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Bentornato in Bosman

Ciao, sono Luigi Di Maso, digital media editor per lo sport e professionista dei social media per il mondo del calcio.

Nel corso della mia carriera professionale ho avuto il privilegio di lavorare a progetti e contenuti per media, club, leghe e atleti del mondo del calcio.

Benvenuto in questa puntata N.20 di Bosman, un luogo in cui approfondire il mondo dell’industria del calcio e della comunicazione.

Se ti sei perso le uscite precedenti di Bosman, puoi recuperarle qui.

DAZN costa davvero tanto?

Il 1° luglio 2018 è la data precisa di quella che si paventava al pubblico come la rivoluzione nella fruizione televisiva e da casa del calcio, ovvero il giorno in cui in Italia diventava disponibile la piattaforma streaming di DAZN, già in auge in nazioni come la Germania o addirittura gli Stati Uniti.

DAZN cominciava a trasmettere il calcio in Italia grazie all’acquisizione del pacchetto triennale di 3 partite a turno di campionato di Serie A.

Una scelta che almeno il primo anno non pagò grossi dividendi, dato che la squadra più trasmessa fu il Frosinone retrocesso quell’anno, un club con un bacino di utenza ridotto rispetto ad altri. Inoltre, le diverse problematiche tecniche durante la trasmissione delle partite non aiutarono la piattaforma ad entrare nel cuore degli abbonati che all’epoca pagavano 9,99€ al mese.

Col tempo DAZN ha migliorato il servizio, costruito una comunicazione digitale degna del nome del brand e del network editoriale a cui fa capo e soprattutto preso i diritti di tutte le 10 partite della Serie A (3 di queste in co-esclusiva con Sky), affiancandoci la Serie BKT e diverse competizioni internazionali come l’Europa League, LaLiga, la Ligue 1 e la FA Cup inglese.

Fino ad arrivare a triplicare il prezzo di partenza dell’abbonamento mensile, come comunicato poche settimane fa.

DAZN offrirà 2 tipologie di piano abbonamento dal 2 agosto: il piano STANDARD (29€ al mese) e il piano PLUS (39€).

Le centinaia e centinaia di polemiche arrivate da parte di abbonati e riversate sul web si sono concentrate sul prezzo ma non solo. A rendere poco pratico e “poco vicino alle esigenze dei tifosi” il servizio proposto da DAZN è la volontà da parte del broadcaster di eliminare la doppia utenza e quindi lo split dell’abbonamento tra due persone (chi non lo condivideva con un altro vi sta mentendo).

Entrambi i piani delimitano l’utilizzo a persone dello stesso nucleo di famiglia, escludendo la visione condivisa con amici o colleghi. A dirla tutta il piano PLUS permette il doppio utilizzo in contemporanea senza il vincolo di utilizzo della stessa rete internet.

Come farà DAZN che lo spettro di utilizzo previsto sia rispettato dagli abbonati, questo non lo sappiamo, ciò che sappiamo solo le cifre raddoppiate rispetto al passato che rappresentano una tutela economica da questo punto di vista.

DAZN ha moltiplicato anche il numero di format e contenuti esclusivi sulla piattaforma e anche gli show post match che prima non c’erano. Da una parte c’è l’obiettivo di tenere sempre più tempo le persone all’interno della piattaforma, rubando tempo ad altri competitor, dall’altra c’è la necessità di arricchire la proposta e livellarla con la cifra richiesta agli abbonati.

Tornando alla protesta accesa degli utenti, bisogna domandarsi in maniera oggettiva se effettivamente la cifra richiesta da DAZN sia eccessiva.

Per farlo ho voluto dare un’occhiata ai prezzi dei broadcaster internazionali che permettono di guardare il calcio in altri paesi. Un’altra premessa necessaria da fare riguarda la distribuzione delle varie competizioni di interesse. Una divisione tra varie piattaforme che costringe il calciofilo ad effettuare più di un abbonamento tra i vari Sky, Prime Video, Canone RAI e DAZN, senza escludere il fatto che in futuro se ne potrebbero aggiungere altri.

I costi degli abbonamenti all’estero

Come riportato da questo articolo de Il Post, assistere a tutte le partite, in alcuni paesi è necessario un incrocio tra piattaforme streaming e “parabola”.

In Inghilterra, Paese dove la passione per il calcio supera di gran lunga quella di molte altre discipline e forme di intrattenimento, ad esempio la visione del calcio è spalmata sui vari SkySport Uk (48€ al mese), Bt Sport (25€) e Amazon Prime Video (7,99€ al mese).

D’altronde in Inghilterra non è possibile non solo seguire le coppe europee e i campionati esteri con un solo abbonamento, ma spesso e volentieri la propria squadra del cuore è tagliata fuori da vari accordi di esclusiva di un broadcaster anziché un altro. Questo per arrivare ad una cifra superiore ai 70€ escludendo Amazon che offre anche servizi totalmente diversi dalla visione del calcio ed è utilizzato parecchio a prescindere dagli interessi.

Tra i più economici la Francia, con la possibilità di guardare tutto il calcio con due emittenti: 8 partite su 10 a giornata sono trasmesse di Amazon Prime Video per 19,99€ al mese e Canal+ ad un costo di 34,99 € al mese comprese altre competizioni calcistiche.

In Spagna dove il calcio è legato ad accordi con compagnie telefoniche, la situazione è diversa e molto più economica rispetto al altri contesti. Si possono guardare tutti i match de LaLiga sulla piattaforma satellitare di Movistar al costo di 25 euro al mese. Inoltre, una partita per ogni singola giornata di campionato è stata trasmessa in chiaro sul canale Gol. Questo per quanto riguarda il triennio precedente, per quello prossimo invece ci saranno dei cambiamenti. La Spagna però, con OTT come LaLiga TV ha concepito un modello più aperto che comprende anche gli altri sport. Quasi come se la visione dello sport in Spagna fosse un diritto.

In Germania, e quindi per assistere alla Bundesliga, si può effettuare un abbonamento a DAZN a 15€ al mese per un terzo delle partite del campionato, e poi sottoscrivere un abbonamento a Sky Sport per i restanti due terzi alla cifra di 32€ al mese circa. Stando sotto la cifra di 50€ al mese, quindi, è possibile guardare tutto, una situazione, sia per broadcaster che per range economico molto simile a quella italiana.

Le notizie della settimana

- La Nba ha ingaggiato Mbappe per creare contenuti digitali insieme.

- Binance risponde a Socios.com prendendo Ronaldo come ambassador. Socios aveva chiuso di recente un accordo con Messi invece.

- A proposito di DAZN, il broadcaster ha pubblicato sulla piattaforma la prima docuserie realizzata dalla Serie A che intanto ha presentato il nuovo e primo pallone con Puma.

- La Lega Serie B ha lanciato il suo canale TikTok.

- La Federcalcio tedesca ha ufficialmente approvato un regolamento per tutelare gli atleti transessuali, intersessuali e non-binari.

- FIFA e FIFPro creano uno strumento di controllo dei social network.

- Nike e PSG hanno prima prodotto 18 tipi di maglia e ora ne vogliono adottare uno fisso per i prossimi 2 anni.

- Il Real Madrid passa da AUDI a BMW come sponsor.

Ed eccoci alla fine del numero #20 di Bosman.

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