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LE NOVITA' IN SALA


LUNEDI' 08 LUGLIO
Tutti pazzi a Tel Aviv di Sameh Zoabi italiano ore  17:00 
DUE AMICI di Louis Garrel v.o.sott.italiano ore  19:00 
DICKTATORSHIP  di L.Ragazzi e G.Hofer italiano ore  21:00 #farneselive
 MARTEDI' 09 LUGLIO
Tutti pazzi a Tel Aviv di Sameh Zoabi italiano ore  17:00 
JEANNE di M.Aprea italiano ore  19:00 #Farneselive
DUE AMICI di Louis Garrel v.o.sott.italiano ore  21:00 
MERCOLEDI' 10 LUGLIO
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  17:00 
Tutti pazzi a Tel Aviv di Sameh Zoabi italiano ore  19:00 
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  21:00 

 
GIOVEDI' 11 LUGLIO
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  17:00 
#Novità
IL RITRATTO NEGATO di A.WAJDA italiano ore  19:00 
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  21:00 
 
 VENERDI' 12 LUGLIO
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  17:00 
IL RITRATTO NEGATO di A.WAJDA italiano ore  19:00 
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  21:00 
SABATO 13 LUGLIO
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  17:00 
IL RITRATTO NEGATO di A.WAJDA italiano ore  19:00 
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  21:00 
 DOMENICA 14 LUGLIO
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  17:00 
IL RITRATTO NEGATO di A.WAJDA italiano ore  19:00 
DUE AMICI di Louis Garrel italiano ore  21:00 


I N   P R O G R A M M A Z I O N E 

 
DUE AMICI
di Louis Garrel 
Francia, Les duex amis
100' 
Sentimentale



#NOVITA'
Lunedì 8 luglio Ore 19:00
e martedì 9 luglio Ore 21:00
v.originale con sott.italiano

Dal 10 al 14 luglio Ore 17:00 - 21:00
in italiano 

S I N O S S I

Opera prima di Louis Garrel, Due amici riprende la configurazione sentimentale francese per eccellenza e realizza un film arioso e leggero, nel senso di Kundera. Dramma da camera 'in esterno', Due amici argomenta il mediometraggio La Règle de trois girato quattro anni prima e abitato dagli stessi attori. Louis Garrel, Vincent Macaigne e Golshifteh Farahani interpretano tre personaggi spostati, fuori fuoco, precari della vita e dei sentimenti dentro una Parigi disinnescata che apre sulla bellezza confusa dei suoi protagonisti. Il triangolo amoroso (e amicale) domina il racconto svolto in tre giorni e due notti, ispirato a Musset ("Les caprices de Marianne") ma vicino a Marivaux nel gioco dell'amore e della menzogna. Al centro del motivo ternario c'è Mona, attorno orbitano Clément e Abel che, (auto)emarginati, possiedono tangibilmente soltanto il loro sentimento.

I personaggi, tutti ugualmente innocenti, si costruiscono un rifugio di armonia per fuggire il caos della vita, passando il loro tempo a mentire o a colpevolizzarsi. Incapaci di indovinare un punto di arrivo, vivono ogni istante come se la loro storia, passata o futura, non avesse rilievo. Ogni qualvolta il conflitto sorge, uno stratagemma narrativo o un dialogo eccentrico intervengono a eluderlo o a ridimensionarlo. La leggerezza prima di tutto. Quella insostenibiledi 
Kundera e quella umanista di Renoir, capace di considerare la pace tra due uomini che amano la stessa donna (La regola del gioco).

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TUTTI PAZZI A TEL AVIV
di Sameh Zoabi 
Lussemburgo, Francia Israele 
100' 
Commedia


 
lunedì 8 e martedì 9 luglio
Ore 17:00 
mercoledì 10 luglio
Ore 19:00 

 

S I N O S S I

Salam è un trentenne che vive a Gerusalemme e lavora a Ramallah. È stato assunto da poco da uno zio come stagista sul set di una famosa soap opera palestinese, Tel Aviv on Fire. Ogni giorno, per raggiungere lo studio televisivo, deve passare dal rigido checkpoint israeliano, sorvegliato dalla squadra di militari del comandante Assi. Poiché la moglie di Assi è una grande fan della serie televisiva, e Salam si è spacciato per sceneggiatore, Assi esige di farsi coinvolgere personalmente nella stesura della storia. In un primo tempo, la carriera di Salam ne beneficia, al punto che viene realmente assunto per scrivere il seguito, peccato, però, che l'ufficiale israeliano e i finanziatori arabi non intendano il finale nello stesso modo.

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Carmen y Lola
di Arantxa Echevarrìa 
Spagna, carmen y lola
105' 
Drammatico

 
PROSSIMAMENTE IN REPLICA

S I N O S S I

Il film di Arantxa Echevarría, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, trasuda freschezza, autenticità e difende uno degli ultimi diritti da conquistare: l’amore passionale tra donnne gitane.
L’esperienza della regista nel cinema del reale si percepisce chiaramente in Carmen y Lola, una storia da lei scritta che in alcuni momenti sembra un documentario, tale è l’autenticità che sprigiona nel plasmare il mondo gitano e i suoi costumi, incontri e credenze. Per far ciò, introducendo il pubblico in un ambiente sconosciuto, lo sguardo – sempre rispettoso – di Arantxa vaga per mercatini, case e quartieri della periferia di Madrid, con l’urgenza e la vitalità della camera a spalla, facendo un ritratto veritiero e senza cadere nel costumbrismo o nella cartolina folcloristica, così allettante in un soggetto come quello che tratta.
Rivendicazione di un cinema sociale – che rimanda a Carlos Saura e al suo In fretta, in fretta – che in Spagna si fa sempre meno e con sempre minor onestà, Echevarría rompe uno degli ultimi tabù rimasti in questo paese affrontando il tema del lesbismo nella comunità gitana, una cultura – con una fede religiosa di ferro – che non accetta, in nessun caso, l’omosessualità, e tanto meno nelle donne (considerata come una malattia o qualcosa di simile a una possessione demoniaca), perché secondo i loro costumi la donna deve sposarsi giovane, avere figli e servire l’uomo fino alla morte. Il machismo elevato alla sua massima espressione.
Così, la regista, avvalendosi di un cast di attori non professionisti e poco esperti – dove si distinguono, nei ruoli dei genitori di una delle ragazze, Moreno Borja e Rafaela León, ma soprattutto la giovanissima Zaira Romero, 16 anni, nel ruolo di Lola, la prima di loro a fare un passo avanti verso un cambiamento radicale nella propria vita – concentra con questo suo primo film l’attenzione mediatica su un problema nascosto che occorre portare alla luce, per garantire che queste donne possano vivere pienamente la loro vita amorosa e riuscire, finalmente, a essere felici senza nascondersi o fuggire.
Echevarría mette molta comprensione, sensibilità e coraggio in un film fresco, vibrante, libero, eccitante e, nonostante gli aspetti terribili che racconta, speranzoso, necessario e bello: tanto quanto le due ragazze protagoniste che sprigionano la purezza, l’ingenuità e l’intensità del primo amore, indipendentemente dalla loro scelta sessuale.

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E V E N T I   S P E C I A L I 
 
DICKTATORSHIP
di Luca Ragazzi e Gustav Hofer
ITALIA, 90 Documentario

 
REPLICA ECCEZIONALE

Lunedì
08 luglio ore 21.00
#FarneseLive
incontro dibattito con Luca Ragazzi e Gustav Hofer

S I N O S S I

Gustav e Luca vivono insieme da molto tempo, ma un giorno, a colazione, una battuta di Luca instilla in Gustav il timore che il compagno sia (insospettabilmente) maschilista. I due iniziano allora, tra il serio e il faceto, un cammino di analisi sociale - attraverso interviste a psicologi, sociologi, politici, scrittori e persone comuni - diretto a farci capire quanto la società italiana induca i singoli maschi, ancorché (apparentemente) di ampie vedute, a essere inconsapevolmente discriminatori nei confronti delle donne.
Dicktatorship, puntando ironicamente il dito contro la misoginia imperante, finisce per svelare gli atteggiamenti violentemente omofobi di una società grottesca quanto una commedia all'italiana degli anni '60.

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C O M I N G    S O O N 
PROSSIMAMENTE
AL CINEMA 
 

Nella cinquina degli Oscar® 2019  
Miglior Documentario
Migliore Canzone Originale 
14 MILIONI DI DOLLARI AL BOX OFFICE USA 


La straordinaria storia di Ruth Bader Ginsburg,
giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, pioniera per i diritti delle donne

“Alla corte di Ruth - RBG”, diretto dalle registe Betsy West e Julie Cohen, nominato agli Oscar® 2019 come miglior documentario arriva nelle sale da 11 luglio distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema
Il documentario narra la straordinaria storia di una delle icone più autentiche del nostro tempo, Ruth Bader Ginsburg, pioniera che ha sempre lottato per la parità dei sessi e i diritti delle donne.
Il film, attraverso le cause affrontate e vinte che hanno fatto scuola nell'ambito della parità dei diritti e delle discriminazione di genere, esplora le tappe che l'hanno portata a essere la seconda donna - nominata da Bill Clinton nel 1993 - tra i nove componenti della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Ribattezzata dai millennial con l’appellativo di “Notorious RBG” (parafrasando il nome d'arte del celebre rapper Notorious B.I.G.), oggi, a 85 anni, Ruth Bader Ginsburg è una vera e propria icona pop e simbolo di emancipazione civile anche tra le generazioni più giovani.

All’età di 85 anni, Ruth Bader Ginsburg, seconda donna a essere stata nominata tra i nove componenti della Corte Suprema degli Stati Uniti, è diventata un’icona inaspettata della cultura pop grazie alla sua dedizione all’attività giudiziaria e legale. Nonostante ciò, il suo percorso e il suo impegno sono rimasti, finora, in gran parte sconosciuti anche ad alcuni dei suoi più grandi fan.

Il documentario Alla corte di Ruth - RBG esplora la vita e la carriera di Bader Ginsburg e le sue lotte per i diritti delle donne che l’hanno portata ad affermarsi come esempio di emancipazione civile.

"Vitale. Un documentario da pugno chiuso, da applausi" Indiewire

"Commovente" Los Angeles Times

"Esaltante" The New York Times

"Necessario" The Film Stage

"Ardente e inaspettatamente romantico" TimeOut

Abbiamo preso a cuore l’approccio della Giudice Ruth Bader Ginsburg al sessismo e alle avversità - spiegano le registe West e Cohen - Quando dopo essersi laureata in Giurisprudenza con il massimo dei voti non riuscì a trovare un lavoro, ricordò il consiglio di sua madre: “la rabbia è una perdita di tempo”. Alla fine è stata in grado di usare le sue formidabili abilità legali per lottare per la giustizia e per le donne, una lotta che ha continuato per cinquant’anni. L’impegno incessante di RGB è a favore non solo dell’uguaglianza di genere ma anche delle istituzioni democratiche che proteggono i diritti di tutti i cittadini. Non c’è da stupirsi che sia un’icona del nuovo millennio.
 
Dalla vita di Ruth Bader Ginsburg è stato tratto il film Una giusta causa

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