Da dove viene, maestra?
Salve a tutte/i sono Francesca Vincenza Ferrari, una maestra dell’infanzia e della scuola primaria, ho una formazione anche montessoriana, sono venuta a Roma per studiare psicologia, provengo da una regione a molti sconosciuta, la Basilicata, che ho lasciato all’età di 20 anni per diventare psicologa.
Dopo la laurea in psicologia non mi sentivo soddisfatta ed ho deciso di proseguire diventando mediatrice familiare, il mio bisogno di sapere mi ha portato a diventare psicoterapeuta e dopo istruttrice di mindfulness.
Cosa ha imparato dalle sue esperienze precedenti come docente?
Ho iniziato a lavorare in una scuola Montessori e entrando nelle classi e vivendo con i bambini per molto tempo, mi sono resa conto della fatica nello stare con loro, di quanto sia importante la motivazione e la passione. Il lavoro di maestra non si può fare se non si ha voglia di mettersi in gioco e soprattutto in discussione. Stare in classe con i bimbi non è solo trasmettere conoscenze (fondamentali per il loro sviluppo) ma anche creare relazione, crescere con loro, guardare il mondo attraverso i loro occhi con curiosità e gentilezza, trovare modalità per creare un’alleanza fatta di rispetto e fiducia. I bambini mi hanno insegnato una cosa che noi adulti abbiamo perso, il vivere nel “qui e ora”.
Mi sono resa conto con l’esperienza e con gli anni che non ci può essere conoscenza e sapere senza creare una forte relazione con loro, i bambini sentono chi sei, e decidono di affidarsi all’adulto nel momento in cui riescono a fidarsi, tutto questo è fondamentale per il loro sviluppo cognitivo psicologico ed emotivo. La mia responsabilità come maestra va molto al di là della trasmissione di conoscenze, per questo è importante che oltre al sapere ci sia anche l’essere.
Cosa la motiva oggi nel suo lavoro/missione ?
Adoro stare con i bambini, ritengo siano la compagnia più autentica e libera che si può avere, mi diverto moltissimo con loro e credo che per imparare sia necessario divertirsi, solo così si può amare il sapere.
Questo è quello che faccio in classe, trasmettere il sapere attraverso la gioia di imparare divertendosi, tutto in un clima di fiducia, stima e affetto.
Nella scuola preferisce rispettare le tradizioni o innovare ?
La scuola da me pensata è un’integrazione di tradizione e innovazione, partendo già dalla disposizione della classe. Mi piace pensare ad una lezione circolare non ad una semplice trasmissione del sapere dall’alto, ad un modo esperienziale e laboratoriale di trasmissione delle conoscenze, ad un’attenzione di tutto ciò che è relazione ed emozione per creare un clima di tranquillità dove il bambino si sente a proprio agio nell’apprendere. L’importante è l’attenzione al bambino in ogni aspetto.
Ha qualcosa da condividere con noi all’inizio
di questa sua nuova esperienza ?
Non nego le mie paure per questa esperienza, tuttavia è proprio questa emozione che mi spinge e mi motiva a dare il meglio per essere una buona e brava maestra, so la mia enorme responsabilità nei confronti dei bambini e dei genitori che mi affidano i loro figli, ciò mi spinge ulteriormente ad essere all’altezza di un ruolo difficile, delicato e stimolante.
Ringrazio i genitori per la fiducia che mi danno affidandomi i loro figli. Ringrazio anche le scuole mariste per la possibilità che mi hanno offerto.
Un enorme in bocca al lupo al Pio XII e a tutti coloro che lavoreranno per migliorare e far crescere la scuola.