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Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
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Un barattolo di pelati inaciditi, e anche un po' affaticati dalla vita, a Ordinary Joe, l'ennesima serie da tv generalista americana (prodotta e distribuita da NBC) che viene cancellata senza appello dopo la prima stagione; e quindi, oltre a essere brutta quasi senza perdono, non dà nemmeno la soddisfazione di vedere come va a finire. Mannaggia a loro. La serie parla delle tre possibili strade che può prendere la vita di Joe a seconda delle persone con cui sceglierà di festeggiare la propria laurea. Se resta in famiglia, finisce a fare il poliziotto; se va dalla migliore amica Jenny, finiranno sposati e con un figlio disabile; se invece seguirà le costole di Amy, colpo di fulmine conosciuto il giorno della laurea, non rinuncerà al suo sogno e diventerà un cantautore di successo. E basta così. Nel senso che il resto della serie sono tre telenovelas parallele al prezzo di una, senza che le varie storie finiscano con l'entrare in contatto fra di loro.
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Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...
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La tregua
Modello semplice: mistero efferato in villaggio della provincia profonda, che intorno all’inchiesta rivela il marcio. Poliziotto pieno di rimorsi e rimossi, farmaco-dipendente, in terapia psicologica (sul progressivo svelamento di questo punto si rafforza il macro plot della prima stagione, ma anche si riattiva la seconda): ancora niente di nuovo. Il marcio però è proprio marcio: sadomasochismo e torture, deliri neonazi e perversioni di tinello, stalking e medici di paese stupratori. I corpi poi sono laidi, brutti, sgraziati, ma realistici: come per trovare un riscatto (o un alibi) alla mostruosità che li circonda, si amano molto e si accoppiano anche di più, esibendo la loro imperfezione. Tutti sembrano essere perseguitati da incubi terribili, nel sonno e in veglia. Anche lo sfondo di detection che motiva gli omicidi è curiosamente eccentrico: la mafia delle scommesse nelle serie amatoriali di calcio, gli interessi per la costruzione di una superstrada... Ma soprattutto c’è il Belgio, e niente può essere malsano come un’allucinazione belga: un racconto della realtà alla Dardenne andato a male, appena un passo prima del Fabrice du Welz di Calvaire. E tantissimo Bruno Dumont (il più vicino, oltre confine), anche quello di P’tit Quinquin. La scrittura è ondivaga, i personaggi secondari si perdono un po’ (ma quando tornano è un vero piacere), il détournement un po’ facile (il colpevole è sempre un altro, fino all’ultima scena), ma è una strada (contorta) per la fiction europea. Così, per dire: è la prima produzione frutto di un accordo tra la televisione pubblica e la comunità francese del Belgio...
ANDREA BELLAVITA
[pubblicata su Film Tv n° 15/2019]
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Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pila 6X02: per festeggiare Halloween, i nostri tre amici si inoltrano tra le serie horror recenti più o meno riuscite. CLICCA QUI per ascoltare l'episodio.
Qualche notizia dal mondo delle serie.
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