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Buon sabato, 

non è facile arrivare in cima alla piramide dei bisogni di Maslow, ma l'artista di oggi l'autorealizzazione l'ha raggiunta pur avendo il "vento contrario" dei genitori.

Paul Klee, per il padre, era destinato ad essere musicista: 
divenne uno dei più grandi pittori del 900, capace di far suonare i colori.

Lo abbineremo al Vin Jaune dei vicini francesi in cui l'elemento dell'aria è fondamentale per la maturazione, quanto per gli uccellini cantanti nell'opera più rappresentativa dell'anima di Klee. 
 
Questa è la newsletter settimanale di Degustazioni d'Arte un inedito format di eventi, degustazioni e team building che abbina l'Arte al Vino. 

Sono Giorgio Fipaldini un appassionato di Arte, Psicologia e Vini. 

Buona degustazione!

Se nasci da madre cantante e padre musicista, forse, nel patrimonio genetico ereditato qualche "nota musicale" ci sarà.

Se poi nasci in Germania nell’anno 1879, periodo in cui i germani celebrano i grandi Mozart e Beethoven, ma anche i viventi Brahms e Mahler, allora, oltre al DNA, anche l’ambiente ti può condizionare.

Paul Klee era predestinato alla musica; il padre ne era convinto, la madre pure, ma la nonna, sorniona, sovvertiva il futuro del bambino introducendolo
al disegno.

A 18 anni Paul era già un bravo violinista, ma, per nostra fortuna,
era anche un adolescente ribelle, riflessivo e tenace. 
                   
Quell’aria fresca che l’adolescenza porta nell’anima, spinse Paul verso l’Arte figurativa.

In conflitto con il padre si iscrisse all’Accademia di Belle Arti,
in conflitto con sé stesso continuò a suonare il violino nell’orchestra
del paese: un ragionevole compromesso.  
         
Una condizione che dopo anni di studi e ricerca nell’arte figurativa divenne l’identità artistica di Paul: 


“I colori non suonano a una voce
ma in una sorta di accordo a tre voci.”


Insegnava questo ai suoi allievi. Scriveva questo nei suoi appunti.
Cercava questi accordi tra i colori e le forme nei suoi dipinti.

Nella mente di Paul la musica si esprimeva per immagini; aveva intuito nell’Arte figurativa la possibilità di espressione autentica, creativa e liberatrice.

I colori, come le note musicali, potevano combinarsi in modi infiniti e, nell’arcobaleno, fenomeno che lo stesso Paul definiva “al di sopra di tutte
le cose colorate”
, i colori sono sette come le note.
 
Paul Klee, La Macchina cinguettante (1922) MOMA, New York
La Macchina cinguettante è una delle opere più citate e famose di Paul Klee forse perché, in modo meno astratto di altre sue opere, esprime questo desiderio di far suonare le immagini. 
                   
Quattro uccellini che cantano e ballano in equilibrio su un filo evocano, con una certa dose di fantasia, le note di uno spartito. E non a caso diversi compositori si sono ispirati a questo dipinto.

Per alcuni critici, tuttavia, il dipinto evoca concetti più cupi, come il predominio delle macchine sulla natura. Altri ancora intravedono l’alba
(nei colori azzurri e viola) di un’era tecnologica dagli intenti poco amichevoli. 
   
Mentre il pubblico, solitamente più sereno e disinteressato, lo premierà come immagine più utilizzata nelle camerette dei bambini, oltre a ricordarla
tra le migliori opere del MoMA di New York. 
 
Vin Jaune - Domaine Labet
 

Da un lato l’etichetta riprende le stesse linee del dipinto di Klee, dall’altro il vino comunica gli stessi ideali sulla natura.

Il tema della natura è fondamentale nella regione francese dello Jura, infatti le viti sono coltivate secondo il metodo biologico, rispettando i tempi della natura e non utilizzando alcun fertilizzante o insetticida.
                    
Il loro Vin Jaune – letteralmente vino giallo –
è frutto di un processo di produzione che ha qualcosa di affascinante e magico: il ruolo fondamentale è svolto dall’ossigeno, dall’azione dell’aria, un elemento molto importante e ricorrente anche per Klee. Le sue opere hanno qualcosa di etereo, come etereo si può definire questo vino.

La sua maturazione avviene per oltre sei anni in botti scolme (ossia non riempite fino a colmarle di liquido) e l’ossigeno che rimane all’interno porta alla formazione di uno strato di lieviti sulla superficie chiamata flor (velatura).
                    
Il risultato è uno stile inconfondibile: ossidativo, nocciolato, burroso, a tutti gli effetti un vino da meditazione.
                    
Il palato è deciso, persistente, minerale, tostato. L’emozione impalpabile che si accompagna ad ogni sorso è più unica che rara, degustare per credere.

>>> Link Vino
 

Concludiamo in bellezza

1. A Milano. Ultimi giorni (fino al 26.6) di una mostra che appaga e rinfresca, di un artista "luminoso" a Palazzo reale: Joaquin Sorolla     

2. Fuori Milano.
A Venezia dopo la Biennale andate alla Fondazione Prada per esplorare il cervello umano grazie alle neuroscienze: Human Brains  

3. Fuori Italia. A Berlino una mostra collettiva che sovverte la pubblicità, negli intenti: The Art of Subvertising 

4. All'aperto. In Trentino all'interno del parco Arte Sella un concerto di Mario Brunello con violino, oggi ore 16. Se non ci sono più biglietti rimane sempre il percorso espositivo: Arte Sella

5. In Cantina. In Veneto tra le valli del Prosecco nasce un nuovo percorso artistico voluto dalla cantina Bortolomiol: Parco della Filandetta   

Extra: progetto nato da amici intraprendenti raccoglie newsletter belle da leggere e da condividere: Newsletterati 
 
Al prossimo sabato con una versione estiva della newsletter,
quindi, più fresca e visuale... 

Se ti sei perso le precedenti newsletter le trovi qui.

Grazie, con un sorriso e una stretta di mano,
Giorgio Fipaldini

 
Sono Giorgio Fipaldini
autore di Degustazioni d'Arte
un format di eventi e team building
che porto nelle aziende, associazioni,
cantine e borghi italiani.


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Giorgio Fipaldini Giorgio Fipaldini
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