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NEWSLETTER N. 83 - FEBBRAIO 2019
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Benvenuti all'ottantatreesimo numero della Newsletter Koryu Uchinadi Italia che ho il piacere di aprire ricordando a tutti i lettori che sono disponibili tutte le informazioni sul Masterclass Seminar 2019 che Hanshi Patrick McCarthy dirigerà a Cesena (FC) in data 8 e 9 giugno 2019.

In apertura trovate, come d'abitudine, il calendario dei seminari attualmente in programma in Italia, già approvati dall'IRKRS e confermati. Vi invito comunque a tenere sotto controllo la pagina dedicata sul sito, che riporta le informazioni aggiornate relative ai singoli appuntamenti.

Infine troverete la seconda parte di un articolo tratto dal libro Tanpenshu - Brevi racconti sul Karatedo.

Buona lettura!

Marco Forti

Calendario seminari e incontri

data luogo docente organizzato da contatti
31/03/19 Samone (TO) Marco Forti Dragon Club - Koryukan Ivrea & Koryukan Montalto Dora info@dragonclub.it
07/04/19 Morbegno (SO) Marco Forti Istituto Karate Shotokan stefanomartinalli0@alice.it
12/05/19 Sesto S.Giovanni (MI) Marco Forti Koryukan Milano info@kenshinkan.club
8-9/06/19 Cesena (FC) Hanshi Patrick McCarthy Koryu Uchinadi Italia info@koryu-uchinadi.it

Spring Seminar 2019
Samone (TO), 31 marzo 2019

Spring Seminar 2019

Il seminario in programma il 31 marzo 2019 a Samone (TO) presso la palestra delle Scuole Elementari in via Alpini d’Italia sarà diretto da renshi Marco Forti ed è aperto a tutti i praticanti di qualsiasi Arte Marziale e/o Sport di Combattimento (con età minima di 14 anni).

Il programma verterà sul macrosettore denominato “Koryu Uchinadi Gyaku Waza” (il termine “Gyaku Waza” significa letteralmente “contro-tecnica” e descrive un insieme di pratiche di autodifesa corpo a corpo sviluppate per essere usate nei casi in cui ci si trovi ad essere violentemente bloccati, trattenuti o controllati da un avversario aggressivo)

Sono previste due sessioni di allenamento: una al mattino (9,30-12,30) e una al pomeriggio (14,00-17,00)

Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre
venerdì 22 marzo 2019.
Per motivi organizzativi
non si accettano iscrizioni sul posto!

Scarica circolare e modulo in formato pdf cliccando qui

Per informazioni e iscrizioni:
M° Gianni Bicutri
tel. 335 573 1441
email: info@dragonclub.it

 



Seminario di Koryu Uchinadi
Morbegno (SO), 7 aprile 2019

Seminario di Koryu Uchinadi a Morbegno (SO)

Il seminario, in programma il 7 aprile 2019 a Morbegno (SO) presso la palestra di via Faedo, sarà diretto da renshi Marco Forti ed è aperto a tutti i praticanti di qualsiasi Arte Marziale e/o Sport di Combattimento (con età minima di 13 anni) in possesso di certificato medico di idoneità non agonistica.

Sono previste due sessioni di allenamento: una al mattino (9,30-12,30) e una al pomeriggio (13,30-16,30)
Costo per una sessione di allenamento: 15€ – per due sessioni: 25€
Le iscrizioni vengono fatte direttamente in loco dalle ore 9,00 alle ore 9,30.
Durante l’ora di pausa è possibile rimanere in palestra.
Per chi fosse interessato I.K.S. fornisce previa prenotazione al 347 801 6708, pranzo al sacco ( 1 panino con prosciutto cotto – 1 panino con bresaola – 1 mela – 1 acqua) a 5 €.
Possibilità di pernottamento.

Per informazioni e iscrizioni:
M° Stefano Martinalli
tel. 347 801 6708
email: stefanomartinalli0@alice.it



MASTERCLASS SEMINAR 2019
Cesena (FC), 8-9 giugno 2019

Masterclass Seminar 2019

Hanshi Patrick McCarthy – cintura nera 9° Dan e Direttore dell’International Ryukyu Karate Research Society – condurrà un seminario internazionale a Cesena in data 8 e 9 giugno 2019, organizzato dall’ACSD Seishinkai con il patrocinio non oneroso del Settore Karate Nazionale CSEN.

Il Seminario, già inserito nell’elenco ufficiale dei Seminari internazionali IRKRS per l’anno 2019, sarà aperto a tutti i praticanti di Koryu Uchinadi e alle cinture marroni e nere di altri stili di Karate, con età minima di 16 anni.

Sono previste quattro sessioni di allenamento per un totale di dodici ore di pratica.

Non mancherà l’approfondimento teorico che rende ogni appuntamento con Hanshi Patrick McCarthy, profondo conoscitore della storia del Karate, un’esperienza formativa entusiasmante ed indimenticabile.

Tutte le informazioni sul seminario e le modalità di iscrizione sono riportate nel sito dedicato oppure nella circolare informativa in formato pdf scaricabile cliccando qui!

Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre lunedì 20 maggio 2019 (è prevista una quota agevolata per chi si iscrive entro il 15 aprile). Per motivi organizzativi non si accettano iscrizioni sul posto!

 


 

Tecniche segrete di combattimento
(nelle scuole secondarie giapponesi)

di Sasaki Gogai

traduzione e copyright di Patrick e Yuriko McCarthy 2001
traduzione in italiano di Marco Forti

tratto dal libro
"Tanpenshu - Brevi racconti sul Karatedo"

SECONDA PARTE
 
Shiai del pugno e tavola di ferro
pugnoBasta guardare i pugni dei praticanti di karate-jutsu per notare lo sviluppo di callosità dure e scolorite sulle loro nocche. Come illustrato nell’immagine a fianco, le nocche dell’indice e del medio sono le due aree principali usate quali punti di impatto del pugno. È la pratica continua che consiste nel colpire con i pugni la tavola di legno del makiwara che porta infine a produrre colpi potenti e nocche callose. Anche per i calci l’uso del makiwara serve a sviluppare tecnica, potenza e forza. Tuttavia, piuttosto che colpire la parte alta del makiwara, l’impatto con i piedi è diretto alla sezione inferiore. Chi studia karate-jutsu, dopo aver sviluppato i propri pugni attraverso l’allenamento al makiwara, è capace di rompere tavole di legno con tecniche di base. Pochi anni fa, giù alla base navale di Yokosuka, ci fu un incidente in cui venne coinvolto un marinaio okinawense che conosceva il karate-jutsu. Come altri praticanti della stessa tradizione, era noto per essere in grado di rompere diverse tavole di legno con un solo pugno. Pare che un giorno avesse colpito un pezzo di metallo così forte da piegarlo come fosse carta! Quella dimostrazione rimase a lungo nella mente degli altri marinai e degli ufficiali superiori che vi assistettero dato che si erano resi conto che un singolo colpo ben piazzato da un esperto di karate-jutsu avrebbe potuto facilmente uccidere un uomo.
 
makiwaraDopo aver appreso come colpire, nel karate-jutsu si studia dove colpire. Nel karate-jutsu le seguenti parti anatomiche rappresentano gli obiettivi maggiormente vulnerabili: le tempie, il plesso solare, i reni, lo stomaco ed i testicoli sono tra gli obiettivi più comuni per essere colpiti con le mani, mentre le tecniche di calcio sono dirette nella zona compresa tra i testicoli ed il mento. Il praticante di karate-jutsu ben allenato è efficace sia con le mani che con i piedi e questo rende i suoi attacchi accurati e letali.
 
Come ho spiegato prima, la maggior parte degli uomini nelle Ryukyu conoscono queste abilità, chi più chi meno, ed è raro sentire di incidenti in cui vengano utilizzati coltelli. Infatti, tra i costumi locali delle Ryukyu, l’uso del coltello è considerato indice di codardia. Ho un amico delle Ryukyu che durante l’estate di pochi anni fa si trovò coinvolto in un combattimento mentre era ubriaco e accidentalmente uccise il suo avversario, cosa che gli costò il carcere. Anche se le sue abilità nel karate erano ben lontane dall’essere considerate ottimali, il risultato dimostra quanto possa essere letale questa disciplina quando utilizzata nel modo sbagliato.
 
Anche i bambini nelle Ryukyu giocano al combattimento, cosa ben diversa da quel che fanno i bambini in madrepatria, perché il karate-jutsu fa parte della loro cultura. Questa abitudine pare essere anche la prima ragione correlata al numero di infortuni che si verificano tra i ragazzi nelle scuole. Se pare troppo barbaro, così sia. Nonostante gli usi apparentemente rudi ed il condizionamento delle nocche al makiwara, questo tipo di allenamento è considerato pratica comune tra gli uomini del karate-jutsu nelle Ryukyu.
 
Per quanto non ci sia scappatoia dal brutale makiwara, ci sono molti altri metodi usati nel karate-jutsu per condizionare il corpo. Ad esempio, per allenare le dita in modo da poter essere in grado di perforare o di esercitare pressione sulle parti deboli del corpo, è necessario riempire un contenitore con della sabbia in modo che colpi ripetuti con le punte delle dita aiutino a svilupparle e ad indurirle. Anche la forza della presa cioè l’abilità nello stringere forte con le mani è un’altra importante abilità nel karate-jutsu. Giovani steli di bambù vengono ripetutamente stretti e torti fino a che non si rompono. Naturalmente i metodi di allenamento di mani e piedi nel karate-jutsu possono essere usati anche contro attaccanti che portano una spada o una lancia. I vari metodi di allenamento del karate-jutsu costituiscono un ottimo strumento per sviluppare la forza generale ed il condizionamento di tutto il corpo, in particolare del petto, basso addome e schiena. Tuttavia, non bisogna fraintendere, studiare tutto quello che quest’arte è in grado di offrire richiede un lungo investimento in termini di studio diligente sotto l’occhio esperto di un maestro.
 
Le origini del karate-jutsu
Mi chiedo quando e dove, nel mondo, ha avuto origine il karate-jutsu delle Ryukyu? Studiando gli ideogrammi che lo descrivono siamo in grado di riconoscere meglio la sua fonte originaria. Il primo ideogramma, “kara”[1] si riferisce ad un periodo dell’antica Cina[2].
Limitandosi a questo solo fatto parrebbe evidente che i princìpi e la pratica del karate-jutsu arrivarono nelle Ryukyu dalla Cina di quel periodo. Tuttavia, giudicando dal modo in cui appare ora, ci sono ragioni per credere che non assomigli più a quel che venne originariamente introdotto dalla Cina. Poiché il Regno delle Ryukyu era commercialmente legato al Regno di Mezzo, non è inusuale che l’introduzione del karate-jutsu sia stata in qualche modo correlata ad esso. Infatti è possibile che la sua introduzione possa aver trovato segretamente la strada dalla Cina alle Ryukyu ad opera dei pochi bushi che avevano compreso il valore del suo studio. Durante quel periodo di storia feudale, il Giappone era aspramente coinvolto in continue guerre legate a dispute sui territori.
 
Nonostante la sua cultura unica, l’arcipelago delle Ryukyu era stato profondamente condizionato dalla lunga connessione con il Regno di Mezzo. Essendo stato successivamente occupato dai Satsuma durante l’epoca feudale, ne aveva subito l’influenza nel modo di pensare, negli usi e nella diffusione della lingua giapponese. Isolate dal resto del Giappone, fin dal ritiro dei Satsuma, le Ryukyu diventarono una prefettura indipendente. Durante il collegamento con il Regno di Mezzo, le Ryukyu divennero ben conosciute come luogo di commercio con il Fujian. Fu attraverso questo canale e le visite regolari dei sapposhi[3] che la cultura e le arti marziali cinesi arrivarono nelle Ryukyu.
 
Con il passare del tempo innovatori locali migliorarono la conoscenza del karate-jutsu fino a fargli acquisire le caratteristiche uniche della cultura isolana. In base a quanto sopra appare evidente che tali pratiche fossero popolari in Cina durante quel periodo. Anche ora, in Cina, questa tradizione continua a godere di una forte eredità. Tuttavia, a differenza del pugilato in occidente, non attrae lo stesso riconoscimento pubblico.
 
Mute Katsu Ryu
L’allenamento del moderno karate-jutsu, insegnato alla Ryukyu Shihan Gakko[4] e alla Chugakko[5], si basa principalmente sui kata, piuttosto che sulle pericolose applicazioni. Come è facile immaginare, ci sono praticanti appassionati nel sistema scolastico che non sono soddisfatti da questo livello di istruzione e che cercano maestri allo scopo di approfondire la conoscenza. Ciò premesso non è difficile comprendere perché gli allievi del quarto e quinto anno della scuola secondaria siano in grado di sconfiggere ragazzi più grandi ed anche adulti.
 
C’era un agonista di judo della scuola secondaria di Okinawa che partecipò al festival estivo annuale chiamato Zen Koku Seinen Enbu Taikai[6], tenuto al Butokuden di Kyoto. In quel periodo il karate-jutsu era in fase di introduzione in Giappone grazie alle raccomandazioni di Kano Jigoro e di altri funzionari superiori. Un quotidiano di Osaka, nel titolo di un articolo sulla dimostrazione, definì il karate-jutsu come Mute Katsu Ryu[7]. Nel descrivere quanto spettacolare fosse stata la dimostrazione, l’articolo si focalizzava sul kata dell’esecutore, sulla forza e la magnificenza della sua muscolatura e, così facendo, contribuì notevolmente a richiamare l’attenzione sulla disciplina ancora poco conosciuta.
 
- FINE SECONDA PARTE -
 
[1] Scritto ancora con l’ideogramma  唐/Tou (Tang in cinese) che identifica la Cina, N.d.T.
[2] Epoca Tang, 618-907 d.C.
[3] Inviati dell’Imperatore Cinese che viaggiavano tra la Cina ed il Regno delle Ryukyu con un grande seguito di funzionari, allo scopo di legittimare l’ascensione al trono dei nuovi reggenti, N.d.T.
[4] Istituto magistrale (scuola superiore per insegnanti).
[5] Scuola secondaria.
[6] Manifestazione della gioventù di tutto il Giappone.
[7] Scuola per vincere con le mani vuote.
 

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