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Ciao <<Nome>>,

mi manchi, come stai? Volevo tanto scriverti in questi giorni, ma son riuscito solo ora. Mettiti in comodità perché ho un sacco di cose da raccontarti.

In queste settimane mi sto concentrando sulla scena trap, quella musica dei giovani che parla di droga e usa l’auto-tune sulla voce, per capire se sotto questa corteccia repellente c’è qualcosa di interessante e forse l’ho trovato, ma ancora è presto per parlarne. Nel frattempo però voglio raccontarti un po’ di rovine interessanti per cui welcome to l’elenco numerato più bling bling del circondario:

  1. ho progettato il nuovo sito di Brio, il laboratorio di pasticceria artigianale senza glutine di Verona per il quale anni fa già creai l'identità visiva, logo, packaging, brochure, stand vari e che oggi ha deciso di fare un sito come si deve e aprirci il suo ecommerce. Ora si possono comprare i loro biscotti e cracker (che sono strepitosi) o anche solo vedere che bel sito che è venuto. Visita brioglutenfreebakery.com e dimmi che ne pensi.
    Foto di Francesco Ridolfi, codice di Matteo Trapella
  2. ho trovato stupendo Scenic Simpsons, un account Insta che raccoglie le più belle scene, tinte, set e composizioni astratte dei Simpson. Guarda che figata.
  3. mi sono immerso in uno strambo video diario dei mitici Uochi Toki (per capire chi sono senti che figata il loro brano Estetica) pieno di «street-riot, impegno politico, costosi automezzi, prestigiosi club in cui può succedere di tutto, altolocate premiazioni, pavimentazioni importanti, inside jokes» lo so che il tempo è prezioso e che mai investirai venti minuti in un tour autoprodotto autodistribuito ecc ma a me è piaciuto perché ci ho ritrovato i treni regionali scassati e i pomeriggi passati a dire finissime cazzate che hanno caratterizzato la mia adolescenza. Guarda il video.
  4. mi piacciono le galline (sembra quasi una cit degli Skiantos), le oche e le fattorie. Premesso questo (ci tenevo) ti volevo segnalare una video intervista ad un mio amico di gioventù che si è specializzato nelle cose agrarie, mescolate alla tradizione romagnola. Davide non solo organizza la prestigiosa Fiera Agricola di Imola (una volta all’anno, ci sono mille animali, mangiare, balle di fieno. Una volta ci ho visto un toro gigantesco, non credevo ai miei occhi, era grande tipo un Ducato Maxi o giù di lì), in questo video mostra e racconta di come cresce le oche romagnole e le galline (vengono chiamati «Animali di bassa corte»). È come andare in fattoria ma senza sporcarsi. Guarda il video.
  5. Ok va bene, non ti interessa il video della fattoria perché sei una persona sofisticata, ci sta, allora che ne dici di una pagina web raccoglie i test patterns televisivi? I test pattern sono quelle schermate che comparivano quando non c’era il segnale tv, o finivano le trasmissioni (si parla del Paleolitico), io stesso non sono sicuro di averle viste al di fuori forse di Blob. Ad ogni modo tempo fa li cercavo per metterlo all’inizio delle mie slide così quando devo fare una presentazione, ad esempio alla Domus o allo IAAD quando insegno, lo uso per capire se il proiettore proietta bene senza deformare (il cerchio al centro è quindi tondo), l’immagine è completa (non viene tagliato niente dai bordi), la scala colore è fedele (quasi mai, sti proiettori sono la morte del colore). Sono troppo nerd?
  6. Jérémy Schneider è un grafico pazzesco francese che seguo da tempo. Si è messo anche a produrre font, font che lui probabilmente ha disegnato per dei progetti e poi ha messo in vendita in maniera indipendente. Il font Love, appena pubblicato, è talmente bello che ogni volta che lo vedo cado dalla sedia. Lo guardo, lo slumo, lo riguardo. Ogni tanto penso di comprarlo, ma poi mi dico ma quando diavolo lo pensi di usare un font del genere, mannaggia a te, ma sognare è gratis. Almeno però posso condividerlo con te, e chissà magari potresti usarlo tu. In quel caso, pensami.
  7. Spulciando questo bell’articolo sui dark patterns, ovvero su quelle parti di un sito intenzionalmente ansiogene (13 persone stanno guardando questa stanza in questo momento e se non ti sbrighi 4 di questi ti cagheranno nel lavandino) ho scoperto la pratica del Confirmshaming. Hai presente quando c’è quel fastidioso popup che ti oscura lo schermo e vuole farti iscrivere alla loro diavolo di newsletter per avere uno sconto che neanche ancora ti conosco dammi il tempo di capire se sei un cioccapiatti o uno che mi piace aspetta un attimo, beh in questo articolo mostrano mille casi reali, ad esempio il bottoncino che dovrebbe chiudere il popup e dire qualcosa come «Annulla» o «Chiudi» invece recita il più aggressivo «No, thanks I like full price». Il confirmshaming è: Using language and emotion (shame) to steer users away from making a certain choice. Altri dark pattern si chiamano Pressured Selling, High-demand Message, Forced Enrollment e mille altri. Questo ti fa capire che le forze del male sono furbissime, ma noi possiamo vincere (LOL, soccomberemo).
  8. Prima o poi mi devo convincere a comprare una stampantina wireless semplicina per casa/studio e ho trovato questo tweet del grande Brad Frost ha la mia stessa necessità e chiede consiglio ai suoi follower. Prima o puoi cercherò tra le risposte.
  9. Poi ci sono gli Idles. Gli Idles sono una band post-punk di Bristol. Come uno schiaffo, quando ho ascoltato Danny Nadelko sono rimasto a bocca aperta. Mi sono innamorato del loro sound, un muro di suono, cori da stadio, energia, urgenza. Andando poi a capire di più di cosa stavo ascoltando, leggo che sono anche dei tipi con un pensiero critico, (oltre che il cantante un figo pazzesco). I loro testi parlano di «politica e immigrazione, ma anche di amore e vulnerabilità, fino a toccare il tema della mascolinità tossica, gli stereotipi di genere e i padri che non riescono a piangere». Bene e qui siamo già innamorati di loro giusto? Non pago, mi imbatto nel loro live al festival Glastonbury di qualche settimana fa. Avevo letto che questo live era stato particolarmente e toccante, ma non pensavo così tanto. Il cantante entra sul palco in lacrime, sembra quasi spaventato. È commosso, fatica a guardare il pubblico. Dice «Questo è il miglior momento della nostra vita». Dopo dodici anni di concerti quella era la coronazione di una carriera: suonare su quel palco. Lo vedi manifestare sinceramente quest’emozione. Noi la viviamo con lui. La musica che suonano è una bomba e tutto il pubblico è con loro. È tutto umano e selvaggio, c’è un meraviglioso senso di abbandono nella musica, è una sorta di guarigione di massa. C’è addirittura un bambino di 10 anni a bordo palco che mima di suonare la batteria esattamente come sto facendo io guardandolo su YouTube. Il cantante che parla delle sue debolezze, la depressione la droga, e parte un altro pezzo. Una mina. Lo sto riguardando ora mentre te ne scrivo, sto piangendo di nuovo. Dedica un brano all’NHS (il Servizio Sanitario Nazionale inglese) e ai suoi infermieri. Dove il cantante non riesce a cantare perché non riesce a tirare fuori la voce, canta tutto il pubblico, non so quante diamine di migliaia di persone ci sono a quel festival, cantano loro, è bellissimo. C’è una sensazione di comunione, in questo live, di sintonia di, non lo so, di momentum, che è una roba pazzesca. Fanculo i dark patterns, le correzioni, il caldo, il futuro, il passato, fanculo tutto alza il volume e canta a squarciagola.
  10. TVB, scrivimi
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