di Sasaki Gogai
traduzione e copyright di Patrick e Yuriko McCarthy 2001
traduzione in italiano di Marco Forti
A pagina 281 della pubblicazione di Gichin Funakoshi del 1922, intitolata “Ryukyu Kenpo Karate” (l’ideogramma karate è qui scritto toudi, cioè mano cinese), il maestro fa riferimento ad un articolo scritto in precedenza, nel quale il karate-jutsu è descritto in dettaglio.
Poiché questo articolo è raccomandato dal maestro Funakoshi ed è precedente ai suoi contributi letterari pubblicati in Giappone, ho scelto di includerlo in questa presentazione.
Come presto potrete vedere, il suo significato storico è indiscutibile e, anche se non è stato scritto dal maestro, nondimeno aumenta il valore di questa pubblicazione. Per quanto ne so, questa è la prima volta che questo articolo viene menzionato in occidente nonché tradotto e presentato in lingua inglese.
Pubblicato originariamente nell’edizione di dicembre, numero 15, vol. 24, della rivista “Mondo della Scuola Secondaria”, l’articolo è sfortunatamente sprovvisto di data.
Tuttavia, poiché l’autore fa menzione della visita del principe ereditario ad Okinawa “questa primavera”, ritengo che possa essere stato scritto nel 1921, l’anno in cui Okinawa ospitò il principe mentre era diretto in Europa.
Avendo solo recentemente fatto la sua prima apparizione in madrepatria[1] e sapendo che poche persone nell’ambito della comunità del budo giapponese sapevano qualcosa sul karate-jutsu, pare verosimile che Funakoshi sensei abbia fatto menzione di questo articolo allo scopo di promuovere l’arte che stava introducendo, sottolineando il fatto che, come nel caso del judo[2], anche questa nuova disciplina okinawense costituiva un valido contributo che valeva la pena studiare.
Voglio ringraziare il mio collega inglese Graham Noble per avermi fornito copia dell’articolo originale. Mia moglie Yuriko ed io abbiamo curato la traduzione e la revisione del testo dal giapponese all’inglese.
La storia del Karate[3]-jutsu, famosa arte delle Ryukyu
La scorsa estate, il 2 di luglio, durante un incontro per il titolo di campione del mondo di boxe, il pugile americano Jack Dempsey ha sconfitto negli Stati Uniti il pugile francese Georges Carpentier. La notizia della vittoria di Dempsey sul pugile francese ha attirato una fortissima attenzione da parte dei nuovi fans del pugilato in Giappone. Il filmato dell’incontro, proiettato in seguito nei cinema di Tokyo, ha avuto un enorme impatto nel promuovere questo sport tra la popolazione giapponese. Un altro esempio della crescente popolarità degli sport da combattimento, oltre al pugilato, è la lotta. Il recente incontro tra un lottatore americano ed un judoka locale qui in Giappone aveva anch’esso contribuito a diffondere l’interesse per questi sport.
Anche se il karate-jutsu non raggiungerà mai la popolarità del baseball, è possibile che possa godere di un futuro promettente. Mentre rimane ancora pressoché sconosciuto ai più, c’è un posto in Giappone dove la disciplina combattiva che fa uso dei pugni è popolare da molto tempo. Bisogna tuttavia notare che mentre questa disciplina non è uguale a quella del pugilato occidentale, il suo valore dal punto di vista dell’esercizio e della forma fisica è praticamente identico. In questo le due discipline sono simili.
Così, dove si trova in Giappone il luogo a cui sto facendo riferimento, dove ho affermato essere da molto tempo popolare una disciplina pugilistica? Una piccola isola lontana, nei mari del sud, nelle Ryukyu, è il posto dove questa disciplina pugilistica è nota da molto tempo agli abitanti locali. Genericamente parlando è rimasta sconosciuta agli abitanti della madrepatria e, per questo, vorrei ora descriverla in questo articolo.
Così come il judo ed il kendo vengono regolarmente insegnati nelle scuole giapponesi, la disciplina pugilistica viene insegnata alla Okinawa Chugakko
[4] ed alla relativa Shihan Gakko
[5]. Per questo motivo tale disciplina è diventata così popolare. Tuttavia, per via della sua natura vicina alla violenza fisica, la sua pratica comporta un certo pericolo, anche se generalmente gli uomini nelle Ryukyu sanno come praticarla.
Incontri di judo e karate
Questa disciplina, conosciuta come karate-jutsu e talvolta
tekubure, è caratteristica dell’arcipelago delle Ryukyu, di cui Okinawa è l’isola principale.
Così come nei dojo di judo e kendo in Giappone vengono tramandate le relative tradizioni, allo stesso modo nei dojo di karate-jutsu ad Okinawa i grandi maestri trasmettono i loro segreti insegnamenti.
La differenza tra pugilato occidentale e karate-jutsu deriva dalle rispettive regole. Ad esempio, il pugilato occidentale osserva il regolamento di Queensbury mentre il karate-jutsu non è assoggettato a queste norme.
Ciò premesso, si comprende dove esistono limiti dato che nel ring ci sono regole, nel karate-jutsu non ce ne sono. Inoltre i contendenti nel pugilato devono indossare i guantoni mentre nel karate-jutsu questo precetto non esiste. I colpi nel pugilato devono essere indirizzati ad un’area limitata, la parte superiore del corpo, mentre nel karate-jutsu possono essere diretti ovunque. Ancora, afferrarsi come si fa nel sumo non è permesso nel pugilato mentre lo è nel karate-jutsu. Infatti nel karate-jutsu si usano le mani, i pugni, i piedi e diverse altre parti del corpo e non ci sono le limitazioni imposte dal pugilato. È pratica comune colpire qualsiasi parte del corpo nel karate-jutsu.
Basta guardare la pratica del karate-jutsu per osservare le notevoli prove di forza rese possibili attraverso i diversi pugni, calci, parate, posizioni e percosse.
C’è una storia interessante che riguarda due esperti di karate-jutsu che, dopo essersi urtati accidentalmente per la strada, iniziarono a combattere. Uno di loro padroneggiava l’uso delle mani e dei pugni, l’altro era uno specialista nell’uso dei piedi e delle tecniche di gamba. Durante lo scontro lanciarono attacchi simultanei e il maestro delle tecniche di pugno trovò il bersaglio quando il suo pugno impattò con forza sulla tempia dell’avversario. Nello stesso momento però, l’esperto nell’uso dei calci gli ruppe una costola che gli perforò un rene. Il breve ma intenso scambio lasciò entrambi i contendenti distesi per terra. Questa storia illustra chiaramente il potenziale di pericolosità di questa tradizione che, per questo motivo, non è finalizzata allo spettacolo come lo è invece il pugilato occidentale.
Nel passato ci sono stati tentativi di organizzare incontri tra praticanti di karate-jutsu e di judo ma alla fine non se ne fece nulla dato l’enorme pericolo che derivava dall’assenza di regole.
È mia opinione che sarebbe più difficile per un judoka combattere contro un praticante di karate-jutsu di quanto lo sarebbe per un pugile occidentale, vista la loro simile natura.
- FINE PRIMA PARTE -
[1] Il karate-jutsu venne dimostrato per la prima volta da Funakoshi Gichin e Matayoshi Shinko (1888-1947) al Butokuden di Kyoto nel 1917
[2] Anche il judo, nella fase della sua introduzione, venne considerato una nuova arte marziale da parte della comunità del budo giapponese.
[3] Scritto con gli ideogrammi 唐手 che indicano mano cinese.
[5] Istituto magistrale (scuola superiore per insegnanti).
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