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2x19
Stiamo per scavallare gli Internazionali, non letteralmente perché il cavallo non può entrare


Mercoledì, sono entrati in campo Nadal, Zverev, Tsitsipas, Djokovic, non ci sono più Delbonis, Martinez, Fokina e Cerundolo: per noi il torneo è finito ma essendo il servizio pubblico del tennis continueremo a lavorare per voi, tranquilli.

Il martedì del Foro è stata la riduzione a due degli italiani in gara, su 12 partite del primo turno due sole sono state le vittorie infatti, Sinner e Fognini che giocano anche contro. C'è poca ironia da fare su molte partite che hanno visto protagonisti gli azzurri: 4 o 5 di queste non erano di livello 1000. Ma neanche di 250 a essere sincerissimi.

Cioè prendiamo Luca Nardi per esempio, il giocatore che i giornalisti specializzati sul tennis, gente che difficilmente riuscirebbe a diventare 4.4, chiama Giotto, “perché lui dipinge tennis”. Uno di questi giornalisti, non lo citiamo non per codardia, figuriamoci, ma solo per non fargli pubblicità, ha scritto un tweet che diceva che “contro Norrie, con la partita secca Nardi può giocarsela”.

Purtroppo Nardi ha perso, la formula lo ha evidentemente penalizzato: ci fosse stato anche il ritorno chissà come sarebbe finita, magari ai rigori…
Questa gente si diverte a pompare qualsiasi giocatore che difenda i sacri colori dell'impero FIT, la narrazione è sempre la stessa, la critica e il distacco non esistono mai.

Abbiamo visto un set di Nardi prima di abbandonare per la troppa caciara immotivata. Cioè chiariamoci, qui non siamo al collegio, siamo gente che frequenta l’Olimpico quando gioca la squadra di Roma, però fischiare il numero 11 del mondo per pura partigianeria è una roba da provinciale, non va bene per il circolo locale figuratevi per il Foro. E questo ci fa ricordare le parole di Binaghi, sul “pubblico del tennis che non è come quello del calcio”. Infatti.

Abbiamo dato uno sguardo a Lucia Bronzetti, che ha fatto una mezza partita sul centrale, roba per stomaci forti. Almeno Paolini si è sbrigata a perdere, la sua partita ha aperto la programmazione mattutina sul centrale, era roba da campo uno al massimo. Giorgi si è ritirata, solo da questo torneo eh, c'è ancora da attendere per il resto, mentre Fognini ha battuto Thiem sul centrale, chiaramente per l'ultima volta in carriera. Sinner ha vinto un buon match contro Martinez, uno che ridendo e scherzando è il numero 40 ATP.

Noi abbiamo vagato alla ricerca di tennis per tutto il giorno, senza trovarne. Finché ci siamo posizionati nel Pietrangeli per seguire un buon match fra David Goffin e Hubert Hurkacz, con il belga che sembra tornato finalmente a buon livello. Hubert ha perso un primo set al tiebreak nel quale ha avuto tre setpoint, nel secondo tiebreak, quello che ha deciso la partita, manco ci è arrivato a setpoint.

Il Foro italico intanto si è riempito di gente come prima della pandemia, la FIT ha annunciato il record di presenze con 34K biglietti.
Manca il riparo dal sole per chi esce dalla ressa dei campi secondari o del Pietrangeli, che fino alle 17 sono delle autentiche griglie da barbecue. Alle sei infatti, quando il sole prende la via di Monte Mario e l'ombra si fa generosa, il ponentino favorisce il ricircolo d'aria e si può entrare in piena sintonia con il tennis. Infatti siamo rimasti un paio d’ore, la pelle si è rosolata per bene mentre guardavamo Davidovich Fokina e Auger Aliassime giocare una partita equilibrata e piacevole, ma che in quel contesto risultava la cosa più bella da fare in quel momento in tutta Roma. Sì il Pietrangeli è bello per carità ma è Roma che ce sa fa direbbe Lando Fiorini.

A proposito: nello stadio più bello del mondo abbiamo notato una chicca: il FAST TRACK per I tesserati GOLD FIT. Cioè non ci è chiaro come funzioni, promettiamo di indagare noi che abbiamo la tessera dei poveracci, ma forse in quella corsia i GOLD non fanno la fila per entrare sul Pietrangeli. Se continua così la FIT metterà il Telepass.

Il pubblico era diviso, ma piaceva di più Alejandro. Fokina ha la capacità di trascinare il pubblico dalla sua parte e questo lo si deve esclusivamente al suo stile di gioco. Si veste da lottatore, con quella mezza criniera da elfo immaginata da un romanzo di Martin, corre su ogni palla come se la sua vita dipendesse dal secondo rimbalzo, colpisce a tutta forza urlando e poi, quando l'avversario gli gioca una palla più alta del solito, lui non ha paura di sbracciare a tutta velocità come chiudendo gli occhi. Gli sono usciti dei vincenti che più volte hanno lasciato Auger Aliassime sconsolato. Che però dopo aver vinto il secondo set è riuscito a dominare il terzo.

Alle due e mezza del mercoledì avevano già vinto Zverev e Nadal. Baez ha reso la partita un po’ complessa al tedesco, Isner ha retto fino al 3-3, quando ha fallito una palla break e ha deciso che non era più cosa, deve aver pensato di essere troppo vecchio per cercare di lottare contro Rafa, tanto poi avrebbe perso ugualmente.

Noi entravamo ed uscivamo da lounge e sala stampa, il nostro habitat ideale. Eravamo in attesa di andare nella Grandstand Arena per il festival del rovescio ad una mano, Dimitrov vs Tsitsipas. Per l’occasione abbiamo messo la camicia, più che altro per proteggere le braccia dal sole.
La partita non è stata un granché. Tsitsipas l’ha condotta vincendo il primo set per una partenza lenta di Dimitrov, e quando è andato a servire per il match sul 5-4, qualcosa si è inceppato. Dimitrov ha vinto 10 punti di fila, con un parziale di 12 a 1 ha portato il match al terzo. Qui ha avuto due matchpoint quando Stefanos ha servito sotto per 4-5, ha finito per perdere poi al tiebreak abbastanza nettamente. Match bello esteticamente, ma pochi scambi avvincenti e tanti, troppi errori. Stefanos si è salvato con il servizio, colpo devastante. Niente da fare quindi per Grisha, che a Roma è GRICIA.

Stefanos ha qualcosa che non va. Ieri l'abbiamo intervistato al volo in uno stand mentre era da uno sponsor, già al selfie manco ci aveva sorriso. Mentre rispondeva alle domande, niente di impegnativo eh, tipo gli Invalsi, guardava fisso la palla, manco ci guardava in viso. Un po' maleducato diremmo, ma si vede che è distratto. Poi mentre usciva si è fermato per 20 secondi a guardare la TV sintonizzata sul campo centrale, stava giocando la Bronzetti. Sono stati secondi interminabili, veramente non capivamo se fosse reale ciò che stava avvenendo, Stefanos che guarda Bronzetti e Osorio Serrano giocare. Chiaramente non sta bene, dai.

Poco dopo l’americano Giron, che stava giocando da Lucky Loser, ha battuto Schwartzman sul Pietrangeli. Diego quest’anno sta giocando così così, ma questo Giron aveva perso un set nelle quali contro l’azzurro Passaro, insomma, e poi aveva battuto Bublik, capirai. Era talmente felice che, quando ha vinto, ha festeggiato con mezzo giro di campo e high-five alla prima fila del pubblico. Sono bei soldi insomma gli ottavi a Roma. E dal Pietrangeli non è uscito nessuno perché subito dopo hanno giocato Wawrinka e Djere. Per noi è stato il momento di uscire dalla grotta e prendere posto sul Pietrangeli nella golden hour.
Djere è un avversario difficile sulla terra, uno di quelli che bisognerebbe evitare nei sorteggi. Stan, lo Stan di oggi, faceva quel che poteva per rimanere attaccato alla partita. Ad ogni suo colpo, soprattutto il rovescio, il pubblico tratteneva il fiato per capire se la palla sarebbe rimasta dentro o meno. Due set point per il serbo se ne andavano, e nel tieabreak Wawrinka riusciva con una giocata coraggiosa, una smorzata seguita a rete per intercettare il recupero di Laslo, a chiudere il primo parziale. Il pubblico faceva capire da che parte stava, qualcuno se ne andava perché a pochi metri Fognini e Sinner stavano ultimando il riscaldamento..

“E svejate” urlano dopo un quarto d’ora dalla tribuna, Sinner è già 4-1 e la partita è segnata. È la protesta dei paganti, che hai voglia a vedere Sinner però se non c'è match si rosica. Fabio poi quando è così non fa mica l'umile, capisce che l'altro è più forte e quindi la sua partita diventa un po' a casaccio, ace, due doppi falli, vincente, due gratuiti. Così il primo set che poteva finire 6-1 è finito 6-2, mezz'ora di gioco.

A quel punto siamo tornati in sala stampa per chiudere la newsletter, fare le ultime cose e poi tornare sul Pietrangeli da Stan, ché poi c’è pure Simona Halep. L’ultimo pensiero è per Francesco, che ha portato la moglie per la prima volta al Foro Italico piazzato in terza fila in Tribuna, una roba di livello. Gli avevamo detto noi di prendere i biglietti per il serale ma non immaginavamo certo che avrebbe visto questo scempio, però lui ci ha scritto dicendo che lei era felice, siamo andati a bere a cuor leggero.

 

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Giornata discreta, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Shapovalov e Anisimova, percorso i soliti 20 mila passi a piedi e iniziato a fare apertivo alcolico più tardi del solito, alle 18. Denis molto simpatico, dice che non si aspetta niente di che dal torneo, giovedì giocherà contro Nadal (rivincita degli IBI21), Anisimova molto sorridente, ha detto che Roma è il suo torneo preferito. Dobbiamo crederle? Con quel sorrisone ci ha mezzo conquistato. Vi lasciamo con questa immagine inquietante, Tsitsipas che guarda un muro bianco. In realtà dietro c'era la TV con Bronzetti-Osorio Serrano, vabbè è la stessa cosa, no?
Warning è a cura di Claudio Giuliani
Persona non grata. Romanista, l'heavy metal mi ha salvato la vita. Diplomato con fatica all'ITIS, ho studiato aggiustaggio e fatto il militare. Tennista di periferia dal rovescio rigorosamente a una mano, campione in carica 2022 della Coppa Gabbiani a squadre limitata 3.3 (grazie alla panchina fatta in finale), "uno degli Over 40 più belli di Roma", persona modesta.
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