Oggi era prevista una riunione informale, ma causa gelo in redazione e un po' di influenza che gira, nella chat del Post è cominciato l'elenco delle defezioni. I superstiti l'hanno presa sul personale e hanno usato metodi sottili per far notare che invece loro – nonostante tutto – sarebbero stati presenti. Loro.
Questo paragrafo parlerà di Game of Thrones, quindi se siete di quelli che non ne possono più di sentirne parlare, passate al paragrafo successivo.
Sappiamo come finisce Game of Thrones, e qui potete – a vostro rischio e pericolo – leggere il riassunto dell'ultimo episodio (l'ultimo-ultimo-finale, di sempre e per sempre). Sappiamo come finisce perché un redattore questa notte si è alzato alle 3 per guardarlo, e poi ne ha scritto giurando al resto della redazione che non ne avrebbe detto niente a nessuno, NESSUNO, tranne la persona incaricata della revisione del suo articolo.
I redattori fan di Game of Thrones, infatti, da stamattina schivano acrobaticamente qualsiasi informazione sperando di arrivare sani e salvi alla visione. Ce l'avevano quasi fatta, ma purtroppo:
A nessuno è andata così male come ai fan cinesi, comunque.
Questo paragrafo invece parla di Google che raccoglie da Gmail tutte le informazioni sui nostri acquisti e le mette zitta zitta in questa pagina. Molto inquietante per certi aspetti, molto viale dei ricordi per altri.
Quest'ultimo paragrafo infine parla – come di consueto – della programmazione tv di questa sera (qualcosa da vedere c'è), e del meteo che domani mostrerà qualche miglioramento, con grande sollievo dei redattori che superato il pomeriggio soltanto grazie ai ruvidi plaid redazionali. Ora però ce ne andiamo, sbattendo la porta. Ciao.
I Simpson stanno andando male come non era mai successo, ma c'è chi dice che il loro declino era cominciato già vent'anni fa. Con il secondo episodio della nona stagione, per la precisione.