Quello che ci si prospetta davanti sarà un mese di agosto alquanto anomalo. Ci piace pensare che comunque riusciremo a ritagliarci frangenti di ordinarietà agostana. Ecco allora la prima parte dei consigli di Starcrash con visioni, letture e giochi tra scienza e fantascienza. Ci siamo dati poche regole per la selezione, spaziando ampiamente tra classici e novità come vedrete.
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Noi
Evgenij Ivanovič Zamjatin (1924)
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Prima de Il mondo nuovo e prima di 1984 c’è stato questo piccolo libro. Qui ci sono personaggi che parlano parafrasando concetti matematici, edifici di vetro da fare invidia a Byung-chul Han, un’astronave che dev’essere lanciata per “integrare la sconfinata equazione dell’universo” diffondendo il messaggio che la felicità può essere raggiunta solo rinunciando al libero arbitrio. Particolarmente indicato a chi percepisce la sua quotidianità di metodologia Agile come una distopia Taylorista. Per gli appassionati, su Youtube si trova l’audiolibro.
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Ragazze elettriche
Naomi Alderman (2016)
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Non si sa come né perché, ma succede che le donne, in tutto il mondo, iniziano a sviluppare una sorta di superpotere elettrico, in grado di dare la scossa attraverso le dita. Come lo usano? The Power è il titolo originale, che vuol dire sia “il potere” sia “la corrente”. Un esercizio di sci-fi speculativa che da un lato, nel ribaltare i rapporti di forza tra i sessi, sottolinea efficacemente l’oppressione femminile ancora attuale, dall’altro ribadisce che non è mai stata una questione di identità di genere, quanto di possibilità impunita di fare del male.
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Extraterrestre alla pari
Bianca Pitzorno (1979)
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Mo viene dalla stella Deneb e arriva sulla Terra per un periodo di scambio culturale. Mo non è né maschio né femmina, ancora: sul suo pianeta i caratteri sessuali si manifestano solo nell’età adulta, quand’è il momento di procreare. Ma i terrestri sembrano incapaci di accettarlo. Sulla scia di Ursula K. LeGuin e degli studi pedagogici di Elena Gianini Belotti, la più grande scrittrice per ragazzi italiana imbastisce un esperimento narrativo rivelatorio e geniale nella sua semplicità. E capace d’infuriarvi come pochi altri.
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Mars Trilogy
Red Mars, Green Mars, Blue Mars
Kim Stanley Robinson (1995)
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Tra chi scrive di fantascienza c’è chi si concentra sulla scienza, chi sulla parte più fanta-, e chi sulla bella scrittura. Kim Stanley Robinson fa tutt’e tre le cose contemporaneamente, e la sua trilogia di Marte è la previsione più completa, approfondita, onnicomprensiva, multidisciplinare e stilosa di come andranno le cose quando proveremo a colonizzare il pianeta rosso.
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In questa video-recensione c'è tutto quello che dovete sapere su Ragewar (in Italia Il demone delle galassie infernali). Il consiglio arriva direttamente da Sara e Lorenzo, i curatori e organizzatori di Cine Underground, la rassegna-festival di cinema di genere.
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I Am Mother
G. Sputore (2019)
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Interessante film ambientato in un futuro distopico con macchine intelligenti e l’umanità sull’orlo dell’estinzione. Probabilmente non un capolavoro, ma stimolante per riflettere sul tema classico del rapporto uomo-macchina, usando come coordinate Asimov, da una parte, e Matrix, dall’altra. Consigliato ai più pigri che vogliono tutto a portata di mano (lo si trova comodamente su Netflix).
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The Vast of Night
Andrew Patterson – su Amazon Prime Video (2020)
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Una cornice che fa il verso a Ai confini della realtà, un primo atto che è un saggio di tensione costruito solamente attraverso la regia, le interpretazioni, e le parole. Nel mezzo del New Mexico degli anni 50, una centralinista e un dj inseguono il mistero di frequenze inspiegabili fino al termine e al cuore della notte. Un frullato d’immaginari paranoici (con un accennato ma rilevante sottotesto politico), in cui la fine perde importanza mano a mano che si avvicina.
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A prova di errore (Fail-Safe)
S. Lumet (1964)
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La Guerra Fredda, la minaccia atomica e la stanza dei bottoni da cui dipendono le sorti del mondo sono gli ingredienti di questo thriller fantapolitico a tensione crescente. Un capolavoro (per regia e recitazione) passato però in secondo piano all’epoca della sua uscita a causa della concorrenza di un gigante come Il dottor Stranamore. Il tema degli ordigni nucleari e delle relazioni tese tra grandi potenze ha sempre una sua, terribile, attualità.
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Tales From the Loop
creata da Nathaniel Halpern – su Amazon Prime Video (2020)
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L’ispirazione è un libro d’illustrazioni, la serie è tutta d’atmosfera: “lenta”, direbbe qualcuno, “ipnotica” aggiungerebbe qualcun altro. Eppure così adatta a questo tempo sospeso, in cui l’inquietudine e la nostalgia galleggiano inestricabili. Otto capitoli, otto storie incredibili, in una misteriosa cittadina disseminata di relitti tecnologici vintage, di robot tristi e di artefatti capaci di forzare spazio, tempo e dimensioni parallele.
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For All Mankind
creata da Ronald D. Moore – su AppleTv+ (2019-in corso)
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Come sarebbe andata la Storia se la corsa allo spazio non si fosse fermata dopo l’allunaggio del 1969? Co-creata dal Ronald D. Moore di Battlestar Galactica, For All Mankind è un’ucronia che fonde fantascienza e period drama: immagina che i sovietici battano gli statunitensi di un soffio, innescando una gara (immaginata e raccontata in modo estremamente realistico) che alle conquiste del cosmo intreccia quelle dei diritti civili.
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Un videogioco che ha rappresentato un punto di svolta quando uscì e a cui molti ancora si ispirano, cosa altro dire riguardo a questo capolavoro? Solo che se non lo avete mai giocato dovete assolutamente recuperare. Non fatevi spaventare dalla grafica ormai antiquata, l’esperienza di gioco vale assolutamente la pena (i più esigenti possono provare la total conversion “Black Mesa” che ricrea il vecchio Half-Life in veste più moderna).
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Redazione: Guglielmo Albanese, Emanuele J. Fontana, Simone Grillo. Hanno collaborato a questo numero della newsletter Stanlio Kubrick e Alice Cucchetti/Xena Rowlands del sito i400calci
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