Copy
Anche le idee sono giganti. 
Leggimi nel browser
Non hai voglia di leggere? Metti in play e ascolta!

Questa newsletter è la prima di 12 a tema creatività. Ne riceverai 1 al mese: ci sono dentro
una piccola riflessione,
una parola curiosa,
un’illustrazione.

Ho sempre odiato la noia, l’ho fuggita con forza, ho valutato la bontà di esperienze, fidanzati, libri, viaggi con una grande ascia che divideva tutto il mondo in due: mi annoia o no?

La noia è un sentimento talmente anacronistico che oggi nessuno si annoia più. Basta rimanere fermi per un paio di secondi che la mano è già pronta a correre veloce verso lo smartphone. Et voilà, qualcosa da fare, da guardare, da likare si trova sempre.

 

Sono in coda al supermercato? Facebook.
Voglio procrastinare quel lavoro? Gmail.
Sto aspettando la metro? Instagram.
Non ho sonno? Pinterest.
Aspetto che bolla l’acqua? Whatsapp.

 

L’altra sera sono andata a cena a casa di amici e ho deciso di non portare il telefono. Volevo dedicarmi alle persone, dandomi anche l’opportunità di annoiarmi tra una cosa e l’altra, nel tragitto, quando qualcuno non parlava direttamente con me.

La noia, mi sono rassegnata, è un combustibile prezioso per l’ispirazione. Ho dovuto ammettere che ogni volta che mi sono annoiata, proprio lì in quel momento, ho disegnato percorsi affatto lineari andando ad acchiappare pensieri, costruendone di nuovi, mettendoli insieme in modo nuovo.

Quando nella scrittura viene a mancare l’ispirazione non bisogna dedicarsi ad altro, ma entrarci dentro completamente con tutti i piedi come nel mare a luglio.

La noia è concime per l’immaginazione (infatti all’inizio ci puzza un po' la storia ma poi): chi l’avrebbe mai detto? Io sicuramente no. Mi sono dovuta ricredere perché le idee migliori non le ho avute mai davanti al computer, ma in momenti inattesi, inutili, banali, quando mi sono trovata a mangiare da sola, durante una passeggiata, aspettando qualcuno a un appuntamento.

La noia fa paura perché costringe a star soli con se stessi, mentre avere qualcosa da fare è rassicurante. Ma se di mestiere fai il creativo*, non perdere l’opportunità di annoiarti.

Sei alla fermata del tram? Resisti alla tentazione di tirar fuori lo smartphone. Scoprirai che dopo poco la mente reagirà alla noia e accenderà la fantasia. Magari quel giorno arriverai tardi a un appuntamento ma un tram passa di nuovo, l’idea giusta chissà.

 

*La creatività secondo me è risolvere problemi attraverso idee semplici, utili, nuove.

Curiosità sulla lingua

DESIDERARE
cessare di contemplare le stelle

 

Desiderare, dal latino de - lontano da, mancanza, sidus -dĕris stella, è uno strano verbo che parla di un qualche rapporto con le stelle. Il Dizionario etimologico della lingua italiana (DELI) riporta come significato originario della parola “cessare di contemplare le stelle a scopo augurale”.

L’ipotesi che trovo più ragionevole su questa strana etimologia è che desiderando si smetta di guardare le stelle e quindi si smetta di regolare la vita sulla base di un destino che cala dall’alto ma si inizi a usare il sapere tratto dalle stelle per agire nel mondo.
Cosa è successo nelle scorse settimane?
  • Ho raccontato il lavoro per Club House: payoff, testi, adv [portfolio]
  • Ho spiegato come si scrive una sales page [blog]
  • Mi è morto il gatto [stilo]
  • Sono andata a un evento su font e lettering [Type Paris] e ho scoperto il mondo di Nick Misani [wow]
Titoli di coda:
Chiara Gandolfi, testo e voce
Kalamun, illustrazione
Francesco Bonalume, sound design
BalenaLab
Facebook
Instagram
Copyright © 2019 EI BalenalaB, All rights reserved.