C’è stato un episodio che ha smosso gli equilibri commerciali nel calcio spagnolo ed è avvenuto nel 2021, quando la società di private equity CVC Capital Partner aveva ottenuto l’ok a investire 2 miliardi di euro in un’azienda che avrebbe gestito la parte media, sponsorizzazioni e diritti tv de LaLiga “in cambio” del 8,2% di partecipazione nell’azienda.
Un opzione dalla durata di 50 anni che aveva ottenuto 37 voti favorevoli su 42, con l’opposizione pesante di Barcellona e Real Madrid tra le 5 che avevano votato no.
Intanto in Spagna è cambiato anche il periodo di durata di vendita dei pacchetti di diritti tv oggi fissato a 3 anni (come in Italia). Ad esempio, Telefónica e DAZN hanno già firmato accordi quinquennali per l’acquisizione di alcuni pacchetti di partite esclusive.
Nel frattempo, LaLiga sta lavorando, collateralmente alle operazioni locali, con Mediapro come advisor e fino ad ora si è assicurata 25 accordi internazionali dalla stagione 2021 – 2022.
Tra le partnership più rilevanti quella con ESPN della durata di 8 stagioni negli Stati Uniti. Un accordo da 145 milioni di euro stagione valido sia per la lingua inglese che spagnola in America. L’accordo è stato facilitato da LaLiga North America (la lega spagnola è bravissima a lavorare a livello locale in tutto il mondo) e Relevent Sports Group.
Dal 2013 LaLiga ha aumentato i propri ricavi da broadcaster praticamente di 1 miliardo.