Il pandemia è stato un acceleratore tecnologico per molti, avrete sicuramente sentito dire, e in buona parte è vero.
La pandemia è stato un acceleratore per chi era parecchio indietro, mentre molte aziende hanno fissato la propria bandiera dopo lo sbarco sulla luna tecnologica nel 2019, e non è un caso. Uno di questi è lesempio dell’Eintracht Francoforte e di quella che definisco impropriamente la “startup interna” ossia EintrachtTech.
Questo passaggio è avvenuto non prima dell’assunzione di Timm Jäger, ex BMW Group preso dal club tedesco per gestire la parte di innovazione tecnologica nel 2017 e per raggiungere la monetizzazione attraverso la tecnologia, strategia che sta raccogliendo i primi frutti e soldi proprio quest’anno.
Il club tedesco ha definito così i suoi 4 pilastri per la monetizzazione guidata dal progetto EintrachTech:
la piattaforma interna “Mainaqila”;
le sue iniziative nello Smart Stadium;
l'operazione in ambito eSport;
i programmi di accelerazione collaborativa tecnologica.
Dalla bocca di Jäger esce una lezione utile per molti club medio-grandi.
"Dato che non abbiamo investitori esterni e non giochiamo in Champions League ogni anno, ovviamente abbiamo uno svantaggio finanziario.
Vorremmo competere con questi club in campo e per poter ottenere i migliori giocatori bisogna essere competitivi anche finanziariamente. Questo è stato il motivo per cui abbiamo detto: 'OK, dobbiamo essere più innovativi degli altri club, più digitali degli altri club".
Un paio di mesi fa l’Eintracht ha vinto l’Europa League battendo in finale i Rangers allo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán. Un risultato che arriva dopo aver fatto affidamento su un sistema di scouting tecnologico, senza escludere ovviamente il lavoro degli stessi giocatori e dello staff tecnico.
Per questa edizione di Bosman mi permetto di inventare un neologismo per raccontare e descrivere quello che sarà il calcio di oggi e domani: il Technocalcio.