una crescita enorme. Difficile trarre conclusioni al momento, si può solo osservare. Che è uno di compiti principali di chi progetta prodotti e servizi digitali.


È possibile lasciare un feedback a questo link, oppure scrivendo a email@dispenser.design, o su Twitter o su Facebook.

Osservare i cambiamenti


Tutto sta cambiando. Tutto cambierà. Nonostante le tante analisi è difficile dire come sarà il nuovo mondo, quello post Covid-19. Tutte le analisi, sociali o economiche, in buona parte è come se fosse scritto sull’acqua.

In queste ultime settimane stanno maturando nuove abitudini. Alcune spariranno, altre resteranno. «La definizione di UX di successo sta cambiando», e questa fase di cambiamento durerà un po’, scrive la rivista Fast Company in un articolo dal titolo “The rise of quarantine UX: How COVID-19 has upended the very idea of convenience”.

Zoom, il servizio per video conferenze e webinar ha incrementato i suoi utenti da 10 milioni a 200 nel giro di un mese, nonostante i tanti problemi di privacy e trasparenza. Hanno promesso di risolvere a breve, se intanto a New York ne è stato vietato l’uso nelle scuole, e non si può utilizzare nelle aziende di Elon Musk. In Italia, sempre per quanto riguarda video conferenze, sta andando molto bene anche Houseparty. Facebook (e i suoi Instagram e WhatsApp) hanno avuto un incremento d’uso, con numeri altissimi per quanto riguarda la messaggistica (intorno al 50%) e le video chiamate (1000%, sì mille). WhatsApp, ve ne sarete accorti, viene usato per tutto: e-commerce, formazione a distanza, lavoro da remoto, feste di compleanno. Anche Snapchat ha registrato un incremento delle chiamate del 50%. Netflix e YouTube hanno dovuto ridurre la qualità dello streaming a causa del troppo traffico, per non intasare la rete. Il traffico dei podcast è diminuito, per Spotify, in Italia, si parla di un traffico ridotto del 33%. Slack, in un post del CEO Stewart Butterfield, parla di “team di ritorno” (una loro metrica interna per valutare l’utilizzo della piattaforma) con incrementi del 120% in Italia. In un mese circa, hanno registrato un numero di utenti a pagamento quasi pari a quello dei due quadrimestri precedenti. Miscrosoft Teams ha registrato, nelle prime settimane dell’emergenza, una crescita del 37%. In generale è aumentato il consumo (e uso) dei social e dei giochi online.

Al momento i dati non sono significativi di qualcosa. Nel giro di qualche settimana potremmo osservare trend totalmente diversi. Tutto sta ancora avvenendo ed è difficile dare un giudizio o fare previsioni. Continueremo a fare sempre più ordini online? Aumenteranno gli e-commerce di quartiere? Torneremo a usare AirBnB? Le aziende incrementeranno il lavoro da remoto? Riprenderemo a partecipare ad eventi, webinar e workshop fisici come prima? Difficile dare una risposta, ora. Quello che si può fare è osservare quello che sta succedendo, che è una delle pratiche necessarie a buon UX design, qualunque nuovo concetto di “buon UX design” ci sarà.


Se volete parlane e avviare una discussione qui (o altrove) potete scrivermi a email@dispenser.design (o rispondere a questa email).

Current social life. (Dall’Instagram dell’illustratore francese Jean Jullien.)

Inque

Dan Crowe e Matt Willey (ex art director del NY Times Magazine e ora partner dello studio Pentagram) hanno annunciato un nuovo magazine letterario. Ci sarà un numero all’anno per i prossimi 10 anni. La rivista sarà solo cartacea.

David di A is for apple →

David è un carattere tipografico della type foundry francese A is for apple, fondata da Émilie Rigaud.

È disponibile in sei pesi, con relativo corsivo. David è ispirato a un libro di font degli anni ’70, come scrive la stessa Émilie Rigaud su Twitter.

È possibile vedere David in azione nel progetto grafico della rivista Culture Papiers.

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Newsletter curata da Ciro Esposito — a Catania.


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