• Atomi, webcomic in autoproduzione
Scrivo questo fumetto dal 2016, con molte battute di arresto. Avevo iniziato a pubblicarlo a colori con tavole elaborate, cosa che mi pesava molto.
Poi ho capito che la freschezza del mio disegno è legata alla velocità con cui riesco a farlo uscire dalla mente, quindi ho bisogno di semplificare il più possibile.
Essere veloci ha anche un vantaggio economico in un periodo in cui fare fumetti in italia, per tanti motivi, è un’attività poco remunerativa.
Dato che ho studiato la storia in modo approfondito e che non c’è un editore, ho saltato anche la fase della sceneggiatura (massì, a che mi serve!): mi baso su note scritte a mano che descrivono cosa succederà in ogni capitolo.
Avere solo delle brevi linee guida è un esperimento molto interessante: conosco il finale e la struttura, ma non so di preciso dove mi porterà ogni situazione creata (Stephen King parla di un metodo simile su On Writing).
Con questa tecnica hippie c’è un’alta probabilità che il prodotto finale sia una schifezza, oppure che il “Metodo Woodstock” del Dottor Von Petraz diventi materia di studio.
Dalla nota alla tavola definitiva, un esempio: