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Fuori le serie!
- di Nicola Cupperi - 
#132 - It's all good, man

Ciao <<Nome>>,
questa è Fuori le serie!, la newsletter di Film Tv che ti segnala tutte le serie che partono, tornano o ricominciano in streaming ogni settimana.

 

***

Torna Better Call Saul, e tanto basterebbe a rendere memorabile questa settimana di serie. Ma lo streaming è stato generoso, aggiungendo anche la seconda stagione di Russian Doll, una serie (Gaslit) con Julia Roberts e Sean Penn e altre cosucce piuttosto variegate.

ALCUNE ESORDIENTI FORSE BUONE



 

NETFLIX



Yakamoz S-245 (Belgio, 2022)
dal 20/04/2022

Sono partiti umili, gli amici che hanno realizzato Yakamoz S-245, proponendosi due anni fa per essere quelli che fanno la prima serie originale belga Netflix. E poi, invece di mantenersi sul semplice, hanno scelto di adattare in maniera muscolare – e anche un po' facilona se lo chiedi a me, ma quello è un altro discorso – il romanzo fantascientifico polacco Starość aksolotla (il titolo internazionale è The Old Axolotl), pubblicato da Jacek Dukaj nel 2015. Un libro che spinge forte sulla sci-fi filosofica e metafisica in una densa riflessione sulla natura umana e sul concetto di costruzione della coscienza, ambientato in un mondo post-apocalittico dove un evento radioattivo ha estinto il genere umano, eccezion fatta per alcuni fortunati che hanno trasferito il proprio essere all'interno di un programma e adesso devono convivere con forme di vita artificiali che stanno sviluppando le proprie identità. Oltretutto, The Old Axolotl è anche un esempio di cosiddetta letteratura elettronica, ideato appositamente per il supporto digitale e per un'esperienza di lettura arricchita da ipertesti, collegamenti a note, modelli 3D stampabili e illustrazioni. In pratica un romanzo impossibile da adattare in serie. E infatti del libro di Dukaj, nelle due stagioni di Into the Night, rimangono la premessa (i raggi del sole che da un momento all'altro diventano letali) e le dinamiche di tensione che insorgono nei gruppi di sopravvissuti. Dopo l'aereo notturno della prima stagione e il bunker NATO della seconda, appare dal nulla questo spinoff in turco, che racconta la storia del ricercatore altrettanto turco spuntato a sorpresa alla fine dell'ultima stagione, e di come sia riuscito a sopravvivere alla brutta faccenda solare prendendo in prestito un sottomarino. Cose matte che ti costringe a fare l'apocalisse. Rubare sottomarini a Erdogan.




Hiyama Kentaro è incinto (Giappone, 2022)
dal 22/04/2022

Non è forse l'atto di mostrare i problemi femminili raccontando una storia che ha per protagonista un uomo alle prese con quei problemi femminili esso stesso il vero problema femminile? Non lo so proprio. Anche perché la situazione si complica ulteriormente, dal momento che il testo originale da cui è stata tratta questa serie qui è il manga Hiyama Kentaro no Ninshin: Ikuji-Hen, realizzato da Eri Sakai. Laddove Eri è un nome giapponese femminile, che poi tutta la questione stava solo in quello e invece non si capiva molto bene. Il succo della vicenda è che la fumettista Sakai ha scritto un manga ambientato in un mondo parallelo uguale uguale al nostro, non fosse che laggiù anche gli uomini possono rimanere incinti. No problemo: non basta così poco per rendere l'essere umano una specie migliore. Nel mondo di Sakai, il patimento delle lavoratrici incinte costrette a scendere a compromessi e a sentirsi trattate come un peso dall'azienda – quello che succede da noi nella nostra realtà – viene trasferito ai maschi cisgender single in dolce attesa, considerati degli sciamannati pochi di buono scavezzacolli brutte persone e, se tanto mi dà tanto, anche un po' di facili costumi. Hiyama Kentaro lavora, con gran successo, nel mondo della pubblicità con l'ambizione di scalare la vetta dell'azienda top in cui è impiegato. È giovane, è ricco, è single, è manzo e non è timido nello sfruttare le suddette doti per ottenere del biblico sollazzo ogni sera con una compagna diversa. L'avventura di una notte con l'equipollente giornalista Aki Seto, però, finisce con un test di gravidanza positivo per il giovane Hiyama. Il quale, non avendo il cuore di abortire, decide di portare avanti la gravidanza nonostante le difficoltà e il mobbing che dovrà affrontare.

 



Fidati di me (Polonia, 2022)
dal 22/04/2022

È la 6ª serie – SESTA vi dico. The Stranger, Estate di morte (ossia The Woods), Suburbia Killer (ossia The Innocent), Svaniti nel nulla (ossia Gone for Good) e Stay Close. Per Giove pluvio, non ci si crede – nel giro di due anni (due anni! Impazzisco) tratta da un romanzo di Harlan Coben, ennesima conferma che siglare un contratto di esclusiva del genere (buono per l'adattamento di 14 – QUATTORDICI – opere del Coben) è stata la peggior mossa di sempre fatta da Netflix. Seconda solo a quella volta che hanno deciso di eliminare gli account condivisi. Come sta andando su quel fronte Netflix? Come va il titolo in borsa? Aumentano gli abbonamenti? Ouch. C'è da dire che dei sei thriller sopra citati, i meno peggio sono stati The Stranger e The Woods. Questo Fidati di me ha in comune con The Woods il fatto di essere stato prodotto in Polonia. Quindi boh, magari si scopre che fra i polacchi e il Coben c'è un'affinità spirituale trascendente e loro sono gli unici in grado di trarre qualcosa di guardabile dai suoi romanzi. Vai a sapere. Questa ennesima reiterazione dello stesso thriller psicologico modificato appena appena rispetto al precedente parla di Anna e Michal Barczyk, una coppia a cui apparentemente non manca nulla: bella casa, bel lavoro, due bei figli di 16 e 11 anni, la radio a transistor, la discografia completa di Little Tony e via discorrendo. Tutto ok finché non succede un fattaccio: il migliore amico del figlio grande si suicida, e i Barczyk vanno istantaneamente in paranoia. Il ragazzo comincia a chiudersi e ad allontanarsi dalla famiglia. I genitori rispondono installando sul computer del figlio un software che permette loro di monitorare i suoi viaggi sull'internet. Spia che ti spia, succede che i due matusa ficcanaso leggono un messaggio sospetto giunto da un mittente ignoto... cosa sta nascondendo quell'antipatico di un adolescente? Guarda spero proprio che siano le canne di droga così almeno gliene rubo un po', perché ultimamente in ufficio è uno stress che non ti dico.     




Heartstopper (Gb, 2022)
dal 22/04/2022

Va bene Euphoria e van bene gli adolescenti complessati male che si drogano, si alcolizzano, si prostituiscono, dicono le parolacce blasfeme e hanno famiglie orrende. Esistono pure loro, anche se non hanno un direttore della fotografia così fighetto, ed è bello e interessante che vengano raccontati e romanzati. Però dai. Da qualche parte si nascondono ancora gli adolescenti noiosetti, quelli normalmente complessati, che si drogano di amicizia e rapporti sani, che si alcolizzano di creme anti acne, che non si prostituiscono perché le caramelle gommose se le possono permettere anche solo con la paghetta settimanale, che dicono le parolacce ma poi si pentono subito dopo e che hanno famiglie magari imperfette, ma sicuramente non criminali. Le storie di questi adolescenti normali piacciono molto alla fumettista e romanziera inglese Alice Oseman, specializzata nel famigerato genere young adult, la quale ai tempi in cui Tumblr era ancora una faccenda che interessava a qualcuno si era auto-pubblicata un webcomic intitolato Heartstopper. Heartstopper ha avuto abbastanza successo da ottenere (nel 2018) di essere pubblicato in formato cartaceo, per poi diventare questa serie qui. L'arco narrativo è quello classico da romanzo di formazione romantico – ovvero: nella sostanza non succede nulla, ma le emozioni e i sentimenti si srotolano che è una meraviglia – e ha per protagonisti un gruppo di amici che si sentono, abbastanza orgogliosamente, gli sfigati della Truhman Grammar School for Boys. Alla testa della banda – un trio a cui presto si aggiunge Elle, studentessa trans appena trasferitasi nella scuola femminile adiacente – c'è Charlie, ragazzino un po' pistolone e ciondolante ma dotato di un fantastico superpotere: ha già fatto coming out per quanto riguarda la propria omosessualità, non ha nessun problema al riguardo e se la vive serenamente sbattendosene delle malelingue. Il primo giorno di una nuova classe, Charlie viene messo in banco assieme a Nick, stella del rugby e tontolone dalla faccia buona. Per Charlie e i suoi sopracciglioni teneri è amore a prima vista, e anche Nick non sembra indifferente. Riusciranno i nostri giovani eroi a volersi bene o la gente romperà le balle? Che domande.    



 

DISNEY+



The Dropout (Usa, 2022)
dal 20/04/2022

Certe volte ci sono delle storie così americane, ma così americane che se le guardi troppo intensamente negli occhi riesci a percepire il colesterolo che ti sale a dismisura. The Dropout – che sarebbe la parola con cui si indicano le persone che abbandonano gli studi – parla di vita, opere e misfatti della giovane Elizabeth Holmes, una che ancora prima di compiere trent'anni era già riuscita a fare il giro completo, quello che di solito la gente normale ci mette almeno una mezza dozzina di lustri: da figlia di cotanto papà (un vice-presidente di Enron) e studentessa di ingegneria chimica con l'ambizione di rendere le cure mediche statunitensi più accessibili abbattendo i costi tramite la tecnologia, a truffatrice multi-miliardaria che per una decina d'anni ha gabbato tutti, compresi i finanziatori e le istituzioni. In pratica Holmes, ancora studentessa, dice di avere un sogno – democratizzare la medicina, far pagare di meno agli americani e abbassare di un punto percentuale la certezza matematica che moriranno male a causa degli zuccheri in eccesso, o dell'acqua al piombo, o degli steroidi nel pollo – e di avere un mezzo per realizzarlo, sostenendo di aver progettato e costruito un aggeggio che, a basso costo, riesce a produrre un esame completo dei valori del paziente con un estrazione minima di sangue. Bastano poche gocce, pochi minuti e anche Hamburger Joe può avere finalmente conferma del suo diabete senza ipotecarsi il polmone d'acciaio della nonna. L'azienda di Holmes, Theranos, attira immantinente finanziamenti milionari. Ma è tutta fuffa. All'inizio senza malizia – alla fine uno dei motti preferiti dagli americani è “Fake it 'till you make it”, ovvero finché non arrivi al risultato, fai finta – ma poi con il passare degli anni (e delle insormontabili difficoltà tecniche) ci viene messo dentro anche un bel po' di dolo. Non sarebbe una storia così americana da farti cariare i denti se di mezzo non ci fosse il circo dei media: l'imprenditrice, assieme al suo socio e compagno di vita, viene sbugiardata da John Carreyrou, giornalista del Wall Street Journal che, con la collaborazione scientifica di un paio di chimici, svela l'inganno nel suo libro-reportage Bad Blood: Secrets and Lies in a Silicon Valley Startup. Questa serie invece, in cui Amanda Seyfried interpreta la protagonista, è tratta da un podcast di lusso targato ABC (quindi Disney). Vi dirò di più: c'è anche Adam McKay che ha (dovrebbe avere) in preparazione un biopic sull'argomento, con Jennifer Lawrence in rampa di lancio per una nomination agli Oscar nel ruolo di Elizabeth Holmes. Americani. 


 

STARZPLAY



Gaslit (Usa, 2022)
dal 24/04/2022

Voce del verbo “to gaslight”, ovvero l'atto del fare del “gaslighting”, che ormai è una di quelle parole inglesi sdoganate ed entrate abbastanza bene nell'uso comune perché effettivamente utili e in grado di evitare lunghi panegirici per indicare un concetto. Gaslighting significa manipolare negativamente qualcuno in maniera subdola, cercando di sminuire e/o screditare la loro percezione della realtà e la loro memoria, creando (o amplificando) un rapporto di debolezza e sudditanza. È un termine che spiega qualcosa di orrido, ma che ha natali deliziosi. Gaslight (in italiano Angoscia) è il titolo di un thriller psicologico del '44 diretto da George Cukor, con Ingrid Bergman, Joseph Cotton e Angela Lansbury, remake dell'originale britannico prodotto nel '40; entrambi i film sono tratti dal dramma teatrale Gas Light dell'inglese Patrick Hamilton, ambientato in epoca vittoriana, in cui un truffatore cerca di far internare per follia la sua vittima abbassando a sua insaputa e poco a poco l'intensità della luce delle lampade di casa, illuminate a gas (da cui Gas Light). Gaslit è l'aggettivo legato all'azione di fare gaslighting ai danni di qualcuno, ed è anche il titolo di questa serie che si basa sulla prima stagione di un podcast (Slow Burn di Leon Neyfakh) e che racconta alcune storie tangenti allo scandalo Watergate. In questo caso quella di Martha Mitchell (Julia Roberts), di mestiere esponente dell'alta società e moglie/trofeo di John N. Mitchell (Sean Penn), uno dei più stretti e leali collaboratori di Richard Nixon. Capita che Martha venga a sapere delle nefandezze perpetrate dal presidente e dalla sua cerchia, decidendo di essere la prima persona a denunciare pubblicamente le malefatte. Succederà che tenteranno di screditarla, mentre il marito dovrà scegliere da che parte stare: con sua moglie che ha la faccia di Julia Roberts; o con quella sottospecie di mafiosetto che di secondo nome fa Milhous, convinto che se certe cose le fa il presidente degli Stati Uniti allora, magicamente, non sono più illegali. Che è anche vero, a conti fatti. Ma io, al posto suo, non sarei andato in giro ad ammetterlo ad alta voce, ecco.

TANTE VETERANE FORSE ASSODATE (PIÙ UN MALEDETTO CAPOLAVORO)

NETFLIX
 
Better Call Saul (Usa, 2015)
sesta stagione dal 18/04/2022

Una delle mitologie più complesse e affascinanti e ricche e profonde degli ultimi anni di piccolo schermo l'ha creata Vince Gilligan con Breaking Bad, che è bella esattamente quanto continua a sostenere quel vostro amico fastidioso, quello che vede tutte le serie del mondo e, rigorosamente non interpellato, ci tiene un sacco a condividere con voi i suoi giudizi. Sapete qual è l'unica cosa più bella di Breaking Bad? L'idea di esplorare, con un'altra serie, la mitopoiesi di Breaking Bad. Ché chiamare Better Call Saul uno spinoff prequel parrebbe davvero un gesto indelicato. Chè Better Call Saul sta a Breaking Bad come l'Iliade sta all'Odissea. Dopo il viaggio di Walter White, finito nel 2013, Gilligan ci teneva a raccontare anche la storia della guerra le cui spoglie hanno nutrito il fiore avvelenato di Heisenberg. La lotta principale è in apparenza quella più piccola e personale, quella tra Jimmy McGill e Saul Goodman. Che condividono lo stesso corpo (quello di Bob Odenkirk) ma non gli stessi gusti per gli abbinamenti cromatici né la stessa passione per la morale o l'etica, con Saul che ormai ha preso il sopravvento su Jimmy e lo ha convinto una volta per tutte a smettere di praticare la legge come si deve – tanto, prima o poi, qualcuno che non gioca secondo le regole (o qualcuno che le regole se le fa) arriva a metterti i piedi in testa. All'inizio della quinta stagione, Goodman aveva scontato il suo castigo riprendendosi lo status di avvocato. Per vincere definitivamente la pugna con una coscienza che, a suo modo di vedere, non gli ha mai dato troppe soddisfazioni, continua ad affinare l'arte del prendere scorciatoie losche sfruttando tutte le sfumature di grigio che fantasia e lassa moralità gli suggeriscono. Intorno a lui infuria la guerra sotterranea per il monopolio sullo smercio di metanfetamine di Albuquerque e dintorni: all'angolo rosso l'ambizioso Gus Fring e il suo elaborato feticcio per la vendetta; all'angolo blu la famiglia Salamanca e i cartelli messicani. 

Russian Doll (Usa, 2019)
seconda stagione dal 20/04/2022

Cosa c'è dietro a una seconda stagione realizzata tre anni abbondanti dopo la prima, la quale di per sé era già abbastanza perfettamente autoconclusiva? I casi sono due. O il mondo sta cominciando a migliorare, e improvvisamente a Hollywood hanno deciso che lasciar fare il proprio corso al processo creativo di un autore è più importante che fatturare prima di subito; oppure Natasha Lyonne, co-creatrice e protagonista della serie, non ha mai avuto la voglia e le idee per proseguire con Russian Doll, ma dopo tre anni di “disoccupazione” ha deciso che non era il caso di mollare la presa sulla roba di maggior successo realizzata in una lunga carriera fatta di alti (come attrice il più recente è stato Orange Is the New Black) e bassi (abusi di sostanze e seri problemi di salute), scegliendo di appiccicarci una seconda stagione posticcia. Se non avete visto Russian Doll, recuperatelo: è una bella variazione sul tema di Ricomincio da capo, fatta con un sacco di cuore. Su questa seconda stagione, invece, non possiamo garantire. 


 
DISNEY+

Grown-ish (Usa, 2019)
quarta stagione dal 20/04/2022

C'era una volta uno sceneggiatore e produttore televisivo di nome Keya Barris, che dopo aver raggiunto il successo commerciale co-creando insieme a Tyra Banks il reality America's Next Top Model, ha lasciato la sicurezza finanziaria di uno show ben avviato e potenzialmente in grado di andare avanti per i fatti propri per le successive sessanta stagioni tv e si è presentato alla Disney con un'idea: negli anni '70 c'erano I Jefferson a raccontare la cultura borghese (=rassicurante) afroamericana attraverso il linguaggio delle sitcom (=ultra rassicurante), negli '80 I Robinson, mentre nei '90 Will Smith e il suo principe di Bel Air. Il nuovo millennio ha consegnato il testimone a quella banda di decerebrati dei fratelli Wayans, ma nel decennio scorso lo slot era rimasto vuoto. E allora nasce Black-ish, che racconta le vicende della famiglia Johnson – vagamente ispirate alla quotidianità di Barris, che è stato spostato a un'anestesista di nome Rainbow (come la matriarca della serie) con cui ha avuto sei figli. Ed è un successo clamoroso, segno che nei palinsesti dei canali generici americani mancava una buona sitcom di questo genere. Un successo abbastanza grande da meritare due spinoff; tra cui il ben avviato Grown-ish, ormai arrivato alla quarta stagione, che racconta le avventure universitarie di Zoey, la primogenita dei Johnson. 


 
NOW

Diavoli (Italia/Gb/Francia, 2020)
seconda stagione dal 22/04/2022

Guido Maria Brera – che nonostante il nome e la vita più milanesi di sempre è nato e cresciuto a Roma – è un dirigente d'azienda nell'ambito dell'altissima finanza, nonché scrittore. Dal momento che quando uno se la merita, se la merita fino in fondo, Brera ha trasformato la sua autobiografia romanzata in un'omonima serie tv Sky in cui a interpretare Massimo Ruggero, il protagonista ispirato all'autore, non hanno mica chiamato Pippo Franco, bensì Alessandro Borghi. Che in una botta di testosterone difficile da incassare, duetta con Patrick Dempsey, chiamato a interpretare lo spietato mentore dello spietato protagonista che si muove con sicumera e baldanza nello spietato mondo della spietata finanza londinese. Se volete saperne di più, sul numero di Film Tv della scorsa settimana abbiamo intervistato il capo sceneggiatore Frank Spotnitz.
 


 

- questa rubrica settimanale esce il venerdì per consigliarti come distruggerti di binge watching intensivo durante il fine settimana -

Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
 
Le fate ignoranti (Disney+)
Infinite scatolette di pelati acidi a Le fate ignoranti (titolo internazionale: The Ignorant Angels. E si vola). Non so cosa dirà la meglio gioventù di oggi, quella che Özpetek dice essere il vero target di questo rigonfiamento seriale del suo omonimo film datato 2001; ma la peggio gioventù di ieri, quella che vent'anni fa aveva amato a dismisura (o anche semplicemente apprezzato, come il sottoscritto) Le fate ignoranti originali, non può che rabbrividire di fronte a questa versione ripulita, pettinata e impomatata di quell'evento cinematografico che tante vite aveva toccato e cambiato in meglio. Senza il cuore e la vitalità del film, questa serie è solo un esercizio vuoto (e neanche così ben fatto) che grida vendetta. Cattivo Özpetek. Cattivo. 
Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...

Naomi Osaka
[Netflix]
 
La vita di Naomi Osaka è un crocevia di eredità diverse. Madre giapponese e padre haitiano, cresciuta negli Usa, legata al Giappone: il suo luogo di nascita, un posto sconosciuto, lo stato dove ha preso cittadinanza e per cui è una campionessa di tennis, un simbolo nazionale. L’esposizione mediatica, per lei, è travolgente. Se ne accorge il giorno in cui vince gli US Open del 2018, a 20 anni, battendo Serena Williams. La gioia è strozzata dalle proteste di Serena contro l’arbitro. La rovina di un momento perfetto. Un monito su ciò che sarà, d’ora in poi, il suo sentire sotto i riflettori. Da quel torneo, dallo straniamento della fama, prende il via questa miniserie. Tre episodi dove la narrazione segue i successi di Osaka come i suoi silenzi, con il merito di lasciare vivere gli stati d’animo. Il tennis è la vita di Naomi da quando ha tre anni, è dedizione, gesti ripetuti all’infinito. È un meccanismo che s’inceppa, a volte, come i suoi sentimenti: un contrasto continuo tra l’essere in vista e il non sapere più, all’improvviso, chi si è. Il tema dell’eredità è per Osaka una lenta presa di posizione nel mondo: sostiene in piazza Black Lives Matter, scende in campo a New York con mascherine dedicate alle vittime nere uccise dalla polizia; affronta la sua distanza con il Giappone, un paese che l’ha resa l’ultima tedofora olimpica ma che è capitato la raffigurasse con la carnagione più chiara (un aspetto non toccato qui). Il doc non arriva alle difficoltà recenti della campionessa - il forfait al Roland Garros, la depressione che pare avvicinare la sua vicenda alla ginnasta Simone Biles -, ma indaga bene nel loro retroterra interiore, nella complessità di una storia da scrivere.
 
MATTEO BAILO



[pubblicata su Film Tv n° 34/2021]
EXTRA
Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pilota 5x12: tre serie belle raccontate con amore, da recuperare se le avete perse: Mare of Easttown (su Sky e Now), Ted Lasso (su AppleTv+) e It's a Sin (su StarzPlay). CLIC QUI per ascoltare l'episodio.

 
Qualche notizia dal mondo delle serie.
  1. Per approfondire Heartstopper
  2. E aspettate di vedere la prossima
  3. Una serie musicale
  4. In Italia sarà su Disney+
  5. Il collegamento tra Beetlejuice e Stranger Things
  6. E vai di spin-off
  7. Un thriller con Idris Elba
  8. Elisabetta, prima
  9. A proposito di Natasha Lyonne
  10. Parla Chloë
Ci vediamo la settimana prossima con un nuovo numero di Fuori le serie! Se ci vuoi segnalare qualcosa oppure semplicemente lasciare un messaggio relativo a questa newsletter, puoi scriverci all'indirizzo info@filmtv.press. Ciao!

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