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Newsletter Pio XII - n. 5

Roma, 26 luglio 2022
Pio XII, Roma

Chi avrà insegnato a leggere, ad ascoltare, ad essere servizievole a Maria, la madre di Gesù? La risposta è semplice, suo papà e sua mamma, Gioacchino ed Anna che oggi i cristiani di tutto il mondo ricordano. Grandi educatori, quindi, nonché, sant’Anna, patrona delle mamme che partoriscono e di tutte le nascite, quelle semplici e quelle più impegnative…
Mettiamo la (ri)nascita della nostra scuola sotto il loro sguardo.

Gentili genitori e docenti del Pio XII°,

Visita graditissima dei nostri fratelli responsabili

Venerdì 22, in mattinata, sono venuti a trovarci fratel Aureliano, provinciale dei maristi della Mediterranea, e fratel Damiano, vice-provinciale, hanno fatto una passeggiata con Gesualdo e me dal tetto dell’edificio alla sala caldaia, giù in basso. Mentre guardavamo insieme gli ambienti si notavano nei loro occhi i sentimenti di sfida, determinazione, fantasia e praticità, tutti inviti a mettere mano alle opere, a sognare una casa bella per i vostri figli.
Grazie Aure e Damiano per le parole di incoraggiamento e per la promessa di un aiuto per tutti i nostri prossimi anni.

Scuola (internazionale) marista al Pio? Già partita

I quattro prestanti alunni della nostra scuola media, Claudio Stevanato, Emanuele Sebastiani, Flavio Valvo, Francesco Spada, che qui sotto vedete ripresi con il professor Gianpiero della scuola marista di Giugliano, sono a Exeter, un 250 chilometri a sud di Londra, dal 19 di luglio; torneranno a Roma il 1 agosto e sono gli apripista, per il Pio XII, di un’attività che rientra in pieno nel nostro progetto educativo: offrire la possibilità in estate o in altri periodi dell’anno di esperienze all’estero in ambienti sicuri, per migliorare le competenze linguistiche e per conoscere nuove culture. Per questo tipo di esperienze le scuole mariste in Italia possono contare su molti anni di esperienze e dell’ausilio di una organizzazione nata in ambito marista che organizza e coordina questo tipo di attività e risponde al nome di Summer school, passion for travelling

Di San Marcellino Champagnat, fondatore dei maristi, si dice che era un uomo senza frontiere, le sue scuole ne seguono l’esempio.

In Buone Mani

Gli insegnanti del Pio XII sono tanti, e il ritmo di una sola newsletter alla settimana da oggi a settembre ci regalerebbe solo altre 5 presentazioni (bhè sì, a Ferragosto anche questa letterina si concede una vacanza…). Ho deciso quindi di allietare la vostra lettura delle news con due presentazioni per volta. Oggi lasciamo la parola alla docente di Italiano delle classi seconda e terza della scuola media Francesca Ferrante e alla maestra della seconda Primaria Francesca Ferrari.

Professoressa Francesca Ferrante

Professoressa Francesca Ferrante

Carissimi tutti,

Sono la professoressa Francesca Ferrante, e da 6 anni ho il privilegio di insegnare nel nostro amato istituto Pio XII, prima come maestra nella scuola primaria e poi come docente di storia e geografia nella secondaria di primo grado. Da quest'anno il privilegio è aumentato e insegnerò, oltre che storia e geografia, anche italiano nelle classi seconda e terza... Entusiasmo, gioia e gratitudine verso tutti coloro che mi hanno permesso di continuare a scrivere altre pagine della mia storia personale e professionale in questa scuola, che frequento da circa tre decenni, prima come alunna, poi come insegnante. Qui ho vissuto una buona parte della mia vita, da qui sono partita, qui mi sono formata...e non di certo fermata! Quello che auguro a tutti noi, ragazzi, famiglie, docenti per il prossimo anno scolastico, sono una buona dose di ottimismo e tanta buona volontà con la consapevolezza che l'obiettivo comune è sempre e solo uno: la formazione dei nostri amati ragazzi.

Un caro saluto a tutti voi, e un grosso in bocca al lupo a tutti noi per l'inizio di questa grande nuova e stimolante avventura insieme!

maestra Francesca Ferrari

Da dove viene, maestra?

Salve a tutte/i sono Francesca Vincenza Ferrari, una maestra dell’infanzia e della scuola primaria, ho una formazione anche montessoriana, sono venuta a Roma per studiare psicologia, provengo da una regione a molti sconosciuta, la Basilicata, che ho lasciato all’età di 20 anni per diventare psicologa.

Dopo la laurea in psicologia non mi sentivo soddisfatta ed ho deciso di proseguire diventando mediatrice familiare, il mio bisogno di sapere mi ha portato a diventare psicoterapeuta e dopo istruttrice di mindfulness.

Cosa ha imparato dalle sue esperienze precedenti come docente?

Ho iniziato a lavorare in una scuola Montessori e entrando nelle classi e vivendo con i bambini per molto tempo, mi sono resa conto della fatica nello stare con loro, di quanto sia importante la motivazione e la passione. Il lavoro di maestra non si può fare se non si ha voglia di mettersi in gioco e soprattutto in discussione. Stare in classe con i bimbi non è solo trasmettere conoscenze (fondamentali per il loro sviluppo) ma anche creare relazione, crescere con loro, guardare il mondo attraverso i loro occhi con curiosità e gentilezza, trovare modalità per creare un’alleanza fatta di rispetto e fiducia. I bambini mi hanno insegnato una cosa che noi adulti abbiamo perso, il vivere nel “qui e ora”.

Mi sono resa conto con l’esperienza e con gli anni che non ci può essere conoscenza e sapere senza creare una forte relazione con loro, i bambini sentono chi sei, e decidono di affidarsi all’adulto nel momento in cui riescono a fidarsi, tutto questo è fondamentale per il loro sviluppo cognitivo psicologico ed emotivo. La mia responsabilità come maestra va molto al di là della trasmissione di conoscenze, per questo è importante che oltre al sapere ci sia anche l’essere.

Cosa la motiva oggi nel suo lavoro/missione ?

Adoro stare con i bambini, ritengo siano la compagnia più autentica e libera che si può avere, mi diverto moltissimo con loro e credo che per imparare sia necessario divertirsi, solo così si può amare il sapere.

Questo è quello che faccio in classe, trasmettere il sapere attraverso la gioia di imparare divertendosi, tutto in un clima di fiducia, stima e affetto.

Nella scuola preferisce rispettare le tradizioni o innovare ?

La scuola da me pensata è un’integrazione di tradizione e innovazione, partendo già dalla disposizione della classe. Mi piace pensare ad una lezione circolare non ad una semplice trasmissione del sapere dall’alto, ad un modo esperienziale e laboratoriale di trasmissione delle conoscenze, ad un’attenzione di tutto ciò che è relazione ed emozione per creare un clima di tranquillità dove il bambino si sente a proprio agio nell’apprendere. L’importante è l’attenzione al bambino in ogni aspetto.

Ha qualcosa da condividere con noi all’inizio
di questa sua nuova esperienza ?

Non nego le mie paure per questa esperienza, tuttavia è proprio questa emozione che mi spinge e mi motiva a dare il meglio per essere una buona e brava maestra, so la mia enorme responsabilità nei confronti dei bambini e dei genitori che mi affidano i loro figli, ciò mi spinge ulteriormente ad essere all’altezza di un ruolo difficile, delicato e stimolante.

Ringrazio i genitori per la fiducia che mi danno affidandomi i loro figli. Ringrazio anche le scuole mariste per la possibilità che mi hanno offerto.

Un enorme in bocca al lupo al Pio XII e a tutti coloro che lavoreranno per migliorare e far crescere la scuola.

A tutti un saluto,
Gesualdo D’Alterio e Massimo Banaudi