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SONO SOLO CANZONETTE
Quando avevo 22 anni ho passato un anno negli Stati Uniti e ho avuto una liaison con un ragazzo francese. Il quale un giorno, invitato a suonare live alla radio del college, eseguì e mi dedicò -con nome e cognome pronunciati con accenti acuti- "Will you still love me tomorrow?". Comprensibilmente, è il brano che ascolto quando ho bisogno di un boost di autostima.
La sigla di Pinocchio fa parte dei disperati tentativi di appassionare Elia alle canzoni della mia infanzia. Questa è indiscutibilmente la più bella.
Ascolta la playlist della Newsletter Maggio 2019
COS'HO FATTO QUESTO MESE
a parte visualizzare e fare il bidet a mio figlio, s'intende
Nelle ultime settimane la mia personale causa è stata togliere il pannolino al mio bambino (spoiler: ce l'ho fatta). Nel frattempo, ho letto poco, sono uscita pochissimo e mi sono divertita ancora meno. Ho lavorato tanto e nel tempo libero ho pensato continuamente al lavoro.
Ho avuto per un attimo -ma solo un attimo eh!- la speranza che un nuovo assetto professionale fosse dietro l'angolo, ma così non è stato: si sarebbe trattato di una botta di culo epocale, di quelle che a me non capitano mai.
In questa rivoluzione silenziosa -silenziosa perché mentre ha luogo io devo continuare a mandare avanti la baracca- questo mese ho preso la paura dell'incertezza economica e l'ho spezzata in mille parti. Ho fatto i conti, compito che mi repelle, specialmente quando i soldi sono miei. Lo considero un'attività secondaria perché, come tutti i presuntuosi, non ci vedo alcuna poesia: ma quando ho finito di impostare l'excel, la soddisfazione è stata altissima.
Ho mangiato troppo, studiato un manuale e mi sono iscritta a due newsletter. Ho impostato un media kit e fatto minuscoli esperimenti fotografici.
Ma soprattutto ho immaginato: ho visualizzato, visualizzato, visualizzato. Ho pensato continuamente -col cervello principale e con tutti i miei cervelli secondari, quelli che continuano a pensare mentre io faccio il bagno a  Elia, griglio le melanzane o dormo- concentrandomi anche sugli odori, i rumori, la consistenza che dovrebbe avere la mia vita ideale. Questa vita la conosco benissimo ormai, peccato che non la stia (ancora) vivendo.
Questo momento così confuso è tutto un pullulare di note sul telefono, appunti, link salvati.
Come in tutte le fasi in cui sono in attesa di un click cerebrale compro decine di libri -letteralmente decine! E-book, saggi, manuali, romanzi, graphic novel- e quaderni e, per riuscire a scrivere l'idea appena arriverà.
A volte succede: mentre tornavo da una minitrasferta, ho persino scritto una bozza di romanzo nelle note del telefono.
THE CURATED CLOSET
un gigantesco sì
Arriva a gran richiesta la recensione di questo manuale scritto dalla blogger tedesca Anuschka Rees ormai 3 anni fa. Attualmente inedito in italiano, è scritto in inglese e si trova su Amazon a questo link.
L'obiettivo dell'opera è guidare il lettore nella definizione del guardaroba perfetto: rappresentativo del gusto personale e quindi esteticamente soddisfacente, modellato sulle esigenze reali del fruitore e quindi utile. Il manuale include spiegazioni, infografiche, checklist, esempi e immagini. Il libro prevede degli esercizi, che vanno fatti: perché è solo eseguendo i compiti che si genera un vero e proprio manuale di stile e non delle generiche linee guida.
Ecco qui 4 motivi per comprarlo o regalarlo:
1 - Non è un manuale sul decluttering o una guida al minimalismo: è un metodo applicabile a persone di qualsiasi genere, età e gusto. Può egualmente generare un guardaroba striminzito o una cabina armadio principesca. Per questo, esordisce con una parte construens (=scopri ciò che ti piace e descrivi il tuo stile) e passa successivamente alla parte destruens (=disfati di ciò che non è coerente con questo stile). Insomma, elimina quell'horror vacui tipico di chi butta via mezzo armadio e si ritrova senza niente da mettere, pronto sostanzialmente a ricomprare tutto
2 - L'inglese di Anuschka è praticamente perfetto: riprende lo stile cristallino del blog (si chiamava Into Mind, ora è Anuschkarees) ed è comprensibile a chiunque, ricco di vocaboli utili ed efficaci. È esattamente il tipo di lettura che consiglierei a chi vuole migliorare la propria esposizione scritta.
3 - l'impaginazione perfetta e la selezione iconografica ne fanno un libro bello, rilassante e autenticamente di ispirazione. Avrei forse scelto della carta più opaca ma, conoscendo il soggetto, penso sia stata una scelta ecologica o etica.
4 - si intuisce che c'è dietro un percorso di ricerca personale e un sistema di pensiero che Anuschka Rees ha esplicitato nella sua seconda opera "Beyond Beautiful", che mi aspetto sia un trattato sulla ricerca del benessere, dell'autostima e della felicità. L'ho ordinato ma ancora non mi è arrivato, se ne vale la pena ne parlerò!
PROSSIME PRESENTAZIONI DI "SE TU LO VUOI"
un pochino di pausa
Per un po' il circo delle presentazioni starà fermo. Sono molto stanca e le trasferte  -che per la mia macchina famigliare sono una spina nel fianco- iniziano a diventare ingestibili. Il romanzo ha quasi un anno: il grosso è stato fatto, insomma.
Ovviamente sono dispostissima a rimangiarmi la parola nel caso in cui ci fossero opportunità speciali -festival, rassegne, eventi- in località in cui si mangia benissimo (Sicilia? Puglia?) oppure in luoghi paradisiaci (Sardegna anyone?)
Il romanzo però è ancora disponibile, eh! Come sempre, lo trovate a questi link.
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GLI ULTIMI POST
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FELICITÀ E VOLONTARIATO
lo dice Harvard, mica io 
Ci sono alcune sporadiche volte in cui sono fiera di me stessa: sono anni che, nella posta del cuore, suggerisco il volontariato come risposta a praticamente qualsiasi tipo di infelicità. Una ricerca di Harvard durata 80 anni lo conferma: l'unico modo per essere più felici è donare. Quello che molti non capiscono è che donare denaro è molto meno utile, ai fini egoistici, rispetto allo spendersi personalmente per una causa.
La scusa che tipicamente viene avanzata dinanzi alla risposta "fai volontariato" non può essere: "non ho tempo". Se il volontariato deve essere una risposta alla solitudine, è probabile che di tempo ce ne sia, e anche troppo, e vuoto, e privo di senso.
La risposta più probabile è "non so fare niente" o "non sono in grado": ma anche questo non è vero. Ad esempio, qualche giorno fa ho parlato su Instagram di La forza e il sorriso, una Onlus che negli ospedali di tutta Italia tiene corsi di self-make up alle pazienti oncologiche. I volontari che cercano sono make-up artists, cioè una delle professioni meno vicine alla sfera della cura e della salute che si possa immaginare! 
Ho deciso che per quest'anno mi prenderò a cuore una causa, per impegnarmi non solo economicamente -cosa che già faccio da tanti anni: conoscete Renken Onlus?- ma mettendo a servizio di questa causa le quattro cose che so fare. Vediamo come va.
SCOPERTE BELLE
un podcast da 20 minuti da ascoltare la domenica pomeriggio
A me non piace particolarmente ascoltare i notiziari né leggere i quotidiani nazionali o internazionali. Si tratta di un problema antico: in casa dei miei genitori si ascoltavano un sacco di telegiornali diversi ma non c'era l'abitudine a discuterli. Mio padre registrava mentalmente tutto: a livello internazionale, nazionale, regionale e persino locale perché, nonostante i molti difetti, era un freak dalla memoria prodigiosa.
Però mio padre non mi spiegava niente, abitudine questa comune a tutti i campi del sapere. Penso che si aspettasse che, esponendomi ad alcune informazioni, io sviluppassi senso critico e spontaneo interesse. In alcuni momenti questo essere abbandonata a me stessa mi ha aiutato, ma parlando di attualità mi ha chiuso la vena dell'approfondimento. Mi ha resa ignorante, nel senso che ignoro: affinché io le digerisca, mi si devono selezionare le informazioni, occorre consegnarmele a piccole dosi e solo nel linguaggio che piace a me.
Il podcast "In Settimana" di Laura Loguercio propone ogni domenica una rassegna delle principali notizie della settimana precedente: si tratta solitamente di 5 argomenti, al massimo 6, per una durata inferiore ai 15 minuti. I toni sono giusti, l'utilizzo delle citazioni originali è saggio, la scelta delle news è ben bilanciata. È l'ideale da ascoltare la domenica sera mentre preparate la schiscetta per l'indomani, o il lunedì mattina mentre guidate verso l'ufficio.
L'autrice, Laura, ha 23 anni e non sapete quanto mi renda felice sapere che non tutti i ventitreenni passano le giornate a contarsi i peli delle sopracciglia, come facevo io alla sua età.
Se vi interessano gli altri podcast che ho apprezzato e che apprezzerò, c'è una sezione nelle mie Stories in Evidenza apposita.
Ascolta le recensioni dei miei podcast favoriti
IL PODCAST CHE VORREI
che podcast sognate?
Mi piacerebbe un sacco scrivere un podcast, e credo che sarei anche in grado di farlo. Forse per produrlo mi servirebbe un voice trainer, ma andiamo per gradi e facciamo chiarezza: secondo voi qual è il podcast che manca nello scenario italiano? Di quale argomento vorreste sentir parlare in un episodio di circa 20 minuti? Al contrario, quali sono i podcast che vi fanno venire il latte alle ginocchia? Aiutatemi!
Come sempre, vi sarò gratissima se vorrete condividere con me la vostra opinione e, se ne riceverò un numero sufficiente e rappresentativo, sarò felice di divulgare i risultati del sondaggio!
A presto, e speriamo che giugno non somigli a dicembre
SONO PRATICAMENTE DAPPERTUTTO
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Gynepraio · Vanchiglia · Torino, TO 10124 · Italy

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