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23 maggio 2022

Musicale

La newsletter sul mondo della musica a cura di Giovanni Ansaldo.

Vangelis negli anni settanta. (Michael Ochs Archives/Getty Images)

Addio a Vangelis Il compositore greco Evángelos Odysséas Papathanassíou, in arte Vangelis, è morto il 17 maggio all’età di 79 anni in un ospedale di Parigi. Era famoso per le colonne sonore di film come Momenti di gloria (per la quale nel 1982 vinse anche un premio Oscar e arrivò in testa alle classifiche statunitensi) e Blade runner, probabilmente il suo capolavoro. Era nato nel piccolo paese di Agria, in Grecia. Musicista autodidatta, si trasferì a Parigi da giovane dopo il colpo di stato del 1967 e in Francia fondò la band prog rock Aphrodite's Child. Con lo scioglimento del gruppo, inaugurò una carriera solista firmando un accordo con la Rca. “È molto difficile non fare musica”, disse alla radio pubblica statunitense Npr nel 1977. “Per me è una cosa naturale come mangiare, come fare l'amore”. sempre dall'archivio di Npr si può ascoltare anche un'intervista del 2016 (non ne faceva molte). La scelta di usare i sintetizzatori per la melodia di Momenti di gloria fu storica, perché fino a quel momento gli archi erano la norma. Vangelis è rimasto molto attivo fino alla fine della sua vita: nel 2014 ha collaborato con l'Agenzia spaziale europea per comporre musica per accompagnare il lander Philae che ha raggiunto la cometa 67P, mentre il suo ultimo album in studio, Juno to Jupiter, uscito nel 2021, era ispirato dalla missione Juno della Nasa. Le colonne sonore scritte da Vangelis a partire dagli anni ottanta hanno avuto anche un’enorme influenza sulla musica pop (nella colonna sonora di Tron dei Daft Punk, giusto per fare un esempio tra i tanti, si ritrovano diverse sue intuizioni). Come ha scritto la rivista online Nme, “per un artista così timido e riservato – non è ancora chiaro quanti matrimoni abbia avuto o dove abbia vissuto per gran parte della sua vita – la sua musica sembrava ampia quanto l'universo stesso”.

Debutto al primo posto Mr. Morale & The Big Steppers, il nuovo disco di Kendrick Lamar, ha fatto registrare il migliore debutto nelle classifiche statunitensi del 2022. L’album ha esordito al primo posto scavalcando Un verano sin ti della popstar portoricana Bad Bunny (274mila unità equivalenti a un album) con 295.500 unità equivalenti a un album (le unità equivalenti a un album sono un'unità di misura usata dall'industria musicale per calcolare le vendite prendendo in considerazione, oltre ai dischi fisici, anche i download digitali e le riproduzioni in streaming). Bad Bunny aveva precedentemente battuto I never liked you di Future, fermo a 222mila unità. Questa è la quarta volta che Kendrick Lamar arriva al numero uno delle classifiche statunitensi.

Un nuovo film su David Bowie S’intitola Moonage daydream, come la canzone del 1972, e verrà proiettato per la prima volta stasera al festival di Cannes. Nelle sale invece arriverà a settembre. Moonage daydream, diretto da Brett Morgen (già autore del non indimenticabile Kurt Cobain: Montage of heck), si basa su una serie di filmati d’archivio inediti che sono stati resi disponibili dagli eredi di Bowie. Secondo le prime informazioni non si tratterebbe né di un documentario né di una biografia, ma di “un’esperienza cinematografica immersiva”. Per il momento è disponibile un trailer ufficiale, dove si vede Bowie nei panni del suo alter ego Ziggy Stardust.

Le uscite del weekend

Harry Styles. (Lillie Eiger)

A casa di Harry Lo scorso fine settimana è uscito Harry’s house, il nuovo disco di Harry Styles. Il terzo album solista dell’ex One Direction è un piccolo passo indietro rispetto al precedente Fine line, che, nonostante non fosse un capolavoro, aveva alcuni passaggi interessanti. Stavolta, a parte l’ottimo singolo As it was (reinterpretato perfino dagli Arcade Fire), c’è poca sostanza. Styles si muove tra riferimenti anni ottanta e arrangiamenti sempre impeccabili, ma non riesce mai a imporsi. Ascoltare Harry’s house, tra chitarre alla Nile Rodgers (Cinema) e ballate acustiche registrate con l’aiuto di Ben Harper (Boyfriends), è come sfogliare un catalogo senza aver mai voglia di fermarsi su una singola pagina.

Lo scorso weekend è uscito anche Carry me home, album registrato nel 2011 da Mavis Staples insieme a Levon Helm, ex batterista di The Band, pochi mesi prima della morte dello stesso Helm. Carry me home documenta lo straordinario incontro tra due artisti che mettono mano a una serie di classici della musica statunitense, da This is my country di Curtis Mayfield a Gotta serve somebody di Bob Dylan, oltre alla conclusiva The weight, già cantata dagli Staple Singers insieme alla band nel documentario di Martin Scorsese The last waltz. Da segnalare anche un ottimo disco uscito la settimana scorsa che mi ero perso, This is a photograph di Kevin Morby.

Come sempre trovate tutte le ultime uscite discografiche nella mia playlist su Spotify.

Economia e industria musicale

Una vittoria dei consumatori L’azienda di secondary ticketing Viagogo dovrà pagare una multa da cinque milioni di dollari per aver ingannato i consumatori australiani, dopo che il 18 maggio la corte federale ha respinto un ricorso di Viagogo contro una sentenza del 2019. Quell’anno un giudice aveva stabilito che l’azienda si era presentata in modo ingannevole come punto vendita ufficiale per i biglietti dei concerti e aveva offerto una comunicazione poco trasparente sui prezzi, violando la legge australiana a tutela dei consumatori. Il secondary ticketing (o reticketing) è un mercato di biglietti parallelo a quello autorizzato, che si svolge soprattutto su internet. Sui circuiti del secondary ticketing di solito sono venduti biglietti di concerti e altri eventi a un prezzo maggiorato.

Concerti

Floating Points. (Dan Medhurst)

Destinazione Puglia Dal 4 al 7 agosto la rassegna Viva! festival porterà nella Valle D’Itria, in Puglia, alcuni artisti della scena musicale italiana e internazionale. Tra gli ospiti ci saranno il polistrumentista e rapper Alfa Mist; il producer e musicista Floating Points; il collettivo jazz-afrobeat londinese Kokoroko; i Moderat, gruppo simbolo della scena elettronica tedesca formato dalla fusione di Modeselektor e Apparat; il rapper britannico slowthai e Yasiin Bey, storico nome dell’hip hop statunitense (un tempo conosciuto come Mos Def).

Questa settimana su Internazionale

Sul sito ci sono i dischi da salvare di Daniele Cassandro. Sul settimanale Claudia Durastanti parla del libro di Carlo Boccadoro su Franco Battiato.

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