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QUI, AI MARGINI, DOVE VIVE LA BONTÀ
Non ci hanno cacciato da nessun paradiso. Ne siamo sempre stati fuori.
Inizia così nuovo libro del filosofo catalano Josep Maria Esquirol, La penultima bontà. A cosa allude l'aggettivo del titolo? Perché ‘penultima’? Il mistero della vita - ci dice l'apprezzato autore de La resistenza intima - non risiede in un paradiso impossibile da cui siamo stati cacciati né nell'ultimità della morte, ma nella penultimità della vita che vive e si sente vivere. Siamo ai margini, ci dice Esquirol - che qui dialoga con Nietzsche, Simone Weil, Heidegger, Platone, la Bibbia - alludendo al quotidiano, fatto di crepe, fatica e deserto, ma anche di prossimità, cura e gratitudine. «Qui, ai margini, il male è profondo, ma la bontà lo è di più».
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MIGUEL BENASAYAG a Milano
La tecnologia sta atrofizzando i nostri cervelli, è ora di cambiare rotta.
Funzionare o esistere?, l'ultimo libro del filosofo e psicoanalista argentino Miguel Benasayag, è la denuncia del dogma contemporaneo che ci vuole felici solo se sempre vincenti e iperconnessi. Benasayag, un "guerrigliero del cervello", come lo hanno soprannominato i giornali, sarà a Milano venerdì 7 giugno alle 21.00 ai Frigoriferi Milanesi in dialogo con lo psicoanalista junghiano Luigi Zoja. L'evento, organizzato in collaborazione con Philo e la Fondazione Adolfo Pini, è a ingresso libero fino a esaurimento posti.
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FESTIVAL DELL'ECONOMIA DI TRENTO
Scusi prof, cos'è il populismo?
Sabato 1° giugno Andrea Boitani e Rony Hamaui, autori di Scusi prof, cos'è il populismo? saranno ospiti al Festival dell'Economia di Trento per parlare di populismo. «Un'ideologia complessa che può assumere tratti diversi da paese a paese e nella storia» spiega la professoressa, alter ego dei due autori nel libro, «Eppure alla base vi è un messaggio molto semplice. Da una parte c'è il popolo, depositario di tutti i valori positivi, dall'altra l'élite, titolare di tutto l'egoismo. Un antagonismo manicheo che non lascia spazio per il compromesso tipico del sistema democratico». All'evento, che inizia alle 15.00 nella Biblioteca Comunale di Trento, intervengono Alberto Martinelli dell'Università degli Studi di Milano e Fabio Martini della Stampa. Coordina la giornalista della Repubblica Tonia Mastrobuoni.
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Il quinto volume della serie "Giustizia e Letteratura" curato da Gabrio Forti e Alessandro Provera ci accompagna in un viaggio attraverso il "mare greco", laddove nasce il concetto di giustizia, nella letteratura e nel mito. «La parola mýthos ha un significato ben diverso dal modo in cui è, ormai, comunemente impiegato» scrive Salvatore Natoli autore di uno dei saggi di Mito e narrazioni della giustizia nel mondo greco «Quando Telemaco cerca il padre chiede 'dimmi il mýthos' ossia: dimmi che cosa è accaduto, dimmi la verità. Il mito è un racconto che dice la verità. Considerato in questa luce il mito è la prima ‘forma logica’ con cui l’umanità dà ordine al mondo».
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Dispositivi tecnologici sempre più sofisticati, integrabili con il nostro organismo, in grado di simulare capacità umane: non è lo scenario distopico di un film di fantascienza ma il panorama della nostra situazione attuale. Come coltivare le risorse creative e civili delle persone in contesti relazionali dove la connettività digitale è così pervasiva? È la sfida raccolta da Pierluigi Malavasi con il suo libro Educare robot?, una pedagogia dell'intelligenza artificiale che sollecita a prendersi cura dell'umano chiamando in causa genitori, insegnanti, formatori e coloro progettano, fabbricano e utilizzano macchine 'intelligenti'.
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Carlo Ossola ha vinto la 17esima edizione del Premio di saggistica “Citta delle Rose”, presieduto da Franco Ferrarotti, con il libro Europa ritrovata. Geografie e miti del vecchio continente. Per la sezione stranieri ha vinto Alberto Manguel con Vivere con i libri (Einaudi). La cerimonia di consegna è in programma il 1° giugno alle 18.00 a Roseto degli Abruzzi all’Hotel Liberty.
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«Aevum manda il suo primo saluto a quanti lavorano nel campo delle nostre discipline con sincerità e con ardore, chiede loro confidenza e simpatia, collaborazione di sentimenti e di pensieri»: iniziava con questa "avvertenza" nel 1927 il cammino della rivista di Scienze storiche linguistiche e filologiche tuttora curata dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore sotto la direzione di Gian Luca Potestà. Sul sito della rivista sono disponibili online tutti gli articoli e i fascicoli digitalizzati, da quel primo numero fino a oggi.
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L'uomo post-moderno ha dismesso come inutili due "costitutivi antropologici fondamentali": il bisogno di credere e il desiderio di sapere. Emergono così nuove malattie dell'anima, derive nazionalistiche e rifiuto dello straniero, secolarizzazione del pensiero e radicalizzazione della fede. Tutte tematiche affrontate da Julia Kristeva in una raccolta di saggi, dal 6 giugno in libreria, intitolata significativamente C'è dell'altro. Come ben sottolinea Silvano Petrosino nella prefazione al volume, è proprio qui, nell'investimento in un Altro che mi riconosce e che riconosco, che la filosofa bulgara individua il punto di partenza «per una necessaria rifondazione dell'umanesimo».
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«È tempo che i cittadini, le persone comuni, si riattribuiscano un potere e un’autorità in grado di rigenerare pensieri e azioni per dare un futuro a questi indispensabili beni comuni per la vita buona delle persone.
C’è spazio per dar vita a esperienze istituenti, a nuove forme di democrazia (accanto a quella rappresentativa) e di economia (accanto a quella capitalista).
È questo il modo per prendere sul serio la speranza e rigenerare fiducia».
Johnny Dotti e Andrea Rapaccini
L'ITALIA DI TUTTI
Per una nuova politica dei beni comuni
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