Enoagricola Blog è un progetto di Fabio Ciarla
La Befana vien di notte... e pure la newsletter! Con due nuovi post e tanti vini degustati
Newsletter n. 86 del 6 gennaio 2019
Continua la mia incapacità di essere puntuale sotto le feste. Invece di avere più tempo ne ho meno, ormai è sempre così, eccovi quindi in spedizione la notte della vecchina la Newsletter che invece sarebbe dovuta arrivare giovedì 3 gennaio... Speriamo non arrivi su una scopa volante!
A parte gli scherzi, con questa newsletter, che riprende l'aspetto tradizionale dopo quella più "magra" di Natale, vi mando i link a due post ormai consueti: un'altra degustazione partecipata di Enoagricola (Tenuta Colombarda) e la famosa lista dei migliori assaggi del 2018 (con tanti vini dolci). Poi le riflessioni sui due temi del momento, quello ormai trito e ritrito della biodinamica e della scienza, e quello nuovissimo di pacca relativo alla differenza tra i premi assegnati dalle guide italiane e quelli assegnati dalle guide straniere. In entrambi i casi, vedrete, la mia soluzione è la stessa. Apertura, dialogo, fermezza su logica e razionalità e poi, se non si trova una soluzione comune... amen, ognuno per la sua strada!
Buon 2019, che sia ricco di gioie e di buoni vini! E continuate a seguire Enoagricola ovviamente...
Fabio
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RECENSIONI e invio campionature
Ricordo alle aziende interessate alle "Degustazioni Partecipate" (senza pretendere il giudizio positivo...) che possono inviare campionature contattandoci tramite mail a: fabiociarla@gmail.com
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(...) All’apoteosi dei cipressi di Bolgheri si sono affiancati pochi giorni dopo pure i Cipressi di Chiarlo, una Barbera dell’emergente Docg Nizza, al vertice di un’altra testata Usa, Wine Enthusiast. Dov’è lo scandalo? Per qualche osservatore, l’eccitazione che ne è sorta sarebbe frutto del provincialismo degli italiani, popolo eccessivamente esterofilo. Altri hanno ribadito il concetto sul fronte della ristorazione, rimarcando che solo l’annuncio delle francesissime stelle Michelin eccita gli animi dei commentatori, a dispetto delle affidabili bibbie tricolori.
Molto interessante l'analisi di Alessandro Torcoli in merito al tema del momento, ovvero se e perché fanno più notizia i riconoscimenti delle guide estere rispetto a quelli - magari più tempestivi - di quelle di casa nostra. La risposta è già nei titoli dei paragrafi in cui è diviso l'articolo: Veronelli e Gambero Rosso, gli unici profeti italiani - La ricaduta economica di un riconoscimento estero - Un bacino di lettori enorme - Meno enfasi e più attenzione alla notizia - Tre donne del vino che amano il Belpaese. Il concetto è chiaro, prima anche noi avevamo delle testate che "spostavano gli equilibri", ora non più. Continuano a farlo le testate straniere perché hanno bacini di lettori enormi e interessanti, tuttavia in casa nostra dovremmo fare più attenzione a come diamo le notizie e a ricordarci dell'importanza delle tre donne che criticano le nostre produzioni sulle tre principali riviste internazionali.
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Massimo Zanichelli non finisce di sorprendermi. Stavolta per aver imboccato – oso dire – la strada dell’enciclopedista del vino italiano (dopo quella di critico enologico e anche di regista), ma soprattutto di quel vino che, per varie e diverse ragioni e per tanto immotivati quanto ostili pregiudizi, non è oggi “maggioritario”. Insomma, quelle bottiglie che restano ingiustamente – del tutto ingiustamente – confinate al piacere delle cosiddette “nicchie” di bevitori.
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Albus Silente vende più di Rudolf Steiner (Vigne, Vini & Qualità)
(...) La decisione del Politecnico di Milano di ospitare, a metà novembre, il 35° Convegno internazionale dell'Associazione per l'agricoltura biodinamica (Innovazione e Ricerca, alleanze per l’agroecologia) ha sollevato un vespaio. Un doppio schieramento di ricercatori capitanato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo ha scritto lettere infuocate al Rettore per stigmatizzare l’inopportunità della scelta di ospitare una disciplina che “sconfina nell’esoterismo”. Un gruppo di studiosi guidato dall’accademica Claudia Sorlini ha invece testimoniato apprezzamento. Il risultato: l’immagine di una ricerca italiana divisa e un sacco di pubblicità per l’associazione guidata da Carlo Triarico per un evento che ha catalizzato l’attenzione mediatica.
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Siamo alle solite, dirà qualcuno, eppure prima o poi il tema andrà affrontato. E in effetti farlo, come racconta bene questo pezzo a firma Lorenzo Tosi, come fosse solo una contrapposizione tra "guru", non aiuta. Di certo la scienza deve rimanere il faro da seguire, tuttavia in certi contesti può aiutare il dialogo, il confronto, al fine di trovare almeno una radice comune. Per questo tendo a lasciare aperta una porta verso i produttori cosiddetti naturali quando si dimostrano seri. Se poi questa non si trova allora amen, ognuno per la sua strada. Per esser chiari, di stregoni in giro ce ne sono già abbastanza, almeno nel vino preferirei evitarli del tutto.
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Esiste da anni ed anni, e rappresenta una nicchia di mercato tutt’altro che marginale, ma è solo dal 2017, quando nelle dogane di tutto il mondo fece la sua comparsa il codice 220422, che il vino in bag-in-box, tra i due ed i dieci litri, ha conquistato la piena considerazione del mercato enoico globale. Come raccontano i dati dell’Oemv - Observatorio Español del Mercado del Vino, analizzati da WineNews, gli scambi mondiali di vino in bag-in-box negli ultimi 12 mesi (dati a fine giugno 2018, ndr) hanno toccato i 588,9 milioni di euro (+9%), per 4,3 milioni di ettolitri (+4%), che vuol dire una quota di mercato complessiva pari al 2% in volume e al 4% in valore.
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COMUNICAZIONE E FORMAZIONE - I SUGGERIMENTI DI FABIO
TENDENZE WINE
Consigli di lettura. Undici libri per winelover (anche se ormai siamo alla fine delle feste, Befana inclusa)
Le conferme Bordeaux e Brunello di Montalcino, la sorpresa Austria nei 100/100 di Wine Enthusiast
Approcci al mondo del vino che non funzionano
Il vino simbolo dello stare insieme e del legame sociale, “ingrediente” fondamentale delle feste
Parigi capitale del consumo di vino
Cecchi accende le “Luci in Vigna”: nel Chianti Classico una delle proiezioni ambientali più grandi
Che bella sorpresa l’Alta Langa Pas Dosé di Gancia
Gli italiani ed il vino in enoteca: dati e tendenze dell’Osservatorio Signorvino-Nomisma
Anche il vino è social: il re è il Prosecco, seguito da Chianti e Barolo, Brunello e Amarone
Capsule, tappi, tralci & Co. Se i materiali di recupero del vino diventano oggetti di arte e design
Il Verdicchio traina la crescita dell’export marchigiano
Seconda parte dei grandi falsi del vino. Italia, USA, Cina: un giro di miliardi di dollari
Un corso di degustazione da Guinness World Records: 309 studenti in contemporanea in Belgio
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Come cambiano le cose del vino, il nuovo Cervaro
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Si chiama trasparenza la svolta comunicativa dello Champagne
In Cile avanzano vinos campesinos e País
TENDENZE FOOD
Millennials e Generazione Z, i social, i media e le scelte dallo scaffale: lo studio Pwc a Fico
TENDENZE
Mai sentito parlare del Transmedia Storytelling?
STRUMENTI/GUIDE
Copywriting tecniche di persuasione
36 titoli esplosivi per avere la completa attenzione dei tuoi visitatori
DATI
Google Trends 2018, un anno di ricerche
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Quando: venerdì 18 e sabato 19 gennaio
Orari: vedi programma seminari
Dove: Pescara
Organizzatore: Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo e Bubble’s
Prezzo: Vedi sito
Obiettivo dell’evento Rispondere ad alcuni interrogativi che interessano il sistema spumantistico nazionale. Conferire credibilità, visibilità e prestigio alle aziende che animano il sistema. Riflettere su linguaggio, opportunità, bisogni e iniziative che lo valorizzano. Identificare una comunicazione uniforme almeno all’interno del sistema “bollicine”. Valorizzare la biodiversità produttiva che caratterizza la produzione spumantistica nazionale.
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